Vincent Kartheiser - Angel Magazine

Traduzione di Anna
Anna ringrazia Frannie per l'aiuto datole.
HELL BOY

E' impressionante cosa un piccolo viaggio in una dimensione possa farti. Guardate il figlio di Angel, Connor. Holtz lo ha portato al Quor'Toth quando era solo un bambino, e pochi giorni dopo (nel nostro tempo) ne è emerso un ragazzo rimuginatore! L'attore Vincent Kartheiser ci parla del suo periodo ad Angel

di Paul Simpson

Angel Magazine (AM): come ti sei ritrovato coinvolto in Angel?

VK: E' successo verso la fine del 2001. Ho fatto films per la maggior parte della mia carriera ed avevo fatto un paio di apparizioni come guest star in tv, ma volevo avere un po' di routine nella mia vita, così ho deciso di fare un po' di televisione. Prima di Angel mi erano arrivati un paio di progetti, ma li avevo rifiutati.

Non ero interessato. Ciò che mi ha davvero interessato di Angel, è stata l'idea che come programma cambiava molto e che tutti i personaggi potessero cambiare molto. Una settimana poteva esserci un incantesimo per il quale ti comportavi in maniera opposta a quanto avessi fatto in ogni altro episodio. Non era il cliché del "presentati, fai quello che devi, vai a casa" tutto il tempo. C'erano sempre svolte nuove.

Ogni settimana avevo una sceneggiatura, e l'aprivo domandandomi cosa sarebbe accaduto non solo al mio personaggio, ma su larga scala . Così sono andato ad incontrare Tim Minear che è un uomo straordinario e Joss Whedon. Ho fatto una lettura, poi David Greenwalt mi ha fatto tornare. Ho incontrato David Boreanaz...ed eccoci qui.

AM: seguivi Buffy ed Angel prima di entrare nel cast?

VK: No. E non ho seguito Angel nemmeno mentre ci lavoravo. Sono il tipo di persona che ama gli sport, ed ama davvero il Discovery Channel e The Learning Channel...e programmi che vanno nelle profondità dell'oceano. Recito per quindici ore al giorno. L'ultima cosa che faccio è andare a casa e sintonizzarmi su telefilms drammatici! Prima di cominciare in Angel, il mio agente mi ha mandato tutti i nastri del telefilm, così è stato questo a darmi una visione interiore per quello che mi accingevo a fare. Dopo avermi mostrato l'episodio pilota ed un paio di altri, ero conquistato.

AM: cosa ti è stato detto di Connor quando hai cominciato?

VK: quando sono stato coinvolto nel progetto era per tre episodi, con l'opzione di avermi per quante stagioni volessero, che a quel punto erano cinque, perché mi avrebbe equiparato ai contratti di tutti gli altri. Non mi hanno mai fatto sapere davvero che sarebbe stata la cosa di una sola stagione. Ho sentito che lo era comunque. Erano accadute delle cose prima che entrassi nel cast. Quando Connor era solo un bambino nel telefilm, avevano detto, "Il padre ucciderà il figlio". Quella è una delle cose scoperte da Wesley. Così ho sempre avuto quella frase in mente.

Col proseguire della stagione, non abbiamo mai davvero affrontato i rapporti relazionali tra David e me. Non ho mai avuto l'opportunità di legare con gli altri personaggi. Ci sono state un paio di scene che pensavo fossero l'inizio di qualcosa. Ricordo che J [August Richards] ed io abbiamo girato questa scena dove scavavamo una fossa, io ho guardato J. ed ho detto: "Questo sarà l'inizio della nostra amcizia". Poi nell'episodio seguente, siamo tornati ad essere nemici. Così mi sono fatto una vaga idea verso metà della stagione, perché pensavo: "Cosa faranno? Il mio personaggio non c'entra con Angel, perché non abbiamo mai parlato dei nostri problemi e a nessuno sembra piacere troppo il personaggio di Connor"

AM: Connor sembra spaventarli a morte.

