Stripped

Martedì

Ecco l’ultima novità.

Quando ho aperto il pacco che mi hanno portato, quasi non volevo crederci. Non che sia insolito ricevere pacchi, per me, e ne sono felice. E’ una delle poche cose che mi rendono felice, in questa fogna di carcere.

Anche stavolta ero contenta che fosse arrivato qualcosa per me, visto anche che sapevo chi me l’aveva mandato.

Come se ci fosse chissà quale scelta!

Lui sarà sempre l’unico a mandarmi regali, a venire a trovarmi, a preoccuparsi per me. A volermi bene, forse?

Non devo pensarci, non devo pensarci…

Ma poi a cosa dovrei pensare, qui dentro? A questo coso che mi ha mandato?

Deve avergli dato di volta il cervello.

Non che sia brutto, con la copertina verde smeraldo, robusta (Toh! Mi accorgo adesso che c’è stampato il mio nome, color argento), nel dorso c’è pure una tasca per la penna e lui me ne ha mandata una, anche questa verde e argento, col mio nome scritto nel cappuccio.

E’ bello. E’ importante. Mi piace.

L’avrà scelto lui? O magari qualcuno l’ ha aiutato?

Non importa.

Continuo a non capire che senso abbia.

Provo a rileggere il biglietto, magari è la volta che riesco a capirci qualcosa.

"Verrò a trovarti come al solito, questa settimana, e intanto ti mando un regalo che spero possa piacerti ed esserti utile. Essere soli è la cosa peggiore che ci sia, e tu mi hai detto di esserlo. Anch’io lo sono stato, e so che cosa vuol dire. Ma ho imparato che nella solitudine c’è parecchio tempo per pensare e così ho deciso di darti un oggetto in cui mettere tutti i pensieri che ti verranno. So che ti sembrerà un’idea stupida, ma dici sempre che ti annoi, non è vero? Prendila come una sfida, allora. Ti sfido a riempire tutte le pagine di pensieri, nel minor tempo possibile. Ma fallo per te stessa, non per me. I tuoi pensieri sono preziosi, lo capirai presto: non lasciare che ti sfuggano.

Non ti chiedo se stai bene. Lo spero, e comunque me lo dirai direttamente quando ci vedremo.

Ho fiducia in te. A presto

Angel

P.S. Cosa vorrai, quando avrai vinto la sfida? Comincia a pensarci, così farò in tempo a prepararmi."

Avrei fatto meglio a non farlo. Adesso ho più confusione in testa di prima.

Però una sfida è una sfida, e io non mi sono mai tirata indietro.

Anche cercare di cambiare è una sfida. Forse è per questo che cerco di impegnarmi a farcela.

Farò lo stesso con questo diario.

Chissà, potrebbe anche essermi davvero utile. Potrei divertirmi. Far passare un po’ di tutto questo tempo che mi ritrovo.

Non che ne sia molto convinta, ma provare non costa niente, no? Non ho niente da perdere.

Bella bugiarda che sono!

Sapevo già che avrei usato quest’affare, in ogni caso.

Me l’ ha mandato lui.

E lui si fida di me.

Almeno quanto io mi fido di lui.

Se pensa che farei bene a farlo, allora lo farò. Lo farò e vincerò la sfida, parola d’onore. *****

 

 

Mercoledì

Niente di nuovo. Qui non c’è mai niente di nuovo.

A meno che non si voglia considerare un avvenimento l’arrivo di qualche nuova.

A parte quello, calma piatta.

Mi sembra di sprecare questo diario con queste stupidaggini.

Cosa c’è di importante in queste cose?

Forse semplicemente io non so pensare.

Chissà a cosa penserebbe lui al mio posto.

Chissà a cosa ha pensato per tutto il secolo che ha passato da solo.

Adesso lo so a cosa pensa: Buffy.

E ai suoi amici. E alla sua missione.

E magari a me, nei ritagli di tempo.

Lui ha tante cose a cui pensare. Amici e nemici.

Io invece posso pensare solo a lui.

Lui è tutto ciò che ho.

Lui e questo coso che finirò per lasciare bianco.

 

 

Giovedì

Stanotte ho sognato.

Merita davvero di essere detto, visto che non sogno quasi mai.

Le mie notti sono nere.

Un abisso profondo e nero, freddo, come questo posto.

Come la mia anima. O almeno come ho sempre pensato che fosse la mia anima.

Adesso lui sta cercando di farmi cambiare idea.

Per adesso è cambiata una notte.

Le rare volte che sogno sono sempre incubi, invece stanotte è stato un sogno.

Ho sognato il mare.

Un mare pieno di onde, impetuoso, che sbatteva contro delle scogliere altissime, enormi e bianche.

C’era un cielo azzurro come non l’ ho mai visto e intorno a me dell’erba verde brillante.

Era tutta una distesa blu e verde.

Era la cosa più bella che avessi mai visto. O quasi.

C’era tanta pace, lì….Chissà se esiste un posto simile.

Un posto in cui possa sentirmi a casa.

Ho provato una sensazione stranissima, come quella roba francese che vuol dire "già visto" o giù di lì…insomma, come se non fosse un posto nuovo, per me.

Mi sta andando in pappa il cervello?

Spero di no, vorrebbe dire che un posto come quello non esiste.

Io voglio che ci sia.

Magari potrei trovarlo, se e quando uscirò da questo buco.

Magari potrei andarci. Potrei essere felice.

Basta sognare, Faith.

Tu non sei fatta per essere felice.

Tu sei fatta per procurare rogne. A te stessa e agli altri.

E non cambierà mai. E non sarai mai felice.

E poi, bella roba la felicità!

Che cosa ha portato a lui? Solo rogne ancora più grandi.
Forse, semplicemente, ci sono persone che non sono portate alla felicità.

Io di sicuro sono una di loro.

Però se è così perché quel sogno mi ha fatto piacere?

Non riesco a capire, a volte è tutto troppo complicato.

Domani è giorno di visita. Potrei chiederlo a lui.

Lui potrebbe spiegarmelo, ne sono certa.

Sì, glielo chiederò.

Ho fatto la brava ragazza questa settimana, ieri non ho neanche mandato al diavolo quella cretina della Fargo e la sua banda di cagnoline ammaestrate.

Volevano sapere chi è lui. Perché mi viene a trovare.

Mi sono sentita andare in ebollizione.

Lui è l’unica cosa che ho. Detesto parlare di lui. Non voglio dividerlo.

Mi sembra che così me lo portino via.

Solo che Fargo e la sua cricca sapessero di lui mi ha fatto infuriare. Credevo che sarei esplosa. Ho sentito la rabbia entrare in circolo e sfondare tutto, come una volta. Ho avuto paura di ricaderci.

Ma ho tenuto duro. Ho fatto finta di niente. Ed è passato.

Ma è stata dura.

Me la deve, una spiegazione.

Una piccola, minuscola, fondamentale spiegazione. *****

 

 

Venerdì

Finalmente!

Il giorno di visita!

A conti fatti l’unica cosa che mi spinge a tenere duro: non so quante volte ho rischiato di dare di matto…l’unico motivo per cui non l’ ho fatto era che sarei finita in isolamento. E addio visite!

Di sicuro in quel caso mi sarei risparmiata ‘sto magone del cavolo.

Non è possibile che sia sempre così!

Mi sembra di stare su un’altalena per tutte le volte che non ci sono potuta andare da bambina.

E non sono poche…

Verrà? Non verrà?

E se non viene?

Come starà?

Sono stupidaggini, lo so benissimo.

Lui viene, viene sempre.

Per non farlo venire dovrebbe come minimo scoppiare una bomba atomica in pieno centro.

O succedere qualcosa a Buffy, ma non c’è neanche bisogno di dirlo…

Le prime volte cercavo di sembrare carina…per lui, tu guarda che cretina!

Dubito che abbia mai notato una sola volta in vita sua il modo in cui qualcuno è vestito.

All’inizio pensavo "D’accordo, cosa vuoi che gliene freghi! In duecento e passa anni ne avrà viste passare, di mode!"

Invece, tanto per cambiare, avevo toppato.

Non gliene frega niente di vestiti e il resto perché per lui non significano niente.

Quello che guarda in una persona è la sua anima.

