San Francisco
§ L'incantesimo che non c'era mai stato, ora era lì , tra le
pagine del Libro delle Ombre, proprio come le aveva rivelato la sua
defunta sorella Prue in sogno, qualche notte prima. Piper Halliwell
scrutò di nuovo le parole oscure e magicamente intrecciate,
massaggiandosi la fronte. Dentro di sè voleva credere di aver
travisato il messaggio di quel sogno, ma non poteva illudersi:
l'avvertimento di Prue era stato chiarissimo e ad esso bisognava
aggiungere le agghiaccianti premonizioni di Phoebe: stava per
accadere...Anzi stava già accadendo. E questa volta, il Potere del
Trio non sarebbe bastato.
Quando Paige entrò nella soffitta con un vassoio di tramezzini,
la trovò con la testa tra le mani, china sul leggìo. Piper sollevò
gli occhi cerchiati di stanchezza e subito scosse il capo. "No, non
ho fame".
"Beh, io sì!", protestò Paige. "E comunque se la situazione è
così grave, devi sforzarti di mandar giù qualcosa". Posò il vassoio,
poi guardò esitante la sorella maggiore. "Ed è davvero grave ?".
Piper annuì sospirando. "Sì, lo è".
Paige prese un tramezzino, senza convinzione. "Credi che
riusciranno a convincerlo ?".
Piper annuì ancora. "Devono riuscirci". §
§§§
Los Angeles
§ L'oscurità sudicia del vicolo deserto tremolò come acqua sporca
e dal nulla apparvero un uomo alto e bruno e una ragazza vestita di
rosa, dai lunghi riccioli ribelli.
"Oddio, Cole!",bisbigliò lei disgustata. "Credo che un topo mi
sia appena passato sopra un piede...Che schifo!".
"Io non sono convinto, Phoebe", mormorò lui, guardandosi intorno
circospetto. "La Sorgente lo citava ad esempio,ti rendi conto?
Sosteneva che non esistesse killer migliore e altrettanto
spietato, in questo mondo o negli altri...".
Dietro di loro, si accese un vortice di scintille azzurre da cui
si materializzò un giovane biondo.
"Questo succedeva prima. Adesso sono gli Anziani a citarlo come
esempio, per il suo coraggio e il suo senso di sacrificio. Pare che
lo attenda un destino importante".
"Leo, il guaio di voi angeli bianchi è che vedete sempre tutto in
positivo, ma...".
Spazientita, Phoebe li afferrò entrambi per le maniche e diede
uno strattone. "Volete farla finita, ragazzi?
Buono o cattivo, se non verrà con noi, nè il suo, nè alcun
destino in generale si compirà mai e..."
"Zitta, tesoro!", la interruppe Cole. "Eccolo che arriva, proprio
come avevi previsto tu...".
Si udì un gran trambusto e una creatura grottesca, tutta corna,
zanne e squame irruppe correndo e ansimando nel vicolo.
"Me lo aspettavo diverso",osservò Leo con una smorfia.
"Non credo che sia...", iniziò a dire Phoebe, quando una seconda
figura si scagliò veloce come un'ombra addosso al mostro. Una spada
roteò fendendo il buio e la testa del demone balzò via con un suono
disgustoso, rotolando fino ai piedi dei tre.
"Beh...", disse Cole. "Sa usare la spada, vero?". §
§§§
Sunnydale
§ Nella foto, Buffy Sommers sorrideva, quel suo sorriso
bellissimo e luminoso che ti rimaneva nel cuore. Sua sorella Dawn si
era addormentata davanti al portaritratti, temendo che se avesse
distolto lo sguardo, anche quell'ultima immagine virtuale della
Cacciatrice sarebbe potuta svanire nel buio della Morte.
Willow Rosenberg e la sua ragazza, Tara, in piedi dall'altra
parte della stanza, sospirarono quasi all'unisono.
"Così non va bene", disse Tara, "si sta chiudendo sempre più in
sè stessa e rifiuta di accettare la scomparsa di Buffy...".
Willow si ravviò i capelli rossi e uscì nel corridoio. "Il fatto
è che nessuno di noi la vuole accettare...Come posso aiutare Dawn se
io per prima non voglio credere che se ne sia andata per sempre ?".
Tara le circondò la vita con le braccia e le posò un piccolo
bacio sulla nuca. "Se almeno Giles fosse qui...".