VK: Già, ma anche lui ha paura di loro. Non è abituato a questo mondo, e non è davvero uno di loro. Mentre gli altri sono legati tra loro, lui è molto in disparte da questo, e molto arrabbiato. Non è disposto ad aprirsi a questo genere di felicità di gruppo di cui tutti sembrano inclini ad essere parte.

AM: Come pensi sia stata la vita che aveva al Quor'Toth mentre cresceva?

VK: Quando ho fatto il provino per il personaggio, la sceneggiatura che mi hanno dato diceva 'ragazzo di strada'. Non diceva nulla del fatto sull'essere il figlio di Angel, e nulla sul Quor'Toth. Poi circa due settimane prima che cominciassi a girare mi hanno mandato la sceneggiatura che diceva che Connor era questo ammazza demoni da un'altra dimensione.

Ed io pernsavo: "Come lo faccio questo?"

Così ho spento tutte le luci nel mio appartamento, mi sono messo nudo e mi sono messo a carponi ad uccidere demoni immaginari. Mi sono presentato a lavoro il giorno seguente, ed il mio personaggio era un po' ingobbito, ed avevo questo atteggiamento animalesco, loro hanno detto no subito. Lo hanno tagliato! Erano tipo: "No, no, no: mettiti in piedi, dritto, voce normale"- volevano quello che avevo fatto all'audizione, che era il "ragazzo di strada". Volevano un personaggio regolare. Quello ha fermato il mio processo dov'era cominciato ed ho ho dovuto iniziare daccapo.

Ma quello che penso del passato di Connor è che il tuo passato è quello che conosci. Se fossi nato in un paese del terzo mondo, a vivere nelle acque di scolo, sarebbe quello che conoscerei. Credo che ci siano stati momenti al Quor'Toth in cui ha forse pensato che ci fosse qualcosa di migliore, lì fuori, ma non credo avesse mai pensato di andarci. Holtz avrebbe potuto narrargliene forse, ma non penso gli avrebbe davvero creduto, o che potesse davvero vederlo. Credo si divertisse al Quor'toth. Credo che amasse uccidere demoni. E credo che l'unica ragione per cui sia tornato in questo mondo sia stato per compiacere Holtz, e fare ciò per cui pensava di essere nato.

AM: Alla fine tutto ciò che gli è stato raccontato era una menzogna. E' stato difficile da interpretare?

VK: suppongo che la bugia non sia difficile da intepretare quando ci credi. Con Jasmine, se il tuo personaggio crede alla menzogna, lo interpreti come se ci credesse. E con gli altri problemi di fiducia, non è poi così difficile da interpretare, quanto a volte da digerire. Fai una cosa in un episodio e poi nel seguente qualcun altro sta scrivendo e ti si presenterà da una prospettiva completamente diversa. Dici: "Non è congruente con quell'episodio, Avevo problemi a fidarmi di quella persona ...ed ora mi apro..."

C'è stata una volta in cui ero insieme a Charisma, e stavo provando quasi a metterla contro Angel. E decisamente non ero dalla sua parte. Ma comunque ero andato da lui a dirgli: "Dovresti andare a parlare con lei". Mi stavo aprendo, mostrando il lato buono di Connor, ma era anche un pò ipocrita. Sono diverso da settimana a settimana. Da settimana a settimana sono un'ipocrita. Così devi solo giostrarti in questo ed è quello che ho fatto.

AM: probabilmente la gravidanza di Charisma deve avere fatto cambiare un pò direzione alla storia. VK: Ha un pò cambiato la stagione. Non so proprio cosa avrebbero fatto, ma so comunque che quando accadono cose simili, cambiano le cose.

AM: Quanti cambiamenti pratici hai dovuto affrontare sul set?

VK: Non molti. Ci sono cose peggiori che persone incinte, sfortunatamente, in questo ambiente. Ho lavorato con attori con problemi più grossi di quello. Dovevi essere attento ad alcune cose. Sono un fumatore, così dovevo tornare nella mia roulotte per fumare. Abbiamo dovuto lavorare attorno a Charisma. A volte dovevamo girare in fretta le sue scene, ma non molto. Per la verità aveva un'abbondanza di energie per una lavoratrice, una donna incinta, proprio nel cuore della sua gravidanza, le hanno fatto fare molto. Sono stato così sorpreso. Ma ha funzionato, e credo che lei abbia lavorato bene. Ma per me non ha cambiato molto le cose.

