“Un altro giro di whisky, ragazze?”
Le tre donne si volsero contemporaneamente verso il barista, e solo allora
si accorsero della presenza delle altre.
“Ehi… che cosa fate voi qui?” balbettò Buffy con un tono di voce
leggermente isterico.
“Io sono venuta ad annegare i miei dispiaceri nell’alcool” proclamò Anya
tirandosi a sedere, e ricadendo poi all’indietro sullo sgabello.
Harmony alzò la testa dalle braccia, dov’era appoggiata, guardandosi
intorno confusa.
“Huh?”
Buffy diede una gomitata ad Anya in gesto amichevole, indicando la
vampiressa.
“Lei è già ubriaca”
“Perché, io no?” replicò Anya con tono serio, e poi subito cominciò a
ridacchiare senza alcun motivo.
Buffy si unì a lei, e le due smisero di ridere solo quando il barista
porse loro un altro bicchiere colmo del liquido color ambra.
Preso in mano il suo bicchiere, gli occhi di Anya si illuminarono come
quelli di un bambino davanti a un gioco nuovo.
“Facciamo a chi riesce a berlo prima?” esclamò euforica.
Buffy annuì alzando e abbassando la testa più volte, spalancando i suoi
grandi occhi verdi.
Anche la Cacciatrice prese in mano il suo bicchiere.
Anya si volse verso Harmony, dandole un colpo sul braccio.
“E tu, Harmony? Ti unisci a noi ?”
In risposta la vampiressa imprecò qualcosa sotto voce, poi, scotendo la
testa come per schiarirsela, afferrò il suo whisky.
“Ci sono certe cose… hic… che una donna deve fare!”
“Allora, al mio tre?” ridacchiò Buffy.
Le altre due annuirono, e alzarono i bicchieri, pronte a cominciare.
“Bene!.…Uno…. Due…. Tre!”
Le tre ragazze ingoiarono il whisky tutto d’un sorso.
Anya finì per prima, e appoggiò sul bancone il suo bicchiere con un
pesante tonfo.
Buffy la seguì poco dopo, facendo una faccia disgustata.
Harmony non riuscì neanche a terminare e, ubriaca fradicia, cadde dallo
sgabello finendo col sedere per terra.
“Ouch” esclamò massaggiandosi il didietro.
Anya e Buffy, avendo assistito alla scena, ripresero a ridacchiare in modo
sconnesso finché fu il barista a richiamarle.
“Va bene, bambine. E’ tardi e avete bevuto anche troppo. E’ ora di andare
a casa!”
Continuando a ridacchiare, Buffy e Anya presero ciascuna per un braccio
Harmony, che era ancora per terra, e uscirono barcollando dal locale
fumoso.
Camminarono per qualche altro metro, profondamente instabili, finché tutte
e tre si lasciarono cadere su una panchina vicino a un parco.
Nello stesso momento si presero la testa fra le mani.
Gli effetti della sbornia si stavano già facendo sentire.
Dopo cinque minuti, trascorsi tra grugniti e lamenti vari, Buffy rialzò la
testa.
“Perché diavolo ho pensato che l’alcool fosse una buona soluzione?” disse
sospirando, e poi grugnendo per il dolore che il gesto le aveva causato.
Anya si batté una mano sul petto con vigore, pentendosene immediatamente
poiché ciò non fece che raddoppiarle il mal di testa.
“Io ho un buon motivo! E’ tutta colpa di Xander! Volevo offrirgli il mio
cuore, e lui ha detto che non aveva tempo. Non aveva tempo!”
Buffy le diede una pacca comprensiva sulla spalla.
“Xander non è noto per la sua fortuna in amore… non sa riconoscere
qualcosa di bello anche quando ce l’ha sotto al naso”
Anya sbatté un piede in terra.
“E’ proprio così! E io sono l’unica che può assicurargli tutti quegli
orgasmi e che-”
Il discorso di Anya fu interrotto da un suono strozzato.
Buffy e Anya si girarono giusto in tempo per vedere Harmony espellere
tutto il whisky bevuto durante la serata.
Riavviandosi indietro i lunghi capelli biondi con uno sguardo disgustato,
Harmony prese a piangere.
“Perché il mio Blondie Bear mi tratta sempre così male?” singhiozzò. “Cosa
ho mai fatto per meritarmi questo?”
Continuò a parlare tra le lacrime.
