Come cenere al vento

AUTHOR: Sue
SUMMARY: è Drusilla….non vi aspetterete coerenza, vero?^^
RATING: G
PAIRINGS: Spike/Other (indovinate l’altro chi è!)
SPOILERS: Fool For Love,
DISCLAIMER: Appartiene tutto a Joss Whedon. Io non sono Joss Whedon, se lo fossi Spike sarebbe molto più felice, ve lo assicuro^^
DISTRIBUTION: basta chiedere;-)
FEEDBACK: come la Nutella *g*
NOTA: si dice che l’imitazione sia la forma più alta di adulazione, o qualcosa del genere…fatto sta, che per questo piccolo pezzo di follia, mi sono ispirata ad una fan-fiction di Maria …la stanza dei venti (credo…in questo momento non ricordo benissimissimo il titolo, perdono!)

Per Sabrina. Per Maria…perché sei tu…e se non ci fossi bisognerebbe inventarti. 

Come cenere al vento

 

Non è mai stato mio.

Lui crede che sia così…

Lo ha creduto …oh, sì…lo ha fatto.

Quando mi stringeva a se…

Quando il suo cuore mi cantava la canzone del suo amore…

Io sapevo.

Io sentivo.

Io vedevo.

 

Non era mio.

Guardavo il suo volto e  vedevo sorriderle.

Sfiorava la mia pelle..con carezze che non sapevano di morte…

Ma di miele.

Carezze che non mi facevano gridare…

E la vedevo.

 

Nascondeva il volto nel mio seno, baciava la mia pelle

E lei era già tra noi.

Nei suoi pensieri.

Nei suoi ricordi.

Nel suo passato e nel suo futuro.

Nella sua pelle.

 

L’ho anche assaggiata nel suo sangue, la notte che divenne mio.

Le stelle erano fredde quella notte…e la terra bagnata…

Come il suo volto.

 

Vedevo già lei nelle sue lacrime.

 

Lui…

Non è mai stato mio.

 

Lui apparteneva alla luce.

 

L’ho portato via alla luce…

 

Ma la luce è rimasta in lui.

 

Pura.

Rifulgente.

 

L’ho macchiata…

Oh…sì…

L’ho sentita gridare…quando lui credeva che fossero le sue vittime a farlo.

L’ho vista sporcarsi…

Quando lui credeva che fosse solo la sua pelle a farlo.

 

Ma non è scomparsa.

Mai.

Mai.

Mai.

 

Non è mai stato mio.

Anche se il verme nel mio sangue lo ha reso come me.

Non è mai stato mio.

Non è mai stato del sangue e della morte.

 

Non avrebbe potuto esserlo.

Lui credeva di appartenermi.

Ed io…

Io…ho lasciato che lo credesse. Le stelle mi dicevano quanto fossi cattiva.

 

Io…

Io volevo che fosse al sicuro dalla luce.

 

Ed il mio cuore voleva che conoscesse il sangue…il buio.

Sapevo che l’avrebbe reso felice.

Sapevo che l’avrebbe preparato.

 

Al dolore

Alla fame…

Al ragno che gli avrebbe scavato nel cervello…e legato le braccia con la sua tela di elettricità.

Il ragno che lo avrebbe liberato…

 

Lui è libero.

Ed io sono bugiarda.

Cattiva.

Una madre cattiva.

Mento.

Ma lui ha bisogno di quella bugia…

 

Lo vedo, lo sento, dentro di me…ed è uno spettacolo di sangue e morte.

Posso quasi assaporare le sue lacrime.

Posso quasi sentire l’odore del suo sangue.

Posso quasi vederlo coprirsi il volto.

 

E posso vedere la luce.

Luce attorno a lui, dalla quale si ripara.

Luce come quella che gli porta via il cuore.

Luce…

Dentro di lui…

 

Non è mai stato mio.

Anche quando lo accoglievo in me e lasciavo che mi riempisse

…anche quando mi prendeva la mano, le mie mani erano sporche di luce.

Non è mai stato mio.

 

Sapevo.

So

Saprò.

 

E riderò e piangerò.

E le stelle saranno di nuovo fredde.

E cieche.

E mute.

 

Guarda la notte, il mio amore.

Mio dolce, dolce cavaliere.

Ride nel buio.

 

Anche se non appartiene ad esso.

Anche se non appartiene a me…

 

C’è luce nel buio…e c’è buio nella luce.

E lui cammina in quella linea sottile..protetto dalle ombre.

 

Ed io continuo a tessere ombre di sangue per lui…

Per il mio dolce William.

È della luce…se potesse vedersi, la scorgerebbe rifulgere nei suoi occhi.

Ma per un po’…un giorno, un anno, un secolo, sarà, è, è stato mio.

 

Fine.