E la guarda fino all’ultima briciola, con quei suoi occhi da far paura.

Probabilmente perché a nessuno piace sentirsi guardare l’anima.

Anche se alla fine i risultati possono essere sorprendenti: voglio dire, per trovare del buono addirittura nella mia, di anime, deve capirne parecchio!

Il che è ovvio, a pensarci bene…

Hanno aperto la cella, devo andare, è arrivato!

Sono felice!

Sono felice!

Sonofelicesonofelicesonofelice!

L’ ho visto!

L’ ho visto!

L’ ho visto e gli ho parlato!

E lui mi ha parlato!

E mi ha sorriso! E…

Ma che cavolo sto dicendo?!?

Mi sono bevuta anche quel po’ di cervello che mi restava?!

Stop! Ferma tutto! Marcia indietro!

Recuperiamo qualcosa di simile al controllo!

Ma che ho, deliro?

Cosa c’è da esaltarsi tanto?

Ok, mi è venuto a trovare!

Sapevo già che l’avrebbe fatto.

Ok, mi ha parlato!

Mica può venire qui e non spiccicare parola, nemmeno lui.

Ok, mi ha sorriso!

Già, mi ha sorriso…vabbé, che c’entra? Era per rassicurarmi, per non farmi abbattere che lo sono già di mio, era da fratello maggiore, da amico…ecco, sì, da amico!

E poi che cavolo! Mica è la prima volta che lo vedo sorridere!

Va bene, tutto chiaro, sono tranquilla, è tutto a posto.

Resta il fatto che l’ ho visto e mi sento su di giri più che se stessi sballandomi in disco o facendomi qualche maschio!

Il che non è normale.

Sì, è l’unico amico che ho!

Sì, è l’unico che viene a trovarmi!

Sì, è l’unico a cui freghi di me!

Sì, mi dà sicurezza che ci sia!

Sì, mi fido di lui!

Sì tutto quello che ti pare, incluso che ha un sorriso da urlo anche se lo mostra una volta ogni morte di papa!

Però, porco cane, non posso fare tutto ‘sto casino per questo!

Non posso dare di matto come un’oca tredicenne che ha appena visto il divo dei suoi sogni!

Ecco, è il sogno di ieri che mi ha fatto male!

E tra l’altro l’unica spiegazione che mi ha dato su quello è che non importa che la meriti o meno, la felicità si cerca sempre (sarà, ma vedendo lui praticamente sempre depresso non è che la cosa mi convinca molto..)…

Sì, è decisamente colpa di quello stupido sogno!

Perché se no, dai! Quando mai andavo tanto su di giri per Angel?

Perché avrei dovuto?

Insomma, lui è…è Angel.

E’ Angel.

Solo Angel.

Amicizia finché ti pare, fiducia, stima e tante cose belle, ma niente per cui esaltarsi tanto, no?

No. Sicuramente no .

E poi neanche fosse stata la prima volta che mi veniva a trovare.

E’ sempre venuto.

E verrà sempre.

Dov’è la novità?

Cosa dovrebbe elettrizzarmi?

Sì, è decisamente colpa del sogno.

Sicuramente.

Assolutamente.

E poi se non lo è la faccio diventare io!

E’ colpa del sogno, ok?!?

Solo sua!

Non mia, è chiaro?!?

Eccheccavolo! *****

 

 

Sabato

Non capisco.

Non capisco cosa mi stia succedendo.

Ok, non che in genere ci riesca, ma adesso è peggio.

Perché, perché mi succede questo?

Perché non riesco a smettere di pensarlo?

Non ha senso.

L’ ho visto non so quante volte, gli ho parlato di tutto quello che mi passava in mente, mi conosce meglio di chiunque altro, forse persino di me stessa…ho cercato di ucciderlo, in passato, l’ ho pure baciato senza per questo ridurmi così…

E allora si può sapere che mi sta succedendo?

Prima non era così.

Non mi piace quello che sento, tutta questa confusione…

Forse è normale che quando si è soli ci si fissi su un solo pensiero, ma perché deve essere proprio lui?

Mi sento così strana…

Era meglio quando stavo dall’altra parte, era meglio quando c’era il sindaco…almeno allora non avevo domande, facevo solo quello che volevo…e anche se io non volevo farmi domande, il sindaco mi dava le risposte…

Adesso chi mi spiegherà quello che ho dentro?

D’accordo, forse le sue risposte non erano sempre giuste, ma almeno potevo far finta che lo fossero, non dovevo restare seduta a rimuginare senza poter far niente.

Niente se non pensare a qualcuno a cui non voglio pensare, e a sentirmi come non voglio sentirmi.

 

 

Lunedì

Va meglio.

Adesso sto meglio.

Qualunque cosa fosse finalmente è passata.

Però…è stato così strano, sentirsi a quel modo.

Voglio dire, mi sentivo come se avessi un groppo dentro, ma non sapevo se avevo bisogno di ridere o piangere.

Avevo il cuore che a volte era pesante e poi sembrava voler prendere e saltar via e un mucchio di pensieri che mi sfrecciavano in testa che non ci capivo niente.

Qualunque cosa fosse sono sicura di due cose: primo, non mi ero mai sentita così; e secondo, spero proprio di non ripetere l’esperienza.

Sto già incasinata abbastanza così come sono.

 

 

Giovedì

Sto male.

E’ una delle giornate peggiori che ricordo.

Mi sembra di scoppiare.

Di impazzire.

Mi manca l’aria, sudo, ho male dappertutto.

E’ come una crisi d’astinenza.

E magari lo fosse sul serio!

Adesso mi sarebbe già passata: hai voglia a parlare, ma qui è più facile trovare droga che un pacchetto di caramelle!

Ma la mia droga si chiamo odio, e quello non lo vendono in bustine…

Guardo le mie mani, e le rivedo sporche di sangue.

E immagino sia quello di Buffy e dei suoi amichetti, con le loro belle vite da villaggio di bambole…oh sì, qualche demone c’è, non si può chiedere troppo, ma tanto poi finisce tutto bene.

Lei ce la fa sempre.

A lei va sempre tutto bene.

E se per caso qualcosa va storto c’è sempre qualcuno pronto a consolarla finché non torna tutto ok.

Come potrebbe capire, lei?

Lei guarda, giudica e esegue la sentenza.

Perché non sa come si sta dall’altra parte.

Perché tutti l’ hanno sempre amata.

Per questo a volte sogno ancora di ucciderla.

Di sporcarmi col suo sangue.

Di vedere le sue budella scivolare fuori di lei.

Di guardare i sui occhi affogare nelle lacrime mentre urla.

Ma probabilmente non mi darebbe neanche questa soddisfazione.

Resterebbe muta a guardarmi.

E io mi sentirei ancora inferiore, anche con il coltello dalla parte del manico, letteralmente.

E dopo di lei vorrei che toccasse ai suoi amici.

Che mi volevano come loro senza neanche aver cercato di capire com’ero.

E’ più facile non cercare di capire.

Più comodo.

Sai che hai ragione tu e stop.

Ti risparmi un tot di problemi.

I cari, bravi ragazzi…

Mi viene da ridere se penso che è sempre stata solo una persona a capirmi.

Anzi, una non-persona.

Angel, un vampiro.

Il vampiro che capisce la cacciatrice…evviva la follia!

Non so se sia più fuori lui o io.

Mi ricordo di quando lo accusai di volermi psicanalizzare.

Adesso so che non ne aveva bisogno. Sapeva come mi sentivo e perché, più di quanto non lo sapessi io.

Sarà anche normale, visto che ha quasi un quarto di millennio, però fa un certo effetto che qualcuno che dovresti uccidere, che hai cercato di uccidere, che poco prima ti ha colpita e incatenata (anche se aveva ragione da vendere, lo ammetto), si mette lì e con tutta calma ti spiega come sei e cos’ hai dentro.

E il bello è che aveva pure ragione!

Magari se dopo aver tagliato la corda fossi tornata da lui, anziché andare dal sindaco, forse adesso non sarei qui.

E non mi sarei giocata un tot di tempo in un letto d’ospedale.

Toh, pare che la crisi stia passando.

Passando, vabbé, calmandosi.

Per la milionesima volta: ma come diavolo fa lui?