"Già...". Willow si abbandonò al suo abbraccio, chiudendo gli
occhi. "Buffy è morta, lui è partito...E poi quello che sta
succedendo in città...E' come se il mondo si fosse capovolto...".
In quel silenzio carico di tristezza, il suono del campanello
irruppe con la forza di un grido disperato. Le due ragazza
trasalirono.
"Saranno Xander e Anja con le pizze ? ", chiese Tara.
"Può darsi...Vado io ".
Willow si diresse verso l'ingresso a passi pesanti e svogliati,
ma quando spalancò la porta il suo cuore perse un paio di battiti,
prima di accellerare bruscamente.
Sulla soglia, c'era un uomo alto e vestito di nero, bello come
l'inquietudine. E non era solo.
"Ciao, Willow", le disse.
"Ciao, Angel", sussurrò lei. §
§§§
§ Erano tutti riuniti in salotto, tranne Dawn, che ancora
dormiva, ignara. Willow non si capacitava di trovarsi di fronte al
Trio. Aveva sentito parlare delle sorelle Halliwell e si diceva che
fossero le streghe più potenti al mondo.
"Dunque, secondo voi qui a Sunnydale ci sarebbe un demone ? ",
domandò.
"Sai che novità...", borbottò Xander Harris, che si era unito al
gruppo insieme alla sua ragazza, Anja.
Piper lo ignorò. "Phoebe l'ha visto in una premonizione e altri
segni ce l'hanno confermato. E' Hypnos, il demone del sonno
profondo".
"Era relegato negli Inferi da molto tempo", intervenne Cole, "ma
la morte della Cacciatrice ha rafforzato il Male e nella Bocca
dell'Inferno si è aperta una breccia".
"E come agisce questo demone ?", chiese Tara.
"Non sta forse accadendo qualcosa di inquietante qui, ultimamente
?", replicò Leo.
"Sai che...", ricominciò Xander ma Anja lo zittì con una
gomitata.
"Beh...Facciamo tutti sogni strani, è vero", ammise Willow,
scambiando un'occhiata circospetta con gli altri, "e la mattina
sembra sempre più difficile svegliarsi...Inoltre ho notato molte
finestre chiuse, giardini deserti, come se intere famiglie fossero
svanite chissà dove...".
"Non sono svanite", la corresse Paige, "dormono".
"E' così che agisce Hypnos", proseguì Phoebe, "fa cadere le sue
vittime in un sonno profondo, simile alla morte. Può mantenerle in
quello stato anche per millenni e intanto si nutre dei loro sogni.
Se non lo fermiamo, dilagherà come un virus e l'intero pianeta si
addormenterà. Per sempre".
"Quindi siete venute per sconfiggerlo...", disse Anja.
"Purtroppo non è così semplice...", sospirò Piper torcendosi le
mani. "Hypnos è troppo forte anche per noi. Non siamo in grado di
distruggerlo. Secondo il Libro delle Ombre deve farlo qualcun
altro...".
Tutti guardarono Angel, che fino a quel momento se n'era rimasto
in disparte, perso in chissà quali ricordi di casa Summers.
"Nelle sue premonizioni, Phoebe ha visto me e gli altri".
"Gli altri ? ", chiese Willow.
Paige tirò fuori un foglio dalla giacca. "Il Libro delle Ombre
dice che : "...Hypnos dovrà essere sfidato dai Quattro : un angelo,
un diavolo, un diavolo a metà e un diavolo con un'anima...".
"Ok, quello con l'anima sappiamo chi è", esclamò Xander," ma alzi
la mano chi fra di noi è un angelo...".
Leo sollevò una mano. "Eccomi".
Xander inarcò un sopracciglio, dubbioso. "Certo...E le ali dove
le tieni, eh ?".
Piper gli scoccò un'occhiata fiammeggiante. "Non so chi tu sia,
ma non eri nelle premonizioni di mia sorella, perciò per quanto mi
riguarda equivali a uno zero. Mio marito è un angelo bianco, chiaro
?".
Phoebe le accarezzò la schiena. "Piper, tesoro...Respira,
d'accordo?
Gli angeli bianchi sono i protettori di noi streghe. E non volano
ma vi assicuro che...".
Leo e Paige si disintegrarono in una cascata di luce azzurra e
riapparvero dall'altro lato del salotto.