AM: che contributo credi di aver dato al telefilm, come attore?

VK: non ho idea di cosa abbiano visto in me. Ma credo che come molte persone al mondo, penso che crediamo meno in noi stessi di quanto gli altri facciano. Abraham Lincoln ha detto, "Non starei mai con una donna che mi volesse come marito". E' un po' come l'idea che ti fai quando vieni coinvolto in queste cose e fai il tuo lavoro, poi vai avanti e dici: "Oh, sono terribile. Chi vorrebbe mai lavorare con me?" Mi affido agli altri quanto al vedere qualcosa in me. Cerco di non concentrarmi troppo su me stesso, poiché ritengo che parte di ogni attore dovrebbe essere l'abilità di lasciare il proprio corpo, un'abilità di dimenticare le proprie insicurezze.

Ti ritorna tutto in mente mentre torni a casa e fai. "@#%$, avrei dovuto fare le cose in modo completamente diverso! Ho appena avuto un'idea per quella scena, e oh, vorrei averlo fatto." Ma durante il giorno, fai onestamente del tuo meglio. Non so cosa ho portato nel telefilm. Ma l'ho portato!

AM: Credi che Connor abbia portato un lato più aspro al telefilm?

VK: avere Connor nel telefilm ha permesso a J di cambiare Gunn. Credo che con programmi del genere si debba costantemente sorprendere il pubblico. Devi inserire costantemente nuovi personaggi, nuove situazioni e nuovi demo, ed una nuova energia. Mi piace pensare che siamo tutti diversi, e che ognuno di noi abbia portato qualcosa. Ma lascio l'ultima parola a David [Greenwalt] e Joss per dire di cosa si tratti.

AM: Connor non sarà un membro fisso del cast nella quinta stagione. Ti piacerebbe tornare di tanto in tanto?

VK: Sì. E' una domanda delicata, ma mi piacerebbe tornare. Quello è il miglior gruppo di persone con cui abbia mai lavorato. Dico "persone" - come artisti sono molto preparati e come persone il loro set era così piacevole e mi sono divertito così tanto, e mi sono fatto davvero dei buoni amici lì. E' stato bello per me avere quella stabilità nella mia vita. E mi mancherà, mi mancheranno davvero anche alcune delle opportunità che mi ha datto, per esercitarmi e provare alcune cose. Allo stesso tempo però non vedo l'ora di andare avanti e provare nuove cose. Non ho mai voluto davvero fare cinque stagioni, così credo che una stagione sia stata una cosa buona. E spero che mi vogliano indietro. Tim [Minear] mi ha parlato circa il farmi tornare per qualche episodio, e lo farei sicuramente.

AM: Non sappiamo come finirà con la sua nuova famiglia.

VK: Già, spero che vedremo quell'arco. Questa è la cosa con Angel: potrei presumere qualsiasi cosa volessi, e ci sono possibilità che sarà tutto completamente diverso da quello che ho immaginato.

AM: Di tutti gli episodi di Angel, hai dei momenti, scene preferite, sia come attore che come personaggio?

VK: quando sono arrivato, ho amato ogni scena di combattimento, alcune più di altre, ma è stato grande interpretare un personaggio che era davvero un duro. Ho fatto delle scene di combattimento in precedenza, in films, ma è sempre stato: 'pugno, pugno, cadi' . Questo è più come una lotta coreografata. Tutto questo è stato straordinario per me. Mi sono davvero piaciute le scene con David quando ci siamo confrontati sui problemi tra Angel e Connor. Per me è quella l'anima del personaggio. Il nome del telefilm è Angel e quindi tutto fa riferimento a lui. Per Connor, tutto viene da lì, da quel posto con Angel ed Holtz e quando abbiamo avuto l'opportunità di liberarsi. Credo che sia uscito dal suo guscio duro ed abbia mostrato un pò della sua sensibilità. Ha mostrato che è stato ferito da suo padre e da Holtz. Quelle sono scene che mi sono piaciute fare.