Cioè, Angel va avanti da un secolo a resistere, io da qualche mese e mi sembra di avere in testa un migliaio di bonghi formato extra large!

Se non imparo a controllarmi va a finire che di qui esco eccome, e pure in fretta, ma per passare in manicomio, sezione "Fuori che più fuori non si può"!

Sì, sta a vedere che alla fine questo coso mi diventa pure utile!

Se diventa così, giuro che mi prendo a schiaffi: è possibile che abbia sempre ragione lui??

Ok l’esperienza, ma qui si esagera! *****

 

 

Venerdì

Ho paura.

Paura all’ennesima potenza.

Paura quanta non ne ho avuta neanche quando mi sono vista quel pugnale nella pancia o quando sono entrata qui dentro.

Sono talmente piena di panico che temo di esplodere.

Voglio dire, sono felice di vederlo e tutto il resto, e non è che qui ci sia molto altro da fare a parte aspettare il giorno di visita o rimuginare.
E direi che in quanto a rimuginare ho già fatto il pieno nei giorni scorsi.

E’ per questo che ho paura.

E se anche stavolta do di matto?

Ma no, mi preoccupo troppo.

La volta scorsa è stata un caso, non succederà più.

La secondina sta arrivando (a proposito, è nuova. Avrà un nome? Non so ancora come si chiama), la sento camminare per il corridoio.

Farò meglio a sbrigarmi.

Oddio, è ancora peggio!

E’ venuto, come sempre, ed era…

Era ferito, aveva dei lividi, credo l’avessero colpito anche ad un fianco o ad una spalla!

Era così pallido, ancora più del solito, e aveva gli occhi lucidi, come se avesse la febbre…ed è venuto lo stesso!

E’ venuto da me nonostante stesse male!

Nonostante fosse ferito!

Lui è venuto da me.

Anche se era così debole…

Mi sento come se stessi per mettermi a piangere…

O almeno come penso ci si senta quando si sta per mettersi a piangere.

Io non lo so. Non mi piace piangere.

E non lo faccio mai.

Posso aver paura. Posso stare male.

Ma non piango.

Io non piango mai.

Piangere ti fa sentire debole, inutile. Ti fa sentire il nulla.

Chi è forte non piange.

Io non lo so se sono forte, dopotutto sono qui ma non so che significa.

Quando penso alla forza mi viene in mente Angel: chissà se piange, lui…

Io comunque non lo faccio mai.

E perché dovrei?

Perché qualcuno possa abbracciarmi, coccolarmi e dirmi che va tutto bene? Di non piangere perché non vuole vedermi triste, che non devo preoccuparmi, che c’è lui con me e metterà tutto a posto? Che mi accarezzi i capelli come se fossi un gatto e mi lasci piangere stretta a lui?

Io non ce l’ ho qualcuno così.

Non l’ ho mai avuto.

Quindi che senso avrebbe piangere?

Starei solo peggio e no, grazie, non è quello di cui ho bisogno!

Ma di che cosa ho bisogno, poi?

Cos’è che voglio?

Uscire di qui, certo, ma una volta fuori che farò?

Tutte vogliamo uscire di qui, o quasi tutte, ma c’è una manciata di quelle che non vogliono. Perché? Non smettevo di chiedermelo, all’inizio.

Poi ho capito. Hanno paura.

Paura di un mondo che non riescono a capire, in cui non sono e non hanno nessuno.

Perché dovrebbero voler uscire? Non ci sarà nessuno a salutarle quando passeranno quella porta.

E io?

Ci sarà qualcuno ad aspettarmi, dall’altra parte?

Speriamo almeno di non uscire di giorno… *******

 

 

Sabato

Sta piovendo.

Non ricordo nemmeno quando ha incominciato.

Sembra che piova da sempre, e forse è così, forse per me ha sempre piovuto, fin dall’inizio.

Da quando sono nata e da quando sono stata chiamata.

Ho rinunciato presto a capire qual è stata la cosa peggiore.

L’ ho anche sognata, la pioggia, proprio ieri.

Stava piovendo e io ero in strada, ma non ero me stessa, ero un gatto. Un gatto nero, credo: i gatti neri erano creduti creature del demonio, per cui mi sembra appropriato.

Ero in strada, sotto la pioggia, e mi bagnavo. Non mi piaceva.

Avevo freddo. Ero stanca.

Ho visto delle persone, mi sono avvicinata ma tutti mi hanno mandato via, perché avevano già un gatto. Ad un certo punto sono entrata in una casa, bella e calda, e dentro c’era della gente e un gatto bianco, tutto bello soffice e pulito. Gli facevano tutti le coccole, tanto che non si sono accorti di me, così mi sono messa vicino al termosifone per godermi il caldo.

Dopo un po’ uno di quelli mi ha visto e si è avvicinato. Io ho avuto paura che volesse mandarmi via e ho cominciato a soffiare, e a mordere e a graffiare, ma alla fine quello mi ha preso e mi ha messo attorno qualcosa di morbido e caldo, e mi ha fatto bere della roba dolce che era calda anche quella.

Era tutto caldo, adesso, e io stavo bene.

Quello che mi aveva preso adesso non era più con gli altri e io gli stavo in braccio. Ha iniziato ad accarezzarmi e dopo un po’ ho sentito che facevo le fusa. Era bello e io ero felice, tanto felice, come quando ho sognato quel prato con gli scogli e il mare.

Ero felice anche quando mi sono svegliata.

E poi mi è venuto un colpo.

Perché l’ ho visto. E perché avrei dovuto vederlo prima.

Sono corsa al muro che adesso è ricoperto di cartoline, tutte quelle che Angel mi ha mandato e mi manda ancora. Fino adesso non avevo idea che ci fossero così tanti posti e cose al mondo. Tipico mio: scopro il mondo quando finisco in galera!

Vabbé, questa cartolina in particolare era mezzo nascosta da delle altre, ecco perché non avevo riconosciuto il posto.

Eppure era quello, ne sono stata subito sicura: la stessa distesa verde brillante, il mare blu e furioso, gli scogli a precipizio…perfino il cielo era lo stesso. E c’era il vento, come nel sogno, si vedeva dall’erba.

Ecco perché mi era familiare, l’avevo già visto!

Chissà che cos’era…Ho voltato la cartolina per vedere se c’era scritto qualcosa, com’è di solito. Infatti in piccolo era stampato il nome del posto: Galway, in Irlanda.

Mi sembra di aver sentito dire che Angel è irlandese, il che spiega quanto sia testardo. Magari conosce Galway, forse c’è stato.

Glielo potrei chiedere, ma non so se faccio bene.

Probabilmente non gli piace parlare di quando era umano o Angelus. Già non gli piace parlare in generale….

Mi accorgo che non so assolutamente niente, di lui, a parte le solite cose: l’anima, Angelus, Buffy, la ricerca dell’espiazione…Ogni volta che viene a trovarmi io parlo, parlo, gli racconto di me, di come sto, di cosa penso (ok, magari non proprio tutto, le parti su di lui le salto, non sono ancora così matta), ma lui di sé stesso dice poco e niente.

Mi racconta i fatterelli quotidiani con Cordelia e Wesley, a volte, ma di lui non parla mai.

Deve proprio starci male.

Molto più di me.

Il che non è logico: voglio dire, lui aveva un demone dentro, non poteva controllare quello che faceva col suo corpo quell’altro. Lui come Angel è assolutamente innocente, non ha fatto niente per cui debba vergognarsi di sé. A differenza di me.

E invece insiste nel sentirsi in colpa.

E rischia la vita (dico, l’eternità non è mica poco, da giocarsi!) per riscattare le colpe di qualcuno che tecnicamente non è lui, anche se io non l’ ho capito subito.

E io riuscirò a riscattare le MIE colpe? *******

 

 

Martedì

Pacco, pacco, pacco!

Regalo, regalo, regalo!

Cavolo, ma come faccio a non pensare a lui se continua a essere così carino!

Credo di essere la detenuta più viziata di questa fogna!

Sarà anche per questo che Fargo e cricca continuano a rompere. In genere non spaccarle le faccia significa fare una fatica bestiale, ma oggi credo che non me accorgerei neanche!

Oggi niente cartoline (intanto quella di Galway l’ ho staccata dal muro e messa in mezzo al diario, potrei passare ore a guardarla!), ma un bel pacchettino.

