Lui non può più |
Scritto da: **AnneLiz-Alexandra** |
Spoiler per: "Chosen", episodio finale di BtVS |
Rating: Angst |
Timeline: Post "Chosen" |
Summary: Una breve riflessione su come vanno sempre a finire le cose. |
Disclaimer: I personaggi appartengono a Joss Whedon, David Greenwolt, la WB, ME, UPN e la Fox. L'autrice scrive senza alcun scopo di lucro e non intende violare alcun copyright. |
Note dell'Autore: Lo so, lo so. è
terribilmente amaro e terribilmente immotivato. E non la penso neanche
così riguardo Buffy, Spike e gli Scoobies. non completamente. E' solo che
ho appena finito di guardare Titanic, e quel film, per quanto lo adori,
risveglia in me solo sensazioni negative. Al momento accontentatevi di questo pezzo 'post Chosen', ne ho un altro, già scritto durante questa estate, che posterò a breve! |
Lui Non Può Più |
Forse non le aveva creduto. L'unica volta in cui lei aveva avuto abbastanza coraggio da ammetterlo, e lui non aveva avuto più forza per credere. Però l'aveva salvata. Lei, come gli altri. In tutti i modi in cui una persona può essere salvata. Lui, l'anonimo, colui di cui magari nessuno si ricorderà mai. Lui li aveva salvati tutti. Quei tutti coloro che per anni lo avevano disprezzato, e che non erano mai stati capaci di credere in lui. Quei tutti adesso vivono. Grazie a lui. Lui che adesso non c'è più. E non giace in una tomba a riposare in eterno, perché non ha una tomba. Perché non è rimasto niente di lui, e forse neanche qualcuno che voglia ricordarlo. Perché è più facile alzarsi ogni mattina e fingere che lui non sia mai esistito. E' più comodo, allevia i sensi di colpa. Proprio quando il primo pensiero, al risveglio, ad ogni risveglio, dovrebbe essere per lui, perché è a lui che si deve tutto questo. Lui di cui nessuno ricorderà mai. Lui che non verrà osannato dai popoli. O da amici che per altro non ha mai avuto. Nessuno saprà più di lui. Anche quella lei per la quale lui ha sempre rischiato tutto. Anche lei fingerà di non sapere per mettere a tacere la propria coscienza. Perché fingere non è difficile, quando si è fatto pratica per così tanti anni. Quando, per anni, ci si è ripetuto sempre, sempre, lo stesso mantra per andare avanti. Che tutti i vampiri sono cattivi. E che la vita è buona, ora che si sono liberati anche di lui. Senza pensare che allora lui aveva dentro di sé quell'umanità che più volte gli avevano rinfacciato di non possedere. Allora aveva dentro di lui quella scintilla che lo rendeva speciale. .Ma lui era solo un comune vampiro che non poteva aspettarsi la redenzione, giusto? E anche quelle ultime parole di lei, riflettendoci, non erano anche quelle solo parole di consolazione per un sicuro suicida? Perché di certo le dichiarazioni d'amore non possono farsi su un letto di morte. E, viene da pensarci, lei aveva aspettato esattamente quel momento per rivelarglielo. Lei che ora vive in un'altra città libera dai suoi doveri. Lei che ora può uscire, e conoscere altra gente, e innamorarsi senza alcuna difficoltà. Perché non è difficile lasciare andare una persona se non la si è mai amata veramente. Lei che, probabilmente, tra qualche anno si sposerà, e avrà dei bambini, e coronerà quel sogno di normalità che ha da sempre nutrito dentro di sè. Mentre lui è morto, e non è nient'altro che cenere - no, neanche quello. Non è nient'altro che nulla. E mentre anche gli altri andranno avanti. Mentre anche agli altri basterà cambiare città, e conoscenze, per dimenticarsi di tutto. Lui continuerà ad essere niente. Come proprio loro gli avevano sempre detto. Lui era niente. Solo che. quel niente li aveva salvati da morte certa. E non. solo una volta. Quel niente gli aveva mostrato la più grande verità di questo mondo. .Che una persona può cambiare. E loro erano stati ciechi anche di fronte a questo. Perché loro conoscono soltanto le loro leggi di giusto e sbagliato. E non si fermano a pensare che c'è possibilmente dell'altro, qualcosa che non hanno mai davvero preso in considerazione. Loro saranno felici, come non lo sono mai stati quando lui era ancora con loro. Ma lui no. Lui non potrà esistere, non potrà respirare. Non potrà vedere più con gli occhi dell'amore, né con quelli dell'odio. Non mangerà più, non si nutrirà, non si ubriacherà fin quasi a rendersi incosciente. Lui non può. non può più farlo. Perché ha sacrificato la sua vita per la loro. E loro non lo degneranno mai neanche di un pensiero, il ricordo di quel vampiro con l'anima non sfiorerà mai la loro mente. Saranno, anzi, felici di non ricordare, e si crogioleranno nella conoscenza che sono stati tanto bravi da salvare il salvabile. In ogni occasione. Senza ricordare che loro stessi sono stati salvati. Senza ricordare che c'è stato qualcuno a fare il lavoro sporco per loro, per tutto il tempo, senza mai lamentarsi, chiedendo in cambio solo accettazione e rispetto. Amore, forse. Vivranno le loro piccole vite felici, circondati da persone che non sanno niente del loro passato, e in realtà non li conosceranno mai davvero. Perché non sapranno della loro vigliaccheria e della loro cattiveria. Non sapranno che, scampata l'Apocalisse, il loro primo pensiero non è andato a coloro che erano caduti in guerra, ma al centro commerciale e ai loro piani per il futuro. Non sapranno che sono stati così bravi a dimenticare proprio perché non sono in grado di amare. Vivranno anche loro in un sorta di beatitudine illusoria che un giorno, squarciato il suo velo, li scuoterà tutti senza pietà. Ma fino ad allora. fino a quel giorno. loro avranno vissuto. Avranno cercato di trarre dalla vita il meglio, anche se la giustizia divina vorrebbe che non meritassero alcunché. Loro avranno riso, e scherzato, e magari preso in giro quel vampiro così stupido, quello che avevano ingannato così bene da portarlo a sacrificarsi per loro. E invece di piangere, e sentirsi in colpa, e provare disgusto verso se stessi, come sarebbe giusto che fosse, loro scrollerebbero solo le spalle e tornerebbero a ridere. Perché che gusto c'è a rivivere la memoria di un morto di cui non importa niente a nessuno? Che gusto c'è a definire eroe una bestia che è nata per il male e la cui morte è stata solo giustizia divina? Non lo farebbero. Non penserebbero mai a lui con nostalgia, o con rimpianto. O con disperazione, pensando di aver perso una delle persone più straordinarie di questa terra. Loro continuerebbero solo a vivere, perché non sanno fare altro. Anche se il loro non è vivere. Anche se non sanno veramente che significa sentirsi vivi pur essendo morti. Loro continuano a vivere. Lui non può più. |