Freddo |
Scritto da: Sue |
Summary: i pensieri di Spike sulla visita di Drusilla in Crush. |
Rating: credo un PG13 |
Setting: durante Crush |
Pairings: S/D più accennato S/B |
Distribution: Il sito Due Uomini e Una Gatta , quando e se riuscirò ad aggiornarlo. |
Spoilers: Fool for love e Crush |
Disclaimer: Appartiene tutto a Joss Whedon, alla Mutant Enemy, alla Fox. Non scrivo a scopo di lucro e non intendo violare alcun copyright |
A Sabrina, che dopo sei anni, continua a sorprendermi e rendermi orgogliosa di lei. A Maria, in attesa di cominciare Lascia Che Ti Racconti 17…ti voglio bene sweetie:) |
Freddo |
Drusilla era fredda. Avevo quasi dimenticato quanto lo fosse.
Il suo corpo era freddo contro il mio, nella cripta. Freddo quanto quello di Harmony, la notte precedente.
Eppure era mio. Conoscevo ogni centimetro della sua pelle. Avevo venerato la sua pelle.
Conoscevo il modo che aveva di affondare le dita nei capelli graffiandomi, quando la mia bocca scendeva a baciare ogni millimetro del suo corpo. Conoscevo il modo che aveva di gemere. Di avvolgermi nel suo freddo. Di farmi suo.
Anche quando non c’era amore. Anche quando erano solo i nostri corpi, nudi, l’uno contro l’altro. E i movimenti erano rabbiosi, e i suoi canini affondavano nel mio collo.
Come a Londra. Come per cento anni era avvenuto.
Ed era come se il tempo non fosse passato. Era tutto chiaro.
Tutto perfetto. Oscuro. Freddo.
Niente capelli biondi.. Niente occhi verdi… Niente calore. Niente Buffy…
Eravamo solo lei ed io. La mia regina nera ed io.
Come sempre. Come sempre avrebbe dovuto essere.
Sapevo cosa fare. Sapevo come essere accettato. Come essere amato.
Niente più finzioni. Niente maledetti sensi di colpa.
Sangue Sesso
Ero solo un cane. Nato per spezzare, uccidere…e sanguinare come bellissima poesia.
Questo aveva detto la mia regina nera. E la mia regina nera voleva ballare.
Sentiva la musica persino dalla mia cripta. Ed un sorriso languido le increspava le labbra.
Ed un sorriso languido increspava le mie labbra, mentre mi spogliavo da abiti chiari che niente avevano a che fare con me.
Sangue Sesso. Violenza.
Era quella la mia vita. La mia ragione d’essere. Le mani, gli occhi, la bocca della mia Regina nera, del mio amore eterno me lo ripetevano.
I suoi occhi mi dicevano che potevo tornare ad essere il suo re, se avessi voluto.
Volevo che mi vedessero. Volevo che sapessero.
Ero tornato. Ero me stesso.
Ed il Bronze sarebbe stato il nostro regno quella notte. E volevo che grondasse sangue e lacrime.
Era freddo il corpo di Drusilla sulla pista da ballo. Quasi quanto il mio. Freddo, che volevo. Freddo che volevo mi appartenesse.
Ed i suoi capelli erano così profumati. E pensavo a quando tutto era semplice, perfetto. Quando il sangue era buono, e la paura dolce.
Quando non c’erano capelli biondi e labbra carnose a tormentare i miei sogni, le mie viscere. Il mio cuore.
Il mio cuore mi prendeva la testa tra le mani, ed il suo corpo era morbido contro il mio. E sentivo la sua eccitazione. Il suo divertimento.
Seguì lo sguardo della mia Regina. E intuì il suo dono.
Di nuovo, voleva donarmi la morte. Di nuovo era lì per me.
Volevo. Il mio sangue urlava la sua fame. Il mio demone ruggiva.
Volevo.
Sangue. Sesso. Urla.
Era come sempre. Come se nemmeno un istante fosse passato.
La mia Regina nera, ed io. Insieme. Passione ed amore negli occhi. Passione ed amore nel sangue di quei due ragazzi.
Si amavano? Pensavano di avere tutta la vita davanti? Pensavano che il loro amore sarebbe stato più forte?
Non avrei dovuto pensare a quelle cose. Non avevo mai pensato a quelle cose.
Ero con la mia Regina Nera. Ed i suoi occhi erano gialli.
Ed il sangue era ancora caldo nel corpo di quella ragazza.
La pelle della ragazza era morbida come immaginavo? Era morbida come quelle delle centinaia che avevo ucciso?
Sangue.
Era lì il sangue. Lì. Per me. Il dono della mia Regina.
Un sorso…solo un sorso e tutto sarebbe tornato come doveva essere. Un sorso…
Solo un sorso.
La ragazza aveva amato. La ragazza aveva pensato che l’amore sarebbe stato più forte.
E il suo corpo era ancora caldo tra le mie braccia.
Avevo perso. Perso tutto.
Perso senza aver avuto.
La mia regina nera mi aveva fatto il suo dono. La sua condanna. Come sempre. Come sempre l’avevo accettata.
Eppure sangue aveva solo sapore di rame tra le mie labbra. E i miei occhi erano chiusi per non vedere.
Un cane. Solo un cane.
Ecco quello che ero. Mentre il corpo della ragazza diveniva freddo tra le mie braccia.
E la stringevo a me. E bevevo da lei. Bevevo la sua vita. Bevevo il suo amore.
E non ci sarebbero stati più capelli biondi E non ci sarebbero stati più labbra carnose. E non ci sarebbero state più lacrime e dolore.
Solo sangue Solo urla. Solo sesso.
Era freddo il corpo di Drusilla. Freddo. Dentro di me. Freddo. Nel mio cuore.
Così freddo. Ero solo un cane. Nato per distruggere ed uccidere…
E sanguinare… Come bellissima poesia.
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