Quando me l’ hanno portato le battute si sono sprecate, come "Il tuo ragazzo ti manda un anello di brillanti, stavolta?" e anche di molto peggiori. La tizia nuova, che ho scoperto si chiama Bernice, non diceva niente (chiaro, il pacchetto l’avevano controllato, sapeva che c’era dentro), ma sorrideva e basta. Però devo dire che non sembrava che mi stesse sfottendo, era un sorriso simpatico.

Comunque quando ho aperto il regalo quasi ho fatto un salto.

Io prima di entrare qui non ero abituata a ricevere regali, a parte il periodo con il sindaco, e adesso ricevo spesso delle piccole sorprese, come questo diario che devo ammetter comincia a piacermi.

Ma quella di oggi…è favolosa!

E’ il braccialetto più bello che abbia visto, anche se non so di cosa sia fatto. Però è stupendo, composto da cilindretti verdi con degli strani disegni color argento, divisi da palline anche quelle color argento.

Non è prezioso, ovviamente, credo sia fatto di legno o qualcosa del genere, però da quando l’ ho messo non riesco a smettere di guardarmi il polso.

Non posso farne a meno, è troppo bello.

E poi è un regalo.

Un regalo è un modo per dire ad una persona che ti importa di lei. Se il regalo è carino, magari ci hai messo un po’ a sceglierlo (ho deciso, i regali sono solo opera sua, non c’è nessuno che lo consiglia), a parte i soldi che hai speso, e vuol dire che ci tenevi a farlo, a far sapere a quella persona che ti importa lei.

Ad Angel importa di me.

Lo so, lo spero, ma è bello sentirselo ripetere.

A nessuno è mai importato di me, poi è arrivato Angel e tutto è cambiato.

Prima neanche a me importava di nessuno, adesso ho qualcuno a cui pensare.

Anche se non sono sicura che sia un bene, visto che secondo me ci penso troppo.

E se devo essere sincera ( Ma sì! Tanto chi lo legge, quello che scrivo?) non mi piace neanche ‘come’ ci penso.

Esempio: me ne sto qui tranquilla, a pensare ai fatti miei, e spunta fuori il ricordo di quando ha fatto finta di essere Angelus e l’ ho baciato. Aveva ragione a dire che il migliore attore del modo era lui! E se normalmente bacia solo la metà di come lo fa per finta…ci credo che Buffy ha perso la testa per lui! Sicuro, è anche questione di esperienza: con secoli, per imparare l’arte…ma il talento c’era già da prima, è tutto suo, ci scommetterei! E non è poco, per niente. Io me ne sono fatti, di ragazzi, ma in quanto a baciare lui è da dieci e lode! Chissà come dev’essere a….MA CHE STO PENSANDO?!??!

Sono impazzita?!

Ecco, ecco che volevo dire!

Non posso pensare così a…ad Angel!
Quella era la vecchia Faith, che non vedeva l’ora di saltargli addosso o farlo fuori, o entrambe le cose!

Adesso siamo amici, credo, mi aiuta, è quasi un fratello maggiore o uno zio saggio!

Non posso pensare così a lui!

Non ho già abbastanza problemi senza crearmeli?

 

 

Mercoledì

Aiutoooooooooo!!!!

Nonononononononononononooooo!! No, no e ancora no!

Ma perché, perché a me?!

Non doveva succedere, non doveva!

Me allora perché è successo, invece?

L’ ho sognato.

Lo sapevo che sarebbe successo prima o poi, ma non così!

Non così, accidenti a me, a lui e a tutto il resto!!

Non è già abbastanza difficile, la vita? Non lo penso già abbastanza?

No, lo devo pure sognare!

E passi averlo sognato, ma ‘come’…COME l’ ho sognato..!!

E’ normale sognare di fare sesso col proprio miglior amico e quasi-fratello maggiore sulla propria brandina in carcere?

No, vorrei solo sapere questo!

Anche il mio cervello si mette a boicottarmi? Non l’aveva fatto a sufficienza? Gli sembrava che tutto fosse troppo facile, forse?

Ci volevano proprio, i sogni a luci rosse su Angel!

E che razza di sogni…

Non sarò mai capace di guardarlo di nuovo senza pensarci!

Continuo a pensarci anche adesso che non l’ ho davanti!

Buffy ha sempre fatto dei sogni premonitori…non so se sperare che lo sia anche questo oppure no! Se sono veri almeno certi particolari…ma brava, Faith, mettiti pure a ricordarli, è proprio quello che ti ci vuole!! Idiota!

Rimane il fatto che, se sono veri: 1) mi meraviglio che non sia stata Buffy a perdere l’anima, quando è andata con lui, 2) ragazza mia, ma come hai fatto a lasciarlo andare! Al posto tuo piuttosto l’avrei legato in cantina! 3) Ma perché non era lui il tipo di Buffy, quando ho scambiati i nostri corpi?! Niente da dire su Riley, o quasi, ma se c’era Angel…credo che Buffy avrebbe riavuto indietro un corpo mooooooolto stanco!

L’ ho scritto davvero?

Ho scritto davvero questo??!

Non riesco a credere di averlo fatto sul serio, come ho potuto, ma allora è vero che non si cambia mai! Sono ancora la stessa psicopatica che ero!

Come faccio a cambiare se ci si mettono in mezzo i sogni, però?

Io ce la metto tutta, parlo seriamente, ma questo non è leale!

Una sola domanda, prima di dar fuori di testa del tutto: e adesso? *****

 

Giovedì

Sono nei guai.

Adesso so che sono proprio nei guai, garantito al limone.

No, ma dico, cosa diavolo voleva dire?

Non mi piace per niente, prevedo rogne.

Quel sogno era l’ultima cosa di cui avevo bisogno, e tra l’altro vorrei sapere perché sono tanto fuori squadra.

Insomma, alla fin fine ho sognato di fare sesso con Angel, un tot di altre ragazze possono averci pensato.
Considerato da quanto non vado con un uomo, e che uomo (o vampiro, ma non è questo il punto) è lui, mi sembra una reazione sana.

Almeno spiegabile.

E invece…non mi quadra qualcosa.

Ho la sensazione di aver sbagliato.

Chiaro, non mi aspetto certo di veder aprirsi la cella ed entrare Angelus a rompermi il collo, e non solo perché è pieno giorno.

Sarebbe troppo fuori anche per i miei standard.

Il bello dei sogni, se c’è, è che sono innocui. La maggior parte dei casi.

Quello che mi rode è che sì, mi sono divertita, preso in sé per sé è uno dei sogni migliori che abbia avuto da un bel po’, ma ogni volta che ci ripenso (e già che ci sono: Faith, dacci un taglio e piantala di pensarci!) ho la netta sensazione che qualcosa non andasse.

Una cosa come quella che ho sentito dire da Jo Ann, una dentro per aver fatto fuori quel porco del patrigno che la violentava da tre anni (io al posto suo l’avrei fatto molto prima, come ha fatto a resistere? Ci godeva? No, mi sa che era solo questione di paura. Poi non ce l’ ha fatta più e puff! L’esplosione).

Credo che le piaccia dipingere, sta sempre con matite e fogli in mano.

L’altro ieri aveva la matita in bocca e teneva il foglio davanti a sé, con le braccia tese, con una faccia da ‘Ma che roba ho fatto?’. Quando una tizia le ha chiesto che avesse lei ha detto"So che cos’è, e che è come dev’essere, ma ho anche la sensazione che qualcosa non vada. Che non sia esattamente come io volevo che fosse. C’è qualcosa di sbagliato, e io non capisco cosa."

Più o meno è quello che sta succedendo a me.

Solo che io non ho idea di come dovesse essere quel sogno.

Mica l’ ho deciso o progettato io!

 

Venerdì

No so più che pensare.

Forse sarebbe meglio che non venisse più.

Ogni volta va sempre peggio, da un po’.

Certo, stavolta c’era di mezzo anche quel sogno, ma ho l’impressione che non si tratti solo di quello.

Che poi tra l’altro lui se n’è pure accorto che qualcosa non andava e me l’ ha anche chiesto (da quando ho smesso di riuscire a nascondergli qualcosa?).