AM: Qual è la più grande sfida che hai affrontato come attore nella tua carriera?

VK: Me stesso. Io sono stato la più grande sfida. Sento che nella vita sembriamo auto sabotarci. Devo confrontarmi con le mie paure e devo correre più rischi. Ci sono volte che sono piuttosto duro con me stesso su delle cose, ed ho cominciato a credere cose davvero terribili su me stesso. Ho permesso a chiunque mi assumesse di decidere dei miei sentimenti su me stesso ed ho poi lasciato che suppurasse e così è diventata un'energia invidiosa o mal-riposta. Mi ha reso stagnante e mi ha spinto all'indietro.

Come attore, le sfide sono numerose quando si parla di sviluppo del personaggio. E' tutto nei dettagli. A volte ti trovi in situazioni dove il dettaglio è infinitesimale. Puoi guardare il personaggio ed andare: "Ok, ci sono, il tipo è un verme, vive per strda, ecco i dettagli. Voglio questo tipo di maglietta, questo tipo di portafogli, voglio che guidi questo tipo di moto

A volte leggi una sceneggiatura, e non ti dice niente. Dice: "James, 22" ed il dialogo potrebbe essere scritto per chiunque. Per me, una grossa sfida, è prendere questo, leggere la sceneggiatura ancora e ancora e scoprire quali dettagli mi aiuteranno a trovare una voce per questo personaggio.

AM: Cosa credi porterai da Angel al prossimo ruolo che interpreterai?

VK: Come attore penso di lasciarmi il personaggio alle spalle. Ho avuto delle opportunità di sperimentare. Ci sono stati momenti in cui non ho avuto la possibilità di sperimentare, in cui sembrava che stessi ripetendo di continuo la stessa scena. Verso la fine della stagione ero pdavvero felice delle possibilità che stavo avendo. Sono stato davvero felice delle possibilità nell'ultimo episodio. Le scene sono andate davvero bene e ne sono stato davvero contento. Ma in linea di massima quello che prendo da Angel è ciò, che in un certo senso, prendo da ogni lavoro. Ogni pezzo di informazione che prendi ogni volta che sei su un set ti aiuta e ti spinge avanti. Ma per quanto riguarda il personaggio, lo lascio indietro. Fai il tuo lavoro, e poi lo devi lasciare, che tu sia felice o meno di esso, o che sia stato buono abbastanza. Vai bene fino alla prossima cosa buona che fai. Non voglio stare indietro, sai, devo continuare ad andare avanti.

ASSUMERE KARTHEISER

AM: cosa cerchi in una sceneggiatura o un progetto?

VK: Beh, è cambiato. Quando ero giovane, 16, 17 anni, ruotava tutto attorno al personaggio. Volevo davvero fare cose alle quali pensavo di poter credere, e che sentivo avessero un arco - un inizio, un centro ed una fine. Il personaggio cresceva. Ed io crescevo sempre per quelle esperienze. Quando un personaggio cresce allora mi sento come se crescessi in un certo qual modo. Ed anche se lo lascio dietro di me, sento che parti di esso rimangono sempre con te.

Ora che sto diventando più vecchio, il personaggio gioca ancora un ruolo vitale in tutto, ma ora cerco anche di lavorare con registi preparati, e cerco di lavorare con persone che non si accontentano del secondo posto. Voglio lavorare con persone che quando faccio qualcosa che c'entra o qualcosa che non è autentico mi spingano ad andare oltre. Non insultarmi e dirmi: 'Fallo meglio', ma che lavorino con me per andare oltre. E' una cosa di collaborazione. Quando ti presenti sul set e vai dal regista dicendo: "Ehi, so che stai dirigendo questa scena, ma ho un'idea." A volte ti dirà: "Questo non va bene" a volte invece che va bene.

E' lo stesso con gli attori. Ho lavorato con delle persone, come tutti noi, che non portano niente e lasciano tutto nelle tue mani. Io non sono il tipo di attore che cerà sul set sentendosi ultra sicura di quello che fa. Voglio essere spinto, spinto, e testato.