Redemption - Redenzione
Le linee bianche e discontinue delle strade si dissolvevano
ipnoticamente
mentre il furgoncino con la luce blu guidava nella strada
principale. Una
patina sottile di alluminio e un nastro coprente erano stesi sulla
finestra
del sedile anteriore, bloccando il fiotto di luce del sole che si
riversava
attraverso il parabrezza frontale sul lato del guidatore. La radio
era
accesa su una stazione rock indiana, come lo era stata per le due
ore di
viaggio. I sedili di vinile scricchiolavano con ogni movimento dei
due
passeggeri del furgoncino.
Faith raccolse i suoi capelli scuri sul collo con una mano, li legò
in un
nodo, e li nascose sotto il bavero della giacca. I suoi occhi
marroni,
nascosti da un paio di occhiali da sole, avvistarono un segnale
verde sul
lato della strada. Sunnydale. Uscita ad 1 miglio.
Accendendo il pulsante della freccia sul furgoncino preso in
prestito,
allungò il collo per dare un'occhiata nel finestrino retrovisore.
Aumentò la
velocità, mandò una preghiera al cielo che nessuno stesse guidando
accanto a
lei, e puntò verso destra.
Il vampiro bruno accanto a lei si preparò per l'urtò. "Andremo a
sbattere!"
Faith non era spaventata, o impressionata. "Giovanile, Angelus.
Molto
giovanile."
Angelus ridacchiò e si rilassò di nuovo contro il sedile. Le sue
mani erano
ammanettate ai polsi, legate alle manette sulle caviglie. Diceva che
davano
prurito. Faith non li rimosse né si offri di grattare.
Faith seguì l'uscita dalla strada principale, dirigendosi sulla
strada che
portava a Sunnydale. Diede un'altra occhiata allo specchietto
retrovisore.
La Sedan nera che era stata dietro di lei fin da Los Angeles la
stava ancora
pedinando.
"Venti miglia," Angelus mormorò facendo le fusa anticipatamente. I
suoi
denti bianchi scintillarono nell'angolo oscurato della vettura. "Non
posso
aspettare."
"Sì, neanch'io," Faith mormorò sotto voce. Alzò il volume della
radio per
interrompere qualsiasi tentativo di conversazione da parte di
Angelus.
Il sole si stava abbassando rapidamente. Sarebbero arrivati a
Sunnydale
prima che fosse del tutto tramontato. Solo una persona della
'vecchia'
squadra sapeva che stavano arrivando, come pianificato.
"L'elemento di sorpresa è essenziale," Wesley le aveva detto, mentre
le
passava la piccola scatola di metallo. "I suoi amici proveranno ad
impedirlo, lei combatterà se dovesse essere precedentemente
avvertita, e
Angelus sarà inarrestabile se non agisci con la dovuta rapidità."
"Così, nessuna pressione," Faith scherzò con un sorriso teso. Era
stata
sorpresa quando anche Wesley aveva sorriso.
"Niente di nuovo," aveva detto. "Solo affari come al solito."
Faith respirò lentamente, in maniera meditativa, focalizzandosi
sulla
questione alla mano. Angelus era legato, impedendo che potesse
ucciderla
durante la guida. Era partita appositamente quando il sole era alto,
e anche
un vampiro sarebbe difficilmente sopravvissuto ad un incidente
d'auto sotto
la luce del sole, specialmente perché se ciò succedeva la persona
che li
seguiva aveva ordini di polverizzarlo. Una volta che il sole fosse
tramontato, gli eventi si sarebbero rivelati rapidamente, e Faith
doveva
essere in guardia. Era in gioco il destino dell'umanità.
Faith pensava che fosse ironico in un modo macabro che la salvezza
dell'
umanità risiedesse nelle mani di tre assassini. Supponeva che avesse
senso,
se la teoria sulla redenzione aveva qualche fondamento di verità.