E io a dire no, no, che non c’era niente, era solo che era un periodo no, che ero un po’ giù, le solite cose.

Non l’ ho convinto, ci scommetterei la testa. Ma lui è troppo educato per darmi in faccia della bugiarda, anche se è esattamente quello che sono.

Gli ho mentito. Ed è strano, ma non mi piace.

In fondo, da quando viene a trovarmi, è la prima volta che gli dico una bugia vera e propria (altro che se c’è qualcosa!): gli ho magari nascosto la verità, l’ ho un po’ stiracchiata, non gli ho detto tutto. Ma tacere non è mentire.

Stavolta la balla è stata pura e semplice. E colossale.

Però insomma, non potevo mica dirgli "Sto sballata perché ho sognato di fare sesso con te"!

Anche solo per come ci sarebbe rimasto.

Strano che mi preoccupi delle sue reazioni…da quando ho iniziato a pensare a quello che provano gli altri?

E poi chissà che avrebbe pensato di me…che ero sempre la solita, che non sono cambiata…e anche questo è strano: in genere non me ne frega molto del giudizio altrui. Del suo sì.

Non voglio deluderlo. Voglio che sia fiero di me.

Voglio dannatamente che sia orgoglioso di quello che sta riuscendo a fare con me, rendermi normale. Per quel che è possibile.

E così gli ho mentito.

Non ho mai avuto problemi a farlo, invece adesso mi sento in colpa.

E lui sa che gli ho mentito.

Sarà arrabbiato con me?

No, non credo. Lui è difficile che si arrabbi, a parte con sé stesso. Ma sarà abbattuto, questo sì.

Non sarà contento che non gli abbia detto la verità.

Penserà che non mi fido di lui, e non è così.

Bel lavoro, Faith!

Per non deluderlo in un modo, l’ hai deluso in un altro. Vai così!

E’ questo essere normali?

Non avere altra scelta che ferire qualcuno qualsiasi cosa faccia, in ogni modo?

Bell’affare!

Almeno prima ferivo e non mi preoccupavo.

Di certo non pensavo a come rimediare.

Adesso invece è un’ora che mi ci spacco sopra la testa e ancora non ho risolto niente!

 

Sabato

Ecco, adesso sì che mi sento un verme!

Roba da scavare un buco in cortile e sotterrarmici dentro finché non esplode l’intero pianeta!

Vediamo di capirci: racconto al mio miglior amico una balla talmente smaccata da non infinocchiare nemmeno un marmocchio addormentato, lui ovviamente se ne accorge, risultato: capisce che non mi fido di lui, o che comunque non gli dico tutto come dovrei.

Andando per logica dovrebbe mandarmi a quel paese.

Almeno chiedermi spiegazioni.

Decidere di fregarsene di me.

E’ quello che farebbe chiunque con un po’ di cervello.

Lui no .

Lui mi manda una bella cartolina, tutta mare, vento e schiuma, con onde alte come grattacieli e un bel cielo azzurro. E dietro ci scrive "Spero che riescano a spazzare via i tuoi pensieri neri e le tue tristezze. Preferisco vederti sorridere."

E’ in casi come questo che si capisce che non è umano.

Solo un non-umano potrebbe comportarsi così.

Oddio, non certo un vampiro standard, ma insomma…

E’ incredibile come sia paziente, pronto a capire, a perdonare. Come fa a non essere arrabbiato con me? Me lo meriterei.

E poi…dice che preferisce vedermi sorridere.

Forse mi trova carina quando sorrido?

In ogni caso lui si accorga se sorrido o se sono triste, e vuole vedermi sorridere.

Mi fa piacere…è strano…che vorrà dire? *****

 

Lunedì

Mi sento sola.

Veramente, assolutamente sola.

Come se fossi dentro a un buco nero, al buio e al freddo.

E’ come se fossi morta.

E lo sono. Morta dentro.

Mi sento come se dentro avessi un cubo di ghiaccio.

Non riesco a sentir battere il mio cuore. Deve battere, per forza, ma io non lo sento.

Se morissi, non me ne accorgerei neanche.

Ma lo sono già. Sono morta la maggior parte del tempo.

Mi sento viva solo quando c’è Angel. Quando lo vedo, gli parlo, lo ascolto. Quando lo penso.

Per questo ho sempre paura che non venga.

Perché se non venisse non sarei più viva.

E non mi piace. E mi arrabbio.

Perché proprio io? Perché proprio lui? Chi l’ ha deciso?

A volte mi sembra inutile uscire.

Anche se non ci sono le sbarre, sono in trappola anche là fuori.

Il destino.

Di cacciatrice. Di Faith.

Sono la cacciatrice? Sono Faith?

Sono l’una e l’altra? Nessuna delle due?

Chi è la cacciatrice? Chi è Faith?

Chi sono io?

Domande, domande…non ho altro, a parte la paura.

Non ho risposte, solo dubbi.

Non ho niente, solo Angel.

E’ per lui che voglio uscire. Perché sento che le mie risposte le ha lui.

Me le insegnerà? Riuscirò a capirle?

Cosa mi succederà là fuori?

Ho paura. E non mi piace.

Prima non l’avevo. Quando sei pazzo non hai paura.

Ho paura di continuare ad aver freddo. Di continuare ad essere sola.

Da quando sono dentro ho spesso dei momenti così, in cui mi sento piccola, sola, sperduta.

Vorrei che Angel fosse qui, in quei momenti.

E mi ricordo di quando mi ha abbracciata, a casa sua, la sua vecchia casa, prima che qualcuno gliela facesse saltare in aria.

Dopo tutto quello che avevo fatto non solo a lui, ma ai suoi amici più cari, lui mi è rimasto vicino, ha deciso di aiutarmi. E quando mi ha visto stare male mi ha abbracciata.

Se non fosse arrivata Buffy a reclamare la mia testa, e già che c’era anche il suo cuore, credo che mi sarei messa a piangere.

Angel è un vampiro, è morto, freddo, ma il suo abbraccio era pieno di calore, di solidarietà. Non mi ero mai sentita così al sicuro e protetta. Nelle sue braccia puoi avere la certezza che finché starai lì niente potrà toccarti, farti del male.

Era bello.

A volte mi manca, quell’abbraccio.

E’ come se ti dicesse che metterà lui tutto a posto, di stare tranquilla.

Sono stata bene, in quel momento.

E quando sto male vorrei che fosse ancora qui.

Per abbracciarmi di nuovo.

 

Martedì

Basta!

Basta, basta, basta!!!

Sono stufa, sono stufa!

Ne ho abbastanza di andare avanti così!

Ma perché proprio a me?!

Perché ci penso?
Perché proprio lui?!

Sono stufa di continuare così!

Sono in galera, non ho un cane che si interessi di me, ho avuto una vita schifosa e un destino del cavolo!

Non me ne è andata bene una, sono sola e odio questo posto!

E magari alla sua bella casetta Miss Perfezione starà vivendo felice e contenta con mamma, amici, Osservatore e fidanzato! E magari si starà facendo quattro risate alla faccia mia…la povera Faith…la fallita, quella che è da sola, quella a cui nessuno vuole neanche un po’ di bene…quella che è in galera e continua come un’idiota a pensare a qualcuno a cui non deve pensare!

Ma porca miseria, perché lui?

Che cavolo ha di tanto speciale?

Ok., è carino, è uno schianto, è intelligente, è coraggioso, è dolce, è forte, ha due occhi stupendi, si preoccupa di me, è sempre gentile, bacia da dio, quando vuole riesce anche a farmi sorridere, è l’unico che è sempre riuscito a capirmi, quando sono con lui mi sento a posto, come se fossi a casa, ha un sorriso da spaccare i muri, un fisico da sballo, un’anima molto migliore di parecchi umani in circolazione e sa sempre cosa dire o non dire per far star meglio qualcuno, e lo fa, visto che lui sì pensa sempre agli altri, anche a scapito di sé stesso.

Ma poi nient’altro! Tutto qui, basta!

Ok, ok, se credessi nel Vero Amore o anche solo nell’amore, in un momento di follia peggiore del solito potrei anche pensare per circa un secondo di innamorarmi di lui, dopotutto se c’è qualcuno che possa far innamorare una persona di sé quello è lui, non ci sono dubbi.