"...sanno fare anche di meglio!",concluse Phoebe.
Paige arrossì. "Scusa Leo, non ho resistito".
"Gente, non divaghiamo...", ringhiò Piper.
"Hai ragione", si fece avanti Cole. "Il diavolo a metà sono io.
Mio padre era umano. Il mio nome demoniaco è Belthazor. Fino a poco
tempo fa uccidevo le streghe per conto della Sorgente, poi...Beh,
adesso non lo faccio più,ecco".
Phoebe gli sorrise affettuosamente, poi si accorse che Anja
fissava Cole a bocca aperta.
"Che c'è ?", volle sapere, vagamente infastidita da tanto
interesse.
"Tu sei Belthazor ?! Cavolo, eri un mito per tutti noi!!! ".
"Anche Anja era un demone", spiegò Tara. "Vendicava le donne
tradite".
Questa volta fu Cole a stupirsi. "Tu eri Anjanka ?".
"Gente!!!!", sbraitò Piper, "Stiamo divagando ancora!!!".
"Manca un diavolo", mormorò una voce sottile.
Il gruppo ammutolì. Willow vide Dawn, ferma sulla porta.
"Dawn...Credevamo dormissi...".
La ragazzina fissava Angel. "Avete detto che devono essere in
quattro a sfidare Hypnos, ma manca un diavolo. Non lo abbiamo".
Angel le sorrise. "Ce l'abbiamo, invece".
"E chi sarebbe ?", domandò Willow.
"Spike", rispose Angel. §
§§§
§ "Non accetterà mai...", si lamentò Willow.
"Se gli parli tu, ti ascolterà", la rassicurò Angel.
Camminavano fianco a fianco, lui alto e scuro come un presagio,
le spalle curve sotto un peso soltanto suo, lei, esile e sottile,
con un lungo vestito di velluto a fiori e un maglione a cui stava
cercando di allungare le maniche, torcendole nervosamente.
"Non funzionerà, Angel, te lo ripeto..."
I loro passi risuonavano inquietanti nel silenzio della notte.
Già...C'era un gran silenzio, quasi solido. Troppe finestre buie,
troppe persiane chiuse. Hypnos.
"Funzionerà, invece".
Willow guardò il vampiro di traverso. "E invece no! Non appena ti
vedrà, non vorrà più saperne...".
"Io non conto. E Spike non è uno stupido. Capirà che in ballo c'è
ben di più che le nostre divergenze".
"Divergenze ? Io avrei usato un'altra parola...Angel, sul serio !
E tu ? Che mi dici di te ?
Non ti crea problemi dover collaborare con Spike ?".
Angel sorrise fugacemente. "Buffy ha sacrificato la vita per fare
il proprio dovere. Credo che ora sia il mio turno. E sopportare
Spike sarà il male minore".
Willow si bloccò e lo tirò delicatamente per una manica. "Oh,
Angel...Dopo che sono venuta a Los Angeles per dirtelo, non abbiamo
più avuto occasione di... Come stai ? Come...?".
Lui le strinse la mano, con forza, limitandosi a fissarla
intensamente. Willow comprese, ricambiando la stretta e
meravigliandosi di quanto la pelle del vampiro fosse calda.
Angel, alla fine, distolse da lei gli occhi scuri e li puntò su
qualcosa alle sue spalle. "Tocca a te", mormorò.
Willow si voltò. Erano di fronte alla vecchia cripta, il rifugio
di Spike. §
§§§
§ Quando rientrarono a casa Summers, il volto di Angel era al
solito indecifrabile, mentre Willow sembrava reduce da uno scontro a
fuoco dall'esito incerto. Spike li seguiva, con un'espressione a
metà tra il disgustato e lo scettico.
Paige osservò il nuovo arrivato, con un lungo spolverino di pelle
nera, i capelli biondissimi e una cicatrice che gli attraversava il
sopracciglio sinistro. "Credevo che i vampiri dovessero mettere
paura...", confidò in un bisbiglio a Phoebe. "Finora ne ho visti
solo due, ma a me sembrano soprattutto tanto sexy...!".
Spike spostò rumorosamente una sedia e ci si mise sopra a
cavalcioni. "Allora ? Chi è il capo, qui ?". Aveva una voce
profonda, dal timbro sensuale, e Paige fece per agguantare la sedia
accanto alla sua. Phoebe la riacchiappò per la maglietta.