“Voglio dire, sono sempre a disposizione quando vuole… sigh… fare sesso, e
gli offro sempre il mio supporto in tutto quello che fa… sob… e poi…”
Buffy le passò un fazzoletto, e la vampiressa si soffiò il naso
rumorosamente.
“Grazie,” mormorò, sorridendo in modo lacrimevole. “Tutto quello che
vorrei è solo un po’ d’affetto, solo la dimostrazione che lui ci tiene a
me… e invece tutto quello di cui sa parlare è quella stupida Godzilla!”
Allo sguardo stralunato di Anya, Buffy si avvicinò al suo orecchio con
aria cospiratoria.
“Drusilla. Ex ragazza di Spike. Per farla breve, lui la amava alla follia,
e lei lo ha lasciato per un demone fungo” mormorò a voce bassa.
Anya annuì, e sorrise ad Harmony comprensivamente.
“Dio, mi sento così patetica” borbottò la vampiressa, grugnendo per il
dolore.
L’euforia iniziale addotta dall’alcool era quasi del tutto sparita, e
adesso restava solo un gran mal di testa e la sicurezza che la sbornia non
avesse minimamente risolto i loro problemi.
“Vi batto su tutta la linea,” mormorò Buffy in tono poco entusiasta.
Le altre due si sporsero a guardarla con curiosità.
“Io ce l’ho… beh, contro l’intero universo maschile! Perché sono tutti
così dannatamente strani? Perché Angel doveva lasciarmi? Perché Parker
doveva rivelarsi essere un’idiota insensibile dopo avermi portato a letto?
E perché Spike deve sempre rinfacciarmi quanto la mia vita sia patetica?”
Buffy si fermò un attimo.
“Come se già non lo sapessi…” biascicò tra se e se.
Ci fu un momento di silenzio.
Poi Buffy riprese a parlare con foga.
“Vorrei che bruciassero tutti all’inferno!”
“Quanto hai ragione!” esclamò Harmony.
“Sarebbe una giusta vendetta!” commentò Anya.
“Noi non abbiamo bisogno di loro!” aggiunse Buffy alzando un pugno in
aria.
Un altro minuto di silenzio.
Poi tre identici sospiri.
“Ma come potrei andare avanti sapendo di aver abbandonato il mio Orsetto
alle avversità della non-vita?” biascicò la vampiressa, di nuovo sul punto
di piangere.
Anya annuì.
“Non posso rinunciare a Xander soltanto perché mi ha detto quelle cose!
Abbiamo fatto un gran sesso insieme!”
Buffy si piegò in avanti, appoggiando i gomiti sulle gambe, e poi la testa
sulle mani.
“E io non… devo smettere di amare solo perché… Angel è stato solo un
bastardo, e Parker è stato solo un bastardo, e Spike è sempre un bastardo…
e molti altri prima di loro…”
Anya e Harmony la guardarono aggrottando le sopracciglia.
Poi, con la sua solita schiettezza, Anya commentò “Forse sarebbe meglio
che ti arrendessi davvero”
“Già, Buffy, non sei mai stata molto popolare al liceo” rincarò la dose
Harmony.
“Forse avete ragione, ma…”
Buffy si alzò in piedi di scatto.
“Deve esserci lì fuori un ragazzo fatto apposta per me!” proclamò
convinta.
Un attimo di silenzio.
La Cacciatrice abbassò le spalle, sconfitta.
“Sarà meglio che io torni a quel bar. Magari lì la birra costa poco…,”
borbottò di mal umore.
Si avviò, ancora un po’ barcollando, nella direzione da cui erano venute.
“Buona sbornia,” salutò Harmony prima che Buffy sparisse dietro l’angolo.
Le due rimaste erano profondamente assorte nei loro pensieri.
Il silenzio della notte era rotto solo dal suono di qualche insetto
notturno.
“Devo andare a cercare il mio Spikey e fare pace con lui,” Harmony esclamò
balzando dalla panchina. “Sarà tutto solo… in quel letto freddo…”
Si allontanò nell’oscurità senza voltarsi una volta.
Anya sospirò.
La notte era ancora lunga, e lei era sola, completamente sola.
Niente Xander che la aspettava a casa caldo e invitante e pronto a
soddisfarla.
Solo il suo impersonale appartamento, con il suo impersonale letto, le sue
dita, e…
Gli occhi di Anya si illuminarono.
L’ex demone si alzò dalla panchina e cominciò a camminare verso il centro
commerciale.
Leccandosi le labbra si domandò mentalmente ‘Sarà ancora aperto il Sexy
Shop?’
FINE
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