Ma si dà il caso che io all’amore non ci creda, neanche un po’, l’amore non esiste, è solo una fregatura formato gigante, vedi proprio Angel e la sua ex-bella.

E io di casini ne ho a sufficienza anche senza andarmeli a cercare!

E poi avanti…Angel!

Un vampiro! L’ex di Buffy! Angelus!

Uno che come ragazza non mi ha mai visto neanche per sbaglio…

Sì, proprio, Faith!

Innamorati di lui, ti ci manca solo questo e poi puoi proprio dire di essere a posto!

Ma per favore!!

Innamorata!

Io!

Faith!
Di Angel!

Ma piantiamola con queste idiozie, io non sono innamorata! Io non posso essere innamorata! Io non so amare! Io posso solo odiare!

E odio Buffy e non amo Angel!

E sono stufa di pensarlo!

Non voglio pensarlo, non voglio vederlo, non voglio sentirlo, non…non voglio avere niente a che fare con lui!!

Avanti, Faith, ragiona! Non puoi essere innamorata, soprattutto non di lui!

E’ solo quell’accidente di sogno che ti fa delirare!

E’ l’unico maschio che vedi, fisicamente non ti è mai stato indifferente (e a chi potrebbe esserlo? Sì, e adesso questo che c’entra? Cretina!) ed è l’unico a cui freghi se sei viva o morta! Stop!

Gli sei riconoscente, basta! Tanto affetto, ma nient’altro!

Insomma, del sindaco mica eri innamorata! E se non sbaglio aveva pure un secolo meno di lui!

Sarà anche vero, ma non si presentava certo allo stesso modo! Sarebbe come a dire che sarebbe più sensato andare che ne so…con Giles, piuttosto che con Angel che ha circa cinque volte la sua età…e scusate tanto ma non mi sembra proprio, sarà anche vero che l’apparenza non è tutto (chi lo dice poi?), ma io preferirei un duecentocinquantenne che sembra un ventiseienne, piuttosto che un cinquantenne che dimostra la sua età (anche se non la porta male, questo posso anche concederlo)!

E poi che c’entra, che sto dicendo, io non m’innamoro, di nessuno, punto e basta!

Non me ne frega niente di Angel, è solo…è solo che non riesco a smettere di pensarci, doppia, tripla e quadrupla maledizione a tutto lo stramaledetto universo!

Non voglio, non voglio, ho detto che NON VOGLIO PENSARLO!

Lasciami in pace, Angel, dico sul serio, io non ce la faccio, per favore lasciami stare, vattene, smettila di venirmi in mente!

Ma che devo fare per liberarmi di te? ***********

 

Mercoledì

Quella crisi isterica mi ha lasciata distrutta, non ricordo da quanto tempo non mi arrabbiavo così.

Arrabbiata…dico arrabbiata ma è una balla.

In realtà ho paura.

Una fifa blu, cosmica, roba da restarci secca, da non dormirci la notte.

Ma perché diavolo l’ ho ascoltato?

Perché non l’ ho ammazzato? Non ci voleva mica tanto, Cristo, un paletto nel cuore e via! Puff! Lui in cenere e io bella tranquilla, in pace, fuori di qui e dai casini!

E invece no .

Niente paletto, niente polvere, niente tranquillità.

Vorrei averlo ucciso. Dico sul serio, vorrei averlo fatto. Vorrei che Buffy fosse arrivata tardi, quella volta con quella bastarda della Post, vorrei che non avessero trovato la cura per quel dannato veleno, vorrei che non fosse neanche mai tornato dall’inferno!

E invece no .

Lui c’è, è qui, l’ ho ascoltato, mi viene a trovare, e il bel risultato di tutto questo è che se adesso venissi a sapere che è morto probabilmente mi verrebbe un colpo tale da seguirlo subito.

Ma tanto quello chi lo ammazza…

Io ci ho lottato, farlo fuori non è una passeggiata, e a quanto ho capito Buffy l’ ha scaraventato all’inferno dopo che aveva riavuto l’anima e non ricordava un accidente del casino che aveva fatto. Chissà se ci sarebbe riuscita, altrimenti…

Cavolo, Buffy… Quando ho saputo che era stata con un vampiro, e che vampiro…uno che in passato era chiamato Piaga d’Europa, mica l’ultimo venuto!…giuro che ci sono rimasta! Insomma, cacciatrici e vampiri si presume che si ammazzino a vicenda, non che amoreggino, anime o meno!

Ok, ammetto che quando l’ ho visto una lieve giustificazione per la ragazza l’ ho trovata…vampiro quanto vuoi, ma se becchi un fusto simile farci su un pensierino è più che naturale…ma in ogni caso ho continuato a pensare che le mancasse una rotella e che farlo fuori fosse l’unica cosa sensata.

E ho continuato a pensarlo ancora per un pezzo.

Sicuro, a parte quando mi bastava trovarmi nello stesso posto con lui per sentirmi aumentare la temperatura fino all’ebollizione….Cavolo, avrei fatto di tutto per portarmelo a letto!

Una cosa del tutto fisica, non ci sono scuse e nemmeno le cerco. Dopotutto che male c’è? Il fatto che avesse dentro un demone rendeva il tutto solo più eccitante.

Adesso che ci penso, essere una cattiva ragazza aveva i suoi vantaggi. Me lo sono sognato un tot di volte senza dare di matto, mica come adesso!

Sì, onestamente a me piaceva il fisico e nient’altro. Anche perché sapevo che adorava la terra su cui passava Buffy e lo trovavo piuttosto noioso. Avrei dato qualunque cosa per essere al posto di quella biondina slavata, adesso lo so, ma allora non ci volevo pensare con tanta forza da essermi convinta davvero che non mi importava.

Poi il casino è esploso. E Angel improvvisamente mi conosce come se ci vivessi insieme da sempre. All’inizio ero furente, del resto svegliarsi con una bozza in testa e incatenata non fa piacere a nessuno, e poi tutti sembravano sapere quello che pensavo o sentivo quando invece si ricordavano di me solo per le ronde o roba simile, e anche allora mica sempre! Ero la numero due, non avevano bisogno di me, non gli importava niente di me, se non come possibile riserva o fotocopia bruna di Buffy. Erano al completo senza di me, il gruppo erano loro, la maggior parte del tempo neanche si ricordavano che esistevo!

Poi sbaglio, uccido un uomo (c’era anche Buffy e non mi ha certo fermato, ma lei era la buona e quindi non era colpa sua…) e di botto tutti sanno come mi sento e come penso! Avendo passato con me un tempo sufficiente a non conoscere nemmeno un bebè! Ma che si sparassero!

Poi arriva lui e sembra che viva dentro la mia testa!

Sarà che lui sì sapeva di che parlava, sarà che sembrava credere davvero a quello che diceva, sarà stata la voce (l’ ho detto che è una delle più belle che ho sentito? Secondo me è anche per quello che l’ ho ascoltato, deve avere un effetto ipnotico…), saranno stati gli occhi (quando te li punta addosso è difficile non prestargli attenzione), sarà stato che in qualche modo sembrava che gli importasse davvero darmi una mano, non solo perché era più conveniente per loro…secondo me è lì che qualcosa è iniziato a cambiare, almeno un po’. Credo.

Poi è arrivato Wesley e tutto è andato a farsi benedire.

Ho saltato il fosso. Solo che invece che un fosso era un burrone e io ci sono finita dritta dentro.

Che sia anche per questo che ho torturato il vecchio Wes? Perché mi aveva portato via? Perché è un po’ anche colpa sua quello che ho fatto?

Che casino che ho fatto…per dirmi una cosa ci metto un secolo…il succo è che davo della matta a Buffy per essersi innamorata di un vampiro, e adesso quello stesso vampiro sono io che non me lo schiodo dalla testa!

E tutto questo mi fa una paura bestiale.

 

Giovedì

Basta.

Ecco, guarda che roba, non c’è neanche il punto esclamativo.

Non riesco più a gridare, ad arrabbiarmi.

Mi sento così stanca, e vuota…

Ho sognato ancora Galway, è bellissima. Cielo e mare e tanta pace…avrei voluto non svegliarmi mai….