Non lo
rendeva certo meno ironico, o non faceva sì che il piano fosse sano.
Ma era
l'unico piano che avevano con una possibilità di successo.
"Poiché Buffy è di nuovo viva, l'equilibrio è fuori controllo." L'
informazione era venuta dallo Spettatore, un veggente che non
sbagliava mai.
Aveva parlato con Wesley quando avevano ricevuto la chiamata di
assistenza
da Sunnydale. "Dobbiamo ripristinarlo se vogliamo avere qualche
possibilità
di vincere."
E così Faith era qui, a Sunnydale per aiutare a ripristinare
l'equilibrio.
La sua carta per uscire di prigione aveva la notifica di salvare il
mondo.
Certo, se perdevano, l'intero mondo sarebbero stato una prigione che
per
quelli che si consideravano 'buoni', o 'riformati', o
'principalmente
cattivi, ma in prova'.
Le strade erano silenziose mentre guidava in città. Un manto
infausto
rimaneva nell'aria dell'abitacolo chiuso del furgoncino. I suoi
sensi da
Cacciatrice impazzirono quando superarono il nuovo liceo e lei seppe
istantaneamente che era qui che si sarebbe svolto lo scontro finale
se il
piano di stanotte non avrebbe funzionato.
Faith girò a sinistra, nel Cimitero di Sunnydale, e seguì la strada
tortuosa
tra le file di tombe velate da larghi alberi con pesanti cumuli di
foglie.
Un numero di lapidi commemorative si allineavano lungo i filari
presso la
strada. Si fermò al lato della strada vicino alla quattordicesima
lapide. La
Sedan nera si fermò dietro di lei. Faith diede un'occhiata allo
specchietto
retrovisore mentre lo shamano vestito in abiti Burgundi, Wo-Pang, si
arrampicò fuori della sua auto. Aveva la scatoletta di metallo che
le era
stata data. Lui scomparve tra le file di tombe, seguendo la
direzione fino
al punto d'incontro. Angelus non riusciva a vederlo a causa della
patina di
alluminio sulla finestra. Poteva, comunque, vedere oltre Faith fuori
del
finestrino.
"Un cimitero. Com'è appropriato." Angelus tamburellò le dita sulla
gamba. "A
che ora è servita la cena?"
"Tramonto." Faith chiuse la radio e spense il motore. Inserì le
chiavi nella
visiera. "Non dimenticare: se la uccidi-uccidi, sei morto."
Angelus ridacchiò. "Dovresti essere preoccupata per il tuo collo,
tesoro,
perché sarai il dolce."
"Sono onorata. Veramente," rispose Faith sarcasticamente. Si tolse
gli
occhiali da sole, li buttò sul cruscotto, e uscì dall'auto.
Il sole si stava ritraendo dietro l'orizzonte e un brivido
attraversò Faith,
non di certo per la temperatura. Si stiracchiò, massaggiandosi i
crampi dopo
il viaggio. Il suo sguardo scuro analizzò la zona, cercando qualche
pericolo. La sensazione del paletto premuto contro la parte
inferiore della
sua schiena era rassicurante.
Faith fissò il suo orologio. Tra dieci minuti, Buffy e Spike si
sarebbero
incontrati con lei e Angelus alla cripta. Rilasciò un paio di
veloci, brevi
respiri, piegò il collo, e guardò il cielo, mentre il sole
tramontava
finalmente. "Dio, spero che questo funzioni."
Controllò che le chiavi delle manette fossero nelle tasche dei suoi
jeans e
girò intorno all'auto verso il lato del passeggero. Era in piedi
pronta
mentre apriva la porta, e sorrise, sapendo che Angelus sembrava
pronta ad
afferrarla. Scosse la testa e gli fece segno di uscire. "Andiamo."
