Il sorriso di cristallo

Epilogo


Angel si alzò, raccogliendo da terra una busta di carta, finita in una pozza di fango nella foga della battaglia, accanto alla sua spada sporca di sangue.
Aveva una spalla dolorante e una costola rotta, e persino quel piccolo movimento gli provocò una fitta terribile.
Eppure, non fu per quello che le sue labbra si strinsero, ma piuttosto per la vista del cibo che la busta conteneva, irrimediabilmente perso.
Sospirò, passandosi la mano sulla nuca, e camminando accanto alla sua spada raggiunse il cassonetto, lasciandoci cadere la busta.
Così la prossima volta imparava a scegliere la strada, perché i tunnel erano di certo più pericolosi e proprio quella sera non voleva fare tardi!
E adesso tutto da rifare...
Infilò la mano nella tasca del capotto, tirando fuori il cellulare... rotto.
Il quinto in sei mesi.
E Cordelia che si ostinava a ricomprarglielo ogni volta, insinuando sempre che lo facesse apposta.
Lo lanciò all'indietro, mandandolo a raggiungere la spesa.
Detestava i demoni Hartfrost !
E dopo quella sera non sapeva se detestava più loro o i telefoni cellulari!
Si chinò di nuovo, raccogliendo la spada e pulendo con l'interno del suo cappotto il sangue denso e viscido.
Oh, si... li detestava...
Soprattutto quando sbucavano nei vicoli con le loro domande idiote! Impegnandolo in una battaglia quando avrebbe dovuto essere a casa da cinque minuti buoni!
"E questa cos'è?" Fece una voce davanti a lui. " Sapevo che avevi gusti strani per un vampiro... ma qui mi sembra che esageri!"
Sollevò la testa, ritrovandosi a fissare diritto in una faccia segnata di blu, dall'espressione minacciosa.
La faccia di una creatura fatta per uccidere... alta quasi quanto lui e altrettanto massiccia... e che già una volta lo aveva quasi abbattuto... facendogli desiderare di non avere mai più a che fare con lui...
Un nemico terribile... che ora teneva per la zampa una grossa tartaruga di peluche!
Anzi... la sua tartaruga di peluche!
"Noo..."Esclamò, abbandonando le spalle e strappandogli di mano l'animaletto imbottito.
Fissò sconsolato il fango che gli incrostava il pelo, coprendo parte del musetto rigorosamente sorridente, per non parlare del sangue di demone, che forse sarebbe pure riuscito a lavare, ma di cui non sarebbe riuscito a eliminare il lezzo nemmeno di lì a cento anni.
Era così malridotto che gli venne voglia di accarezzarlo, e solo la consapevolezza dello sguardo dell'altro gli impedì di farlo.
"E' completamente andata..." Mormorò piano.
Davanti a lui, Boone lo fissò con la stessa identica espressione che avrebbe avuto se si fosse messo ad abbaiare.
"Vampiri con l'anima!"Esclamò, chinandosi nuovamente in terra. " Blea!"
Con un sospiro, Angel si girò, e depose tristemente la tartaruga sul coperchio di un cassonetto, dove continuò a fissarla, con uno sguardo probabilmente non dissimile da quello con cui lei, in quel momento, stava fissando lui.
"Una cortesia personale... "Mormorò, tornando a guardare l'altro. " la prossima volta ricordati quanto sono... bleah!... prima di venirmi incontro..."
"hei..."Un sorriso irriverente solcò il volto altrimenti arcigno dell'altro. " Volevo solo salutare un vecchio amico..."
"Portandoti dietro una mandria di Heartfrost!"Si passò una mano sulla testa. " Almeno... mi avessi dato il tempo di salvare la spesa!"
"La spesa... i peluches... parli come una vecchia checca!
Di un po'..."Continuò, ammiccando , "questi sono la tua donna e il tuo bambino?!"
Voltò il polso, mostrandogli la fotografia di Kate... quella vecchia, adorata polaroid che le aveva chiesto in dono ormai sei mesi prima...
"Si!" Esclamò Angel, allungando il braccio e sfilandola di mano all'altro. Ignorando completamente il portafoglio da cui l'aveva estratta. " E non è un bambino, è una bambina!"
Abbassò gli occhi, e accarezzò con il pollice quell'immagine che teneva riverentemente fra le dita, mentre un sorriso pieno di tenerezza gli saliva incontenibile alle labbra.
Sfiorò, con la pelle e il pensiero, la curva del volto di Kate, come aveva fatto centinaia di volte... immaginando come sarebbe stata la loro esistenza se il giorno in cui quell'immagine era stata scattata lui fosse stato realmente lì... accanto a lei... per toglierle dalle braccia la sua bambina e imporle con dolcezza di dormire... sussurrandola con un bacio che la amava...
Rise... mentre realizzava che con molta probabilità lei si sarebbe ripresa in braccio la piccola, e gli avrebbe risposto in un modo molto poco materno!
"I vampiri non possono avere figli." Sentenziò Boone, incrociando le braccia sull'ampio petto ricoperto da una camicia di pelle nera.
Di nuovo, Angel sollevò la testa. Mentre qualcosa dentro di se, qualcosa di infantile, forse, ma incredibilmente potente, si ribellava a quelle parole.
"Io non sono come gli altri !" Sbuffò, strappando dalle dita dell'altro il portafoglio, senza curarsi del fango che lo ricopriva.