Che sia così la morte? Un sogno lungo, senza fine, dove non ti devi svegliare? Sarebbe bello stare sempre in quel sogno…

Il coma…a volte torno a pensarci…non mi ricordo com’è stato…so solo che Buffy mi aveva pugnalata, io sono saltata su quel camion e poi il buio…e poi mi sono svegliata ed erano passati mesi. Cosa è successo in quel tempo?

Il mio corpo dormiva ma "io" dov’ero?

La mia mente, coscienza, spirito, essenza, anima…chiamala come ti pare che è sempre quello…dov’era? Cosa faceva? Cosa provava?

E se non mi fossi più svegliata?

Mi sarei accorta di essere morta?

Chissà, forse sarebbe stato meglio se fossi schiattata. Voglio dire, perché sono ancora al mondo? Che ci sto a fare, a parte occupare una cella in questa fogna?

Prima che fossi attivata di me non fregava niente nessuno, fatta forse eccezione per qualche ragazzo di cui però non fregava niente a me, poi ci ha pensato quel simpaticone di Kakistos, e infine a quelli di Sunnydale importava di me quanto di uno scarafaggio. Che strano, che abbia cercato di ucciderli!

Lo rifarei se uscissi di qui?

Domanda da un milione di dollari…Detestarli li detesto ancora, mi hanno fatto sentire troppo uno schifo, ok, neanch’io ce l’ ho messa tutta, lo devo riconoscere, ma loro si presume che siano i buoni, no?

Sì, non mi piacevano e non mi piacciono. A dirla tutta cerco di pensare a loro il meno possibile, anche se non è facile: qui se non pensi a qualcosa vai fuori di testa e io non ho chissà quale varietà di pensieri. Scelta obbligata.

Però da qui a ucciderli… Non lo so…

Ci pensavo prima. Mi immaginavo davanti a loro, legati, con un pugnale in mano, io che mi avvicinavo…a Willow, credo…era imbavagliata, così non sarebbe riuscita a fare qualche stregoneria…mi fissava, e non ricordo se aveva paura, mi sfidava o piangeva…io le ho appoggiato il coltello alla gola, era freddo, ho visto che le veniva la pelle d’oca…o era per la paura? L’ ho guardata e ho stretto di più il pugnale e poi…poi mi sono svegliata, sono tornata in me.

L’avrei fatto? L’avrei uccisa? Lo farei?

Ho paura…e se la risposta fosse sì?

Forse non è vero che sto cambiando, sono cattiva e lo resterò.

Resterò sempre chiusa qui dentro, non uscirò mai.

Resterò sempre sola.

A volte voglio davvero ucciderli, tutti, perché mi hanno fatto soffrire, è colpa loro se sono stata male, se sono finita qui.

E poi mi dico che la colpa è anche mia, o che non ene vale la pena…o che Angel non lo vorrebbe… Ti pareva se non saltava fuori lui!

Ma non lo vorrebbe per me o per loro?

Lui gli vuole bene…credo…perfino dopo quello che gli hanno fatto…anche lui, come me, è sempre rimasto fuori dal gruppo, almeno un po’…se non c’era Buffy chissà se sarebbe stato insieme a loro…non credo, specie se penso a Xander.

Forse se cercassi di ammazzarli mi fermerebbe sia per me che per loro.

Perché gli importa di tutti.

Secondo me ha torto, non ci si può preoccupare di tutti, non si può salvare tutti.

E lui insiste a pensarla così…

Forse i cosiddetti eroi sono solo dei matti peggio degli altri… ********

 

Venerdì

Sono una vigliacca.

Oggi è il giorno di visita e io non ce l’ ho fatta.

Sono troppo confusa, agitata, spaventata.

E per una volta non ne posso parlare con lui, anzi. Mi sa che vederlo peggiorerebbe solo le cose. Che è l’ultima cosa di cui ho bisogno, al momento.

Ho chiesto a Bernice, la secondina (ci ho quasi fatto amicizia, non è una carogna, a differenza di molte altre), di dirgli che stavo male, che dovevo riposare. Balla fuori scala, ma fino a un certo punto, dipende da come si vedono le cose.

Bernice ha detto che non sembrava arrabbiato, semmai preoccupato, ha chiesto come stavo, se era qualcosa di serio. Perfetto, proprio quello che volevo che dicesse! Sto cominciando a sentirmi troppo in colpa in questo periodo…non mi piace per niente…

Però veramente, non ce l’avrei fatta!

Avrei detto o fatto qualche idiozia e sarei finita nei guai.

Che poi non ho ancora capito perché non ce l’avrei fatta. So solo che l’idea di vederlo ha scatenato il panico, sapevo che non dovevo incontrarlo.

In questi giorni mi sento troppo strana.

Spero solo che mi passi prima di venerdì prossimo, perché di rifilargli un’altra balla non mi sembra il caso e se sono ancora così…Preferisco non pensarci.

 

Sabato

Adesso so che la noia fa fare davvero delle stupidaggini.

E io sulla noia potrei scriverci un libro.

Non che prima non mi annoiassi ma…ehi! Non c’è niente come la galera per farti annoiare anche le budella!

Così eccomi qui, a scrivere su un accidente di coso che inizialmente meditavo di lasciar ammuffire in un angolo, la testa di cui già capivo poco che peggiora ogni giorno di più e…tadaaa! L’ultimo segnale dello sciopero definitivo dei miei neuroni: uno specchio davanti a me e io che ci guardo dentro quasi invidiando il mio riflesso che non deve fare niente se non ripetere quello che faccio io.

E che faccio io? Bella domanda.

Niente di speciale, alla fin fine, mi sto solo mandando in pappa l’ennesimo pezzo di cervello.

Ok, sono cattiva. D’accordo.

Ok, sono invidiosa. Va bene

Ok, sono in pieno delirio. Non lo nego.

Ma che c’è di male a cercare di capire che ha una più di me? O che ho io meno di lei. Come preferite.

Va bene, va bene, lei è la buona, lei è l’eroina, lei è la sua anima gemella (e qui il demonietto in me dice: finché lui ha ancora la sua…), sono i nuovi dannati Romeo e Giulietta di questo mondo che già pullula di sfighe, va bene, come volete, nessun problema.

Ma posso saperlo quanto ti pare e comunque sto qui a rodermi l’anima che suppongo d’avere a chiedermi se è pure più carina di me.

Dite quello che vi pare ma la bellezza per una donna conta.

Io la mia vita l’avevo basata sulla bellezza, oltre che sulla forza.

Ero convinta di poter avere ogni uomo mi fosse venuta voglia di avere. E, senza falsa modestia, le mie esperienze avevano confermato quest’idea.

Poi sbarco a Sunnydale, incappo in quest’uomo da paura nonostante la condizione di non-morto e quello non mi guarda neanche. In compenso è perso per una biondina finta-suora e semi-poppante.

Direi che è più che sufficiente perché una ragazza possa legittimamente porsi qualche domandina.

La mia al momento è: sono più carina io o lei?

Lo so anch’io che è una cretinata da adolescente frustrata, ma insomma, tutti abbiamo un po’ d’orgoglio.

E io voglio capire cos’ ha lei esteticamente più di me.

Stando allo specchio non mi sembra di essere affatto da buttare. Mi piacciono i miei capelli scuri, negli ultimi tempi sono cresciuti, allungandosi ben oltre le spalle. Come li aveva chiamati, quello? Fili di cacao…cacao amaro mi sa…

Non li curo come dovrei, ammesso che mai l’abbia fatto. Prima non ne avevo bisogno e adesso… beh, quando stai in un posto come questo cosa te ne può importare di cose del genere?

Anche i miei occhi sono sciupati, ho delle occhiaie che sembra mi sia presa dei pugni…sarà che cerco di dormire poco, così non corro il rischio di ri-sognare una certa persona in una certa situazione?

Però insomma, il mio viso mi sembra bello, e anche il corpo non è niente male. Sono alta, anche, più di Buffy.

Sì, decisamente non sono brutta, tutt’altro.

Lasciamo perdere i confronti qui dentro (la metà sembrano topi), ma a Sunnydale entravo in un locale e potevo scommettere con sicurezza di attirare un bel numero di sguardi maschili, del genere "Farei qualsiasi cosa per averti".

Attiravo gli sguardi, sicuro. Tranne quello che volevo attirare.