Il tratto alla cripta fu lento a causa delle corde. Angelus cantava
un
irritante motivetto Irlandese, ignorato da Faith. La nostalgia
l'invase
mentre attraversavano il cimitero. Stare dietro le sbarre giorno
dopo giorno
era noioso principalmente, e lei non desiderava altro che le notti
di caccia
per uccidere qualche demone o qualche vampiro.
La cripta della famiglia James era relativamente grande, fatta di
pietre
invecchiate e rovinate, colonne, e un tetto di prima qualità. La
pesante
porta nera era socchiusa, ma Faith non entrò. Intorno a loro, le
lapidi si
sollevavano dal terreno senza uniformità, le tombe sovrastate da
statue,
blocchi di legno, blocchi di pietra o croci. Erano visibili altre
cripte
dalla posizione in cui si trovava, disintegrandosi pezzo per pezzo
mentre il
tempo passava ed andavano in rovina.
Faith tolse le manette ai polsi di Angelus lasciandole andare, e la
catena
di connessione cadde a terra. Lasciò al loro posto le manette alle
caviglie,
dato che le catene erano nascoste dall'erba alta. Angelus si mise le
mani in
tasca e si piegò casualmente su una gamba. Faith gli stava accanto,
ancora a
distanza di sicurezza.
Faith era nervosa. Il suo stomaco si agitava a disagio. Le sarebbe
quasi
piaciuto tornare dentro, a sedersi in classe per meritarsi crediti
per il
college oppure a svolgere il suo lavoro. La libertà era
meravigliosa, ma la
responsabilità davvero opprimente. Mandò una piccola preghiera al
cielo
perché le infondesse un po' di forza.
Senti in distanza delle voci che diventavano sempre più vicine.
"Attenzione.
Sono qui."
"Gioia," esclamò Angelus con finta delizia.
Faith gli si avvicinò. "Ricorda il patto. Se la uccidi-uccidi, sei
fertilizzante."
Il sorriso di Angelus brillò. "Fidati di me."
Faith sbuffò, ma non disse niente. Sapeva che Angelus avrebbe
preferito una
Cacciatrice vampirizzata al suo fianco, piuttosto che una morta,
specialmente perché si trattava di Buffy. Focalizzò metà della sua
attenzione sulle due figure che si stavano avvicinando.
"Una volta in più: perché ci stiamo incontrando qui?"
"Per non alimentare il disagio a casa. Il livello di tolleranza di
tutti è
una linea sottilissima; non vogliamo che si spezzi."
"Non potevamo incontrarci all'Espresso Pump?"
"Pensavo che sarebbe stata più appropriata un po' di privacy, pet."
Faith si appiccicò in faccia un enorme e falso sorriso, mentre Buffy
e Spike
giravano l'angolo della cripta. I capelli di Buffy erano legati al
collo.
Perfetto. "Hey, B!"
"Ciao, Buffy," disse Angelus assumendo una posa meditabonda.
Buffy sorrise genuinamente. "Ciao, Faith. Angel. Faith, hai un buon
aspetto."
"Anche tu." Faith aprì le braccia, guardando Buffy in attesa. Il suo
cuore
le rimbombava nel petto. "Beh, forza. Dammi un po' d'amore. Fammi
praticare
il motto 'abbracci stretti come lumache.'"
Buffy, come sperato, le si avvicinò e la abbracciò. Faith si mosse
istantaneamente, senza esitare, nonostante i suoi nervi e i dubbi
dell'
ultimo minuto sulla riuscita del piano. Strinse forte Buffy e girò
entrambe.
Angelus afferrò immediatamente con una mano i capelli di Buffy, le
fece
piegare la testa di lato, e le penetrò il collo con i denti aguzzi.
Con l'
altro braccio circondò entrambe le ragazze, tenendo Buffy
intrappolata nel
mezzo.
Buffy urlò e si dimenò. "Spike!"
Spike si affrettò lì, ma invece di aiutarla, le bloccò i polsi e li
portò
dietro la schiena di Faith.
"Mi dispiace, amore," disse tristemente da dietro le spalle di Faith.