"Tenete presente che questa notte sono sceso dal lato sbagliato
del loculo, ok ?", continuò Spike. "...e chi ti vedo, poi, appena
sveglio ?
Il tetro principe Amleto e la versione lesbica di Samantha
Stevens...Ho sperato che fosse un incubo. Invano".
Piper lo stava guardando come se fosse un bizzarro tipo di
insetto. "Hai finito ?".
Spike le puntò contro un dito. "Ah, sei tu il capo, dunque...Sai
che c'è ?
C'è che no, non ho finito affatto. Io non so perchè ho seguito la
coppia più bella del mondo fin qui. Forse è colpa di questo
stramaledetto chip che ho in testa...Insomma, dolcezza,vuota il
sacco e alla svelta. Non ho tempo da perdere".
Piper annuì. "Sono le prime cinque parole sensate che sento
uscire dalla tua bocca. In effetti, nessuno di noi ha tempo da
perdere. Hypnos sta diventando sempre più forte e non possiamo
permettergli di uscire dai confini di Sunnydale".
"Hypnos non ha corpo.", spiegò Phoebe. " E' un'entità astratta e
va sfidato su un piano astratto, nel suo regno del sonno, chiamato
il Labirinto".
Paige tirò fuori un altro dei suoi fogli pieni di appunti,
tenendo d'occhio Spike. "Noi disegneremo un varco magico e
reciteremo un incantesimo per permettere a Leo, Cole, Angel e Spike
di entrare. Prima daremo loro da bere una pozione".
"Ne daremo una anche agli altri", aggiunse Piper.
"Gli altri ? Cioè noi ?", chiese Xander. "E perchè ?".
"Hypnos si accorgerà del nostro varco e ci attaccherà", spiegò
Phoebe. "Noi saremo occupate a sostenere loro quattro con i nostri
incantesimi e non potremo proteggervi. Così abbiamo pensato di
donarvi un sonno fatato, in cui Hypnos non riuscirà a penetrare. Se
tutto finirà bene, vi risveglieremo a cose fatte. Altrimenti...".
"Altrimenti ?", la incitò Xander.
"Altrimenti non vi risveglierete più",lo accontentò Angel.
"Tu sei sempre quello delle buone notizie, vero ?", sghignazzò
Spike scuotendo la testa, poi si girò verso il Trio. "Cocchine, e
del Labirinto che ci dite ? Com'è fatto? Che ci accadrà là dentro ?
E soprattutto come ne usciamo ?".
Le sorelle Halliwell rimasero in silenzio, guardandosi a vicenda.
Spike allargò le braccia. "Che c'è ? Troppe domande tutte insieme
? Vi sillabo la prima ?".
Piper alzò d'istinto le mani, spinta dall'oscuro desiderio di
bloccare il vampiro biondo, ma le riabbassò riluttante. "Sul Libro
delle Ombre non abbiamo trovato nessuna descrizione del Labirinto...Nè
su qualsiasi altro testo, in effetti. Willow ha persino chiamato il
signor Giles, in Inghilterra, ma lui ne sa ancora meno di noi.".
Spike si schiarì la voce. "Fammi indovinare...Non c'è niente
perchè nessuno è mai tornato per raccontare ciò che ha visto,
giusto?".
Silenzio. Paige annuì appena.
"Quindi, noi quattro poveri idioti entriamo là dentro senza una
minima idea di cosa ci aspetti...",mormorò Spike quasi tra sè, poi
scattò in piedi così all'improvviso da far rovesciare la sedia con
un tonfo. "No...No...NO! Ve lo potete scordare! Sono già stato
abbastanza pazzo a venire qui...Ma che sono pazzo lo sanno
tutti...". Si sistemò il giubbotto."Scemo no, però ! Quello no!
Arrangiatevi eroi: io con voi non c'entro niente!".
Tutti esclamarono "Spike,aspetta!", tranne Angel, che restò a
capo chino a contemplarsi le scarpe, e Cole, che scagliò una sfera
di fuoco demoniaco, incenerendo un angolo della porta che Spike
stava già attraversando.
Cole lo raggiunse tenendo in equilibrio su una mano un'altra
sfera di fuoco. "Ascoltami bene, bassa imitazione di Billy Idol: giù
agli Inferi, mi chiamano Belthazor, sono il terrore di demoni ben
più forti di un succhiasangue impotente come te e, come vedi, posso
incenerirti nel giro di mezzo secondo. Senza paletto".
