In un giorno lontano |
Nel 2513 un rogo sembrò devastare il mondo intero, ardendo ovunque in
mille fiamme letali, lasciando ceneri come uniche testimonianze del suo
passaggio. Ceneri e una lettera giunta al Concilio degli Osservatori. Il mio nome è Angel. Nelle cronache antiche sono ricordato come Angelus e degli Osservatori di nome Rupert Giles e Wesley Whindam-Price avranno senz’altro lasciato scritto di me, il vampiro con un’anima, il vampiro innamorato della cacciatrice, il vampiro in cerca della redenzione. Il vampiro che li tradì seguendo Lilith. Ora potrete aggiungere un’altra definizione: il vampiro che ucciderà Lilith. Da più di cinquecento anni sono il suo amante, il suo compagno, ho vissuto alla sua corte e ne ho imparato i segreti, com’era mio proposito. Ora sono pronto. Lilith non è immortale, nessuno lo è, ma è un mostro pericoloso che va eliminato, specie poiché la sua fine significherà quella di un’intera razza malefica, che da millenni banchetta con l’umanità. La mia razza, per distruggere la quale ho accettato di seguire Lilith, infliggendo a me e alla donna che amavo i peggiori tormenti. Ha creduto che l’avessi tradita, che l’avessi abbandonata, era solo una bambina e io le ho spezzato il cuore. Ma dovevo farlo, per distruggere Lilith e mettere fine a quell’incubo degli uomini che sono i vampiri. Tutti i vampiri dipendono da Lilith, lei ne è la madre, l’origine e la sovrana e nel momento stesso in cui lei diverrà polvere tutti loro la seguiranno. Me compreso. Non moriranno tutti i mostri presenti al mondo, ma l’umanità avrà un pericolo in meno da temere. Le cacciatrici continueranno ad essere chiamate, ma avranno un flagello in meno da debellare. Ho trovato il modo di uccidere Lilith, il suo punto debole, e mi accingo a sfruttarlo dopo aver spedito questa lettera. Se fallirò avrò sprecato cinquecento anni di dolore e tormento e avrò versato inutilmente le lacrime della persona che amavo di più al mondo. Ma se riuscirò, come credo, allora troverete che tutti i vampiri presenti al mondo sono scomparsi, ridotti in cenere, e nessun altro ne verrà più creato. Scrivo questa lettera non per desiderio di gloria o di fama, o di riabilitazione, sebbene l’espiazione fosse ciò che desideravo maggiormente un tempo. Spero di pagare a sufficienza con la mia morte. Scrivo per chiedere al Concilio di saldare un debito che ho dovuto lasciare in sospeso, di riscattare una colpa che non potrò mai lavare. Se tra voi c’è qualcuno che abbia mai amato, che sia in grado di capire cosa significhi dover coscientemente decidere di far soffrire la persona che si ama, o che anche solo provi pietà per una creatura miserabile come me, che crede di riscattare i suoi peccati uccidendo sé stesso e la sua stirpe dannata, allora gli chiedo di andare in America, in una cittadina chiamata Sunnydale, nei vostri archivi nota come La Bocca dell’Inferno. Gli chiedo di recarsi nell’antico cimitero e di trovare la tomba di una ragazza di nome Buffy Anne Summers, un tempo cacciatrice, e di deporvi una rosa, unitamente all’anello che è in questa busta. E’ una cosa che avrei dovuto fare molti secoli fa e che non potrò mai eseguire, per questo chiedo che qualcun altro se ne assuma il compito al posto mio. Consideratelo l’ultimo desiderio di un condannato, se preferite. Imbucata questa lettera farò ciò che devo fare, poiché è giusto così, nella speranza che un mare di ceneri spazzi quel fiume di sangue che da troppi millenni inonda la terra.
Angel E il fiume di sangue si era fermato. In quella incredibile lettera la spiegazione all’assurdo fenomeno verificatosi all’improvviso, che aveva distrutto ogni vampiro presente sulla faccia della terra, segnando la fine di un incubo. Contro il parere del Concilio, che reputava la faccenda una follia inutile e insensata, una sciocchezza romantica senza importanza, fu una giovane Osservatrice a prendere in consegna lo strano anello inviato insieme alla lettera e a recarsi a Sunnydale, per eseguire quelle che sembravano le assurde ultime volontà di un vampiro innamorato. Nessuno del Concilio riuscì mai a capire come mai i suoi occhi nocciola, solitamente così profondi e brucianti da imbarazzare anche alcuni fra i più anziani, quando si trovavano a incrociarli, si fossero allagati di lacrime quando venne reso noto il contenuto di quella lettera straordinaria. O perché avesse combattuto con tanta forza e tenacia una battaglia che non la riguardava. O perché avesse gelosamente custodito quell’anello dal disegno intricato come fosse la cosa più importante che ci fosse al mondo, fino al momento di deporlo su di una vecchissima tomba dimenticata in uno squallido cimitero di una piccola cittadina americana, infilato nel gambo di una rosa rossa. Nessuno era lì per sentirla dire, la voce strozzata dal pianto, china sulla tomba di quella donna sconosciuta: "Spero che tu, ora, l’abbia ritrovata. Tutti i tuoi debiti sono stati pagati. Ti auguro di essere finalmente felice, Liam, mio amato, antico fratello. Ti voglio bene." Nessuno si spiegò mai perché, al suo ritorno in Inghilterra, Sophie Malahide cambiò il suo nome in Kathy. FINE |