Il respiro di Buffy era rumoroso nelle orecchie di Faith, era come
un colpo
di vento contro il lato della sua faccia dove i loro visi erano
premuti.
Poteva sentire il cuore di Buffy battere furiosamente per la paura e
il suo
stomaco cominciò ad agitarsi quando lo sentì rallentare.
"Stiamo salvando il mondo, B," Faith bisbigliò. "Perdonaci."
Angelus estrasse i denti, si morse il polso, e lo premette sulla
bocca di
Buffy. Faith le mosse la testa e vide del sangue cremisi macchiare
le labbra
e il mento di Buffy. I suoi occhi perennemente tristi erano
appannati e non
vedevano niente. Faith aveva voglia di piangere.
Invece, lasciò ricadere a terra Buffy nel secondo in cui Angelus si
mosse da
lei. Faith saltò sul corpo di Buffy, afferrando Angelus, mentre
Spike
urlava, "Ora!"
Lo shamano aprì la porta della cripta e restò all'entrata. Aveva in
mano una
sfera di vetro giallo scuro. Dietro di lui, un demone che
assomigliava ad un
cane scorticato su due piedi - Clem - si aggirava nervoso. Lo
shamano iniziò
a pronunciare la sua formula.
"Trasfondo anima, recursus corpus."
Spike saltò su Angelus, finendo non molto elegantemente sulle sue
spalle e
sulla sua testa. Con il sangue da Cacciatrice nel suo sistema,
Angelus era
extra potente e solo Spike e Faith insieme, e la velocità dello
shamano nel
ripristinare l'anima di Angelus, avrebbero potuto tenerlo a bada.
"Ow!" Angelus tirò i capelli di Faith, girando la sua testa ad un
angolo
innaturale. Il suo altro braccio era tenuto bloccato temporaneamente
dietro
la schiena a terra.
"Conglutino anima a corpus."
"Il prima possibile grazie!" Spike ringhiò rumorosamente, affondando
le dita
nell'erba. "Questo idiota mi sta mordendo!"
Faith sbatté un pugno nelle costole di Angelus. Sentì quelle
inferiori
rompersi per la forza del colpo. Angelus si arcuò, provando a
liberarsi di
lei. Faith assicurò una gamba sotto la sua, mettendosi a cavalcioni
su di
lui. Afferrò il polso della mano che le tirava i capelli e vi
affondò le
unghie. Il suo torso era girato in modo da non fargli romperle il
collo.
Spike invece si stava tenendo semplicemente fermo, trattenendo il
suo intero
peso sulle spalle e la testa di Angelus.
"Continui aevum!" Faith vide una palla dorata di luce risplendere
dalla
sfera di vetro che lo shamano teneva direttamente verso i tre a
terra. La
luce colpì Angelus al centro del petto, proprio sopra la testa di
Faith.
Angelus emise un urlo represso, coperto dal corpo di Spike sulla sua
faccia.
Angelus tremò sotto di Faith, abbastanza forte da farle battere i
denti,
prima di perdere completamente le forze. La sua testa cadde a terra.
"Clem?" domandò Spike, guardando nella direzione del demone vestito
con un
maglione di lana.
Clem fece qualche passo intorno al monaco e annusò l'aria. "Quattro
anime,
un corpo morto."
Nonostante il controllo, Faith e Spike si alzarono con cautela.
Angelus - o
piuttosto Angel, speranzosamente - era incosciente.
"Sta attenta," Spike disse a Faith. Fece segno verso Angel.
"Potrebbe avere
un'anima, ma noi lo abbiamo aiutato a trasformare Buffy."
Faith annuì e si allontanò dal vampiro a terra. La prima parte del
piano
aveva avuto successo. I suoi occhi seguirono Spike mentre scomparve
nella
cripta con lo shamano. L'ultima parte era in atto.
"Lui lo farà veramente?" Clem lanciò uno sguardo verso la cripta.