Come se quello spiegasse ogni cosa.
"... e Nia è mia figlia!" Continuò, incapace di impedirselo, con tanta foga che l'altro sollevò la mani, in procinto di scoppiare a ridere.
Angel si voltò, imbarazzato dalla sua stessa reazione.
"Bè... "Esclamò Boone, che, con ammirabile autocontrollo rispetto alle sua maniere da cow boy, stava riuscendo persino a non sorridere... troppo. " pare che siano successe un po' di cose in città in questi ultimi cinque anni...
Devo aspettarmi molti cambiamenti?"
"In città?" Angel sollevò gli occhi, perdendosi per un istante nelle luci sfolgoranti di Los Angeles, oltre i palazzi che fiancheggiavano il vicolo. " No... non particolarmente... "
"E tu... sei diverso da cinque anni fa , vampiro?"
Stavolta, Angel non distolse lo sguardo.
E non esitò prima di rispondere.
Nemmeno un secondo.
"Si..."Mormorò. " lo sono...
Adesso sono felice..."
Kate sapeva che Angel la stava guardando.
Poteva sentire i suoi occhi su di se.
Sul suo volto, sul suo collo, sul punto esatto dove gli piaceva baciarla ogni volta che riuscivano a rimanere un istante da soli ... dove la pelle avrebbe portato per sempre il suo segno...
Non aveva bisogno di voltarsi per saperlo.
Per sapere che i suoi occhi erano su di lei.
E che in quel momento erano occhi molto, molto mortificati.
Come quelli di un cucciolo bagnato fradicio da un acquazzone che chieda scusa se sgocciola sul pavimento.
"... mi sono sbucati davanti..." Mormorò piano, e Kate avrebbe giurato che si stava torcendo le dita. " veramente... non ho potuto evitarlo..."
"Mm, mm... "Rispose, rigirando ancora una volta il cavatappi dentro il collo della bottiglia.
"... e il cellulare si è rotto nello scontro... "
"L'importante è che non ti sia rotto tu..." Sospirò Kate.
"... non ho potuto avvisare... "
Lo sentì sporgerlesi accanto, per scrutare la sua reazione, e sobbalzare leggermente quando con uno sciocco liberò la bottiglia dal tappo.
Un vampiro... che sobbalzava per un tappo!
"... e poi sono tornato indietro a ricomprare tutto... e..."
"Angel!"Esclamò Kate, voltandosi. "Per favore!
Io non ti ho chiesto nulla!"Lui si era così tanto avvicinato che si ritrovò con le braccia appoggiare al suo petto, e la bottiglia in bilico fra le dita."Non ho proferito parola!"
"Mi avevi chiesto di tornare presto..."
Kate sospirò...
Già... glielo aveva chiesto...
"Torna presto non vuol dire ti passo al setaccio se incroci per la via un 'orda di demoni!...
Ehi... rilassati..."
Sollevò il volto, appoggiando dolcemente le labbra sulle sue.
"... perché sei così teso...?"
Angel mugugnò, chinandosi leggermente per approfondire il bacio, e circondandole nel frattempo la vita con le braccia.
"Non voglio che tu ce l'abbia con me... "
"Io non mi arrabbio mai con te..."
Sollevò il capo, fissandola negli occhi.
"Okay... qualche volta..." Angel sollevò le sopracciglia. " spesso... ma solo quando te lo meriti!
E non sono più arrivata a spararti!"
"Perché c'è tua figlia in casa!"
Kate aprì la bocca, per poi richiuderla dopo un istante.
"Si..." Confermò. " perché c'è mia figlia in casa!"
Angel rise, abbassandosi di nuovo e baciandola con passione.
"Che progetti avevi per questa sera?" Mormorò sulle sua labbra.
Di nuovo, Kate sospirò.
"Solo di mettere a letto Nia..." Si liberò con dolcezza dal suo abbraccio, appoggiando la mano alla porta della cucina. "e di stare un po' con te... "Sentì la mano su Angel sul fianco, mentre spingeva la porta. " soli e in silenzio..." E poi lo sentì sollevarla, giusto in tempo per parare la palla che, altrimenti, l'avrebbe presa in pieno volto.
"Bambini!" Esclamò, avanzando severa. " Quante volte la devo ripetere questa cosa?!
Non- si- gioca- a- palla- mentre- si- cena! "
Posò sul tavolo la bottiglia, incrociando le braccia contro il petto.
Mentre, davanti a lei, Wesley e Lorne cercavano inutilmente di nascondersi dietro la sedia di Nia.
"Colpa sua!" Esclamarono all'unisono, indicandosi l'un l'altro.
Kate li fissò , inclinando leggermente la testa di lato, mentre, seduto sul sediolone accanto a Nia, Allen cominciava ad agitarsi, saltellando su e giù e indicando suo padre con il grosso cucchiaio di legno che chissà perché adorava tanto.
"Coppa sua ..."Esclamò, con una vocina squillante che prometteva già bene. " coppa sua... coppa sua... coppa sua..."
"Ehm... amore... tesoro..."Lorne rise nervosamente, appoggiando la mano sulla bocca del bambino." Basta così, passerotto... hanno capito tutti!"
Per tutta risposta, il bambino si inclinò all'indietro, e ridendo tese le braccia verso di lui.
"Non provare a prenderlo in braccio!" Si precipitò Cordelia