Spike si ripulì dalle schegge di legno, con aria annoiata. "Sì,
certo...Beh,perchè no?
D'accordo, inceneriscimi. In ogni caso, voi in tre siete e in tre
rimanete!". Inarcò il sopracciglio con la cicatrice, prima di
uscire. "E quella di Billy Idol era cattiva, Belfagor, cattiva
davvero...Ho il cuore in pezzi".
Cole spalancò la bocca, la sua sfera di fuoco si spense di colpo.
"Ehi! Io...".
"Cole!", lo apostrofò Piper.
"Cole, tesoro, lascia perdere...",lo supplicò Phoebe.
"Ma mi ha chiamato Belfagor!", protestò lui.
Mentre tutti discutevano, Angel vide Dawn scendere i gradini
della scala nell'ingresso. Si guardarono. Angel annuì. §
§§§
§ Spike uscì a passo di carica da casa Summers, sognando un
malfunzionamento del chip, che gli permettesse di dissanguare un
passante qualsiasi , fino a farne indigestione.
Poi si fermò, ricordando la prima volta in cui si era trovato
esattamente in quel punto, sul vialetto lastricato davanti al
portico bianco. Rivide Buffy che rivelava a sua madre di essere la
Cacciatrice. Pensò che nè Buffy, nè Joyce facevano più parte del
mondo dei vivi. Quel mondo che ora rischiava di precipitare nell'oblìo
sempiterno del sonno...
"Ma sì...Sogni d'oro, mondo. Forse non sarà poi una gran perdita
se ci addormentiamo tutti".
"Qualche anno fa, non eri dello stesso parere", disse Angel ,
dietro di lui.
Spike scrollò il capo, come per liberarsi di un'interferenza.
"Che vai blaterando ?".
"Quando ero tornato ad essere Angelus e volevo liberare Acathla,
tu ti sei alleato con Buffy, per fermarmi e salvare il mondo".
"Non è esatto. Era il mio cibo che volevo salvare. E Drusilla...Allora
avevo la mia Drusilla. E adesso...".
"Già...", concordò Angel.
"...adesso ho questo stupido chip ficcato nel cervello e...".
"E non hai più Buffy".
Spike trasalì, poi scoppiò a ridere. "L'anima dà alla testa, eh
?".
Angel non si lasciò intimorire. "Spikey, andiamo...Rammenti con
chi stai parlando ?
Non puoi darmela a bere su Buffy. Non a me".
Spike aggrottò la fronte e tirò su il mento. "Forse aveva
iniziato a risultarmi simpatica...E con ciò ?".
"Lo so come ti faceva sentire...", mormorò Angel. "Ti faceva
credere di poter guardare nel sole". Si mise una mano sul petto. "Ti
faceva credere che il tuo cuore morto stesse ancora battendo e
pompando sangue caldo nelle tue vene".
"Commovente...", convenne Spike. "E' una poesia tua o l'hai
copiata?".
Angel sollevò il volto verso il cielo, ridendo, e Spike si
sorprese ad indietreggiare, perchè, in quell'atteggiamento e in
quella luce notturna, sembrava proprio Angelus.
"Piccolo inglese testardo!", esclamò Angel. "Lo so che ti faceva
sentire così, Spike, ci sono passato prima di te! Te lo ripeto, su
questo argomento non mi puoi ingannare!".
"Sì...Beh...",borbottò Spike dando un calcetto a un sasso, "...lei
ti faceva credere di essere...un uomo. Un'illusione crudele...".
Sbirciò l'altro.
Angel ricambiò il suo sguardo esitante. "Ma bellissima.".
Per un breve e infinito istante i due vampiri si fissarono,
legati da una reciproca quanto inaspettata e misteriosa
comprensione. Poi Spike si disimpegnò con un colpo di tosse. "Già...Ma
eri tu il suo principe azzurro, no ?
Io non contavo nulla per Buffy".
"Mhmm...Ne sei convinto?", lo punzecchiò Angel. "Ti ha permesso
di avvicinarti alla sua famiglia, alle persone più importanti della
sua vita.