"Pare," disse Faith. Il suo sguardo tornò a Buffy, senza vita sul
pavimento
del cimitero. Il sangue le macchiava la bocca, il mento e il collo.
Vividi
segni di punture e la sagoma dei denti inferiori creavano un
terrificante
sorriso sul lato del collo. I suoi occhi vacui fissavano il cielo di
notte.
"Se questo non funzionerà, saremo proprio nei guai."
"Sì."
Attesero in un preoccupato silenzio. I minuti si dilungavano in
un'eternità.
Angel non accennava a muoversi. Buffy non lo avrebbe fatto per
almeno un
paio di ore, se i calcoli di Wesley erano corretti. Più vecchio era
il
vampiro, più velocemente si svegliavano i suoi childe e più potenti
erano,
ed era per questo che si erano serviti di Angelus per farle da sire.
Lo Spettatore aveva detto che il fatto che Buffy fosse viva era ciò
che
aveva provocato il non equilibrio. Il demone veggente non aveva
detto che
Buffy non potesse essere non morta e con l'anima.
Lo shamano emerse dalla cripta, tenendo in mano una sfera giallo
scuro.
Annuì nella direzione di Faith. Faith gli rivolse un sorriso a
labbra
strette e andò nella cripta.
Spike era nell'area aperta vicino all'entrata, e tutti i suoi cento
e più
anni erano scritti sul suo viso. Il suo spolverino era stato buttato
sul
retro di una sedia, sistemata di fronte ad una televisione con lo
schermo
vecchio con orecchie da coniglio. C'era un cumulo di coperte in un
angolo.
Il pavimento era sabbioso per lo sporco, ma oltre a questo la cripta
era
relativamente pulita e senza ragnatele.
"Facciamolo in fretta," Spike disse, raddrizzando le spalle.
Faith estrasse il paletto dalla cintura dei suoi jeans. "Sei sicuro
che
questo sia l'unico modo?"
"Vedi qualche altra anima libera?"
"La tua non è più dentro di te," puntualizzò Faith.
"Ma è necessario che io sia morto perché vada a Buffy," replicò
Spike.
Ghignò amaramente. "Beh, più morto, ad ogni modo, altrimenti ci
sarebbe un
effetto elastico." Scrollò le spalle. "Inoltre, Buffy non
riuscirebbe, in
buona coscienza, a permettere che un vampiro senz'anima vagasse
indisturbato
e questo le risparmierà il problema di dover uccidermi."
Faith chiuse la distanza tra di loro e premette la punta del paletto
contro
il suo petto. Vide determinazione e rassegnazione mischiate nei suoi
occhi
blu. "Cosa vuoi che le dica?"
"Che me ne sono andato." Spike le rivolse un rigido sguardo. "Non
voglio che
si senta in colpa per la mia morte o perché ha la mia anima. Sono
contento
di essermene liberato, quella cosa era maledettamente dolorosa."
"Okay." Faith si preparò per farla finita. "Lo sai, per un vampiro
senz'
anima, sei abbastanza generoso."
Gli angoli della bocca di Spike si curvarono in un sorriso
auto-disapprovante. "O sono innamorato o sono solo un folle, scegli
tu.
Nonostante, ammetto che significano la stessa cosa." Pose una mano
sul
paletto di Faith. "Ci vediamo all'Inferno, eh?"
Spinse avanti il paletto, e Faith stette lì con occhi brucianti
mentre il
vampiro si disintegrava davanti a lei. Spike non era niente di più
di una
memoria.
Faith si asciugò gli occhi con il dorso della manica e guardò il
mucchietto
di polvere ai suoi piedi. In quel momento, capì cosa si intendesse
veramente
per redenzione. Non era un'anima che forgiava un uomo; era ciò che
era
contenuto nel suo cuore.
"Hai torto, Spike. Ho la sensazione che ti rivedrò in Paradiso."
Fine
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