Lui non mi guardava mai, se poteva farne a meno. Tranne che quando mi parlava (raramente) o se ce n’era bisogno, lui non mi ha mai guardata.

Solo lei, guardava. Lei, lei e solo lei.

Perché? Perché lei? Cos’aveva più di me?

Ero carina quanto e più di lei e lui non mi guardava mai!

Quando ha finto di essere Angelus ero così felice…Buffy avrebbe sofferto, vero, ma non era neanche quello a rendermi tanto felice, anche se non volevo ammetterlo...Era che l’avevo tutto per me.

Era me che guardava, me che baciava, me che aiutava, me che amava! O almeno io credevo che fosse così…

Per una volta sembrava che qualcuno mi volesse, completamente, non solo come corpo, e quel qualcuno era chi io volevo che mi volesse.

Quando ho capito che non era vero niente…che era stata tutta una recita…mi è sembrato che la terra mi si aprisse sotto i piedi…Un minuto prima avevo tutto quello che volevo…come in un sogno…e un minuto dopo avevo perso tutto…

Forse è vero che la perfetta felicità porta per forza al perfetto dolore…

Forse anch’io sono stata maledetta.

Ma no, dubito che qualcuno sprecherebbe una maledizione per me.

Semplicemente devo essere nata sotto una cattiva stella.

Sfiga pura e semplice, dalla nascita.

Non oso neanche immaginare come potrà mai essere la morte, allora… ************

 

Domenica

Se prima non capivo, adesso capisco ancora di meno. Anche se non credevo che fosse possibile.

Mi sono appena svegliata, e faccio fatica a credere di essermi mai addormentata. Faccio fatica a pensare a quello che ho sognato, o a quello che ho provato.

Probabilmente è perché non so riconoscerlo.

Non mi ero mai sentita così, prima. Così bene.

Così serena, in pace. Così felice.

E’ questo che si intende quando si parla di "fare l’amore"?

Questo calore…questa sicurezza…

Non è mai stato niente di simile, per me. Anche nei miei sogni.

Quando facevo o sognavo di fare sesso mi sentivo come se stessi esplodendo.

Come una ruota che gira senza sosta su sé stessa, a rotta di collo, come impazzita, fino a consumarsi, fino a girare a vuoto continuando a correre.

Questo…questo è stato diverso.

Per me tutto è sempre stato solo sesso: movimenti, sensazioni, emozioni, pelle bocche e sudore. Divertente, poco impegnativo.

Questo non è stato sesso.

E’ stato completamente diverso. Più coinvolgente, meno divertente. Anzi, è stato spaventoso.

Perché è stato come se qualcuno avesse trasformato la mia anima in un quadro e mi ci avesse messa di fronte. Come se avessi visto la mia anima completamente, in ogni dettaglio, in bene e in male. Ed era meravigliosa e terrificante al tempo stesso, come ciò che si prova a guardare negli occhi una belva feroce, una pantera ad esempio. Mi piacciono le pantere, sono belle, eleganti, forti. Ma sono letali. E quando guardi una belva simile negli occhi non puoi fare a meno di pensare che è magnifica e che contemporaneamente è la tua fine.

E io ho visto così la mia anima. E la sua.

E lui ha visto così la sua anima. E la mia.

E tutti e due abbiamo sentito ciò che sentiva l’altro.

E tutti e due abbiamo sentito che l’altro sentiva ciò che sentivamo noi.

Stupendo. Irripetibile.

Inimmaginabile.

Tanto perfetto da essere spaventoso, appunto.

Eppure mi sentivo tranquilla, rilassata.

Ero piena di calore…dolce, gentile…dentro.

Con quella bocca tenera che mi sfiorava.

Con quelle braccia forti che mi stringevano.

Con quelle dita delicate che mi accarezzavano i capelli e il viso.

La vecchia Faith avrebbe riso. Avrebbe detto che erano solo idiozie romantiche da carie ai denti. Che era ridicolo.

Invece non lo era.

Era…bello.

Così rassicurante.

Non c’era bisogno di correre, di esplodere, di divorare la vita. Anzi, volevo solo che durasse per sempre.

Con quella gentilezza, con quella dolcezza che non avevo mai provato.

Come quando si è piccoli, immagino, e si sta in braccio, al caldo, senza sapere nient’altro tranne che si sta bene.

E io stavo bene.

Tanto bene che avevo voglia di piangere.

Non ero mai stata tanto bene in vita mia. Così al sicuro e protetta.

Con la certezza che a qualcuno importava davvero di me, che mi voleva bene.

Con la certezza che niente avrebbe potuto farmi del male, finché stavamo così.

Perché c’era lui, con me.

E lui l’avrebbe impedito. Mi avrebbe protetta.

Ero così felice…così felice come non lo ero mai stata prima. Felice come nemmeno sapevo che si potesse essere.

Ma poi lui ha detto quelle parole…"Ti amo"…

E io mi sono svegliata.

Perché ho capito che era solo un sogno.

Un’illusione. L’ultima della serie.

Perché ho sentito freddo.

Perché sono un’idiota, ma non fino a questo punto.

Lo so bene che questa è stata solo una scemenza. Una stupidaggine.

E pericolosa, per giunta. Bella, casomai non bastasse.

Lui non farebbe mai l’amore con me.

E non solo per quello che rischia.

Di sicuro non mi direbbe mai quelle parole.

Quelle sono riservate a Buffy Summers.

Io devo accontentarmi di quel che resta.

Ma perché stavolta mi fa ancora più male?

 

Lunedì

Quell’ultimo sogno non è ancora sparito.

Ha lasciato un segno. Non posso non pensarci.

Avevo già sognato Angel, e anche allora un certo casino c’era stato. Ma questa volta è ancora peggio.

Non credevo potesse esserci del peggio: non si finisce proprio mai di imparare…

Non mi ero mai sentita così soddisfatta, felice…amata…

Qualcuna si sta fumando una sigaretta…ne sento l’odore…mi fa venire in mente il fuoco che è stata la mia vita: io ho sempre bruciato come un incendio nell’erba secca, ho sempre cercato di distruggere tutto (e devo dire che un bel po’ di danni li ho fatti). In quel sogno invece non era così, non ce n’era bisogno: non dovevo inghiottire la vita degli altri, avevo tutto ciò che volevo.

Bruciavo dolcemente, come un fuoco in un caminetto, un falò sotto le stelle.

Avevo la sensazione di avere trovato la mia casa.

E invece mi sbagliavo.

E’ questo che devo pensare, mi devo concentrare solo su questo.

Non posso permettermi di credere nient’altro.

Mi conosco, forse non alla perfezione ma abbastanza, e so che se non faccio così comincerò a sperare in chissà cosa, a costruirmi castelli in aria. E quando questi castelli crolleranno (crollano sempre, almeno per me), non mi resterà altro che polvere. Io sono stanca della polvere.

Perciò l’unica cosa sensata e salutare che posso fare è continuarmi a ripetere che mi sono sbagliata, che non ha significato niente, che quello che ho provato è stata solo un’illusione.

Bella quanto vuoi, ma solo un’illusione.

Ho recuperato una qualche sanità mentale, non ho intenzione di giocarmela così, come so che succederebbe se mi lasciassi prendere troppo da questi sogni.

Anche se mi sento più viva in sogno di quanto non mi sia mai sentita da sveglia, nemmeno in mezzo ad un combattimento…

Ma questi sono pensieri che non posso permettermi di fare.

Qualunque cosa sia ciò che sto provando, io non posso crederci.

Anche perché non ho mai provato niente del genere, non so che cosa sia.

Ma credo di essere abbastanza in gamba da capire che è pericoloso.

Io mi fido di lui, gli voglio bene, sono contenta che ci sia. Ma non posso provare nient’altro, per il bene di tutti, devo fermarmi qui prima di impazzire del tutto.

E poi…anche se riuscissi a capire che cos’è che sento, se gli dessi un nome, se lo accettassi…dove mi porterebbe? A sperare. E a veder svanire tutte le mie speranze, poi.

Solo che…l’unico modo per tenere i piedi per terra è continuare a ripetermi che è inutile cercare di capire, inutile sperare…perché qualunque cosa sia ciò che provo io, lui non la prova per me.

Ma non è che questo sia proprio un bel pensiero… ****