Spike...Per Joyce, ormai non puoi più fare niente, ma per Dawn
sì. Buffy ha sacrificato sè stessa per il mondo e per il futuro di
sua sorella e ora questo suo sacrificio minaccia di trasformarsi in
una tragica beffa, se noi...Io e te, Spike!...non facciamo quanto in
nostro potere per impedirlo".
Vedendo succedersi sul volto del vampiro biondo svariate e
contrastanti emozioni, Angel avanzò verso di lui, fino a trovarglisi
di fronte. "Fu Angelus a dirlo, una volta", proseguì come se stesse
parlando di una terza persona e non del proprio lato oscuro. "Lei ci
ha fatti sentire esseri umani. Angelus lo considerava uno sgarbo
imperdonabile. Io credo sia stato un dono indimenticabile. Glielo
dobbiamo".
Spike restò a occhi bassi, le mani nelle tasche del giubbotto.
"Io le devo anche di più...Quando è morta, io c'ero, Angel...C'ero e
non sono riuscito a proteggerla".
Un lieve, triste, sorriso apparve e scomparve sulle labbra di
Angel. "Tu, almeno, c'eri".
Spike, per una volta, non seppe cosa rispondere. §
§§§
§ "Gente, qui si batte la fiacca!", sbraitò Spike rialzando la
sedia che aveva rovesciato e rimettendocisi di nuovo a cavalcioni.
"Allora ? Non c'era da preparare un piano ?".
"Hai deciso ? Sei dei nostri ?", gli domandò raggiante Paige.
"Sì, basta che io e lui non stiamo vicini", rispose Spike
riferendosi a Angel, che stava rientrando a passi lenti e misurati.
"Sta tranquillo", gli fece eco quest'ultimo. "Non credo sarà
necessario".
Willow afferrò Angel per un braccio. "Incredibile!", bisbigliò.
"Alla fine sei stato proprio tu a convincerlo...Ma come hai fatto?".
Lui si strinse nelle spalle."Dopotutto sono tornato dall'Inferno,
no?".
Piper si avvicinò sorridendo a Spike. "Mi fa piacere che tu abbia
cambiato idea". D'un tratto lo strinse per il bavero dello
spolverino. "Ma se mi giochi un altro tiro simile, giuro che ti
infilo nel cranio qualcosa di ben più grosso e doloroso di un chip,
è chiaro ?".
Spike non si scompose. "Come un cristallo di Boemia, capo".
"E d'ora in poi, quando ti rivolgi a me", continuò Piper
lasciando andare il bavero e risistemandolo intorno al collo del
vampiro, "fallo sempre usando frasi composte da un massimo di cinque
parole. Per la mia sanità mentale e la tua incolumità fisica".
"Non - ti - sono - simpatico - vero?",chiese Spike contando ogni
parola sulla punta delle dita.
"Cosa - ti - induce - a - pensarlo ?",ribattè Piper.
"Caspita, ma è deliziosa!",esclamò Spike voltandosi verso Leo.
"Quando vuole", ammiccò l'angelo bianco.
Phoebe notò con preoccupazione che le mani di Piper tremavano e
si affrettò ad intervenire. "Tra poco è l'alba e il varco va aperto
di notte, quindi per adesso non possiamo agire. Le mie sorelle ed io
trascorreremo la giornata a preparare gli incantesimi e le pozioni e
voi...Beh, riposatevi".
"Sarà il caso", concordò Leo. "Avremo bisogno di tanta forza
...".
"Oh, hai ragione, Obi Uan!", si intromise Spike. "E dimmi, di che
colore saranno le nostre spade las...".
Il vampiro biondo non portò a termine la frase e si immobilizzò,
con la bocca semiaperta e una mano a mezz'aria.
"Che è successo?", domandò Tara stupefatta.
"Lo ha bloccato", rispose Cole con un sorrisetto compiaciuto.
Piper si lasciò sfuggire un profondo sospiro appagato. "Senza un
motivo preciso. E' stato una specie di bisogno".
"E per quanto rimarrà in quello stato?".
"Ci devo riflettere".
Il gruppo iniziò ad uscire alla spicciolata dalla stanza e Phoebe
si fermò ad osservare il vampiro bloccato, scacciando una mosca che
stava per entrargli in gola. "Bella mossa, sorellina...E se
esplodeva?".
In piedi sulla porta, Angel la rassicurò. "Impossibile. Spike è
di materiale troppo resistente per esplodere". §
FINE PRIMA PARTE
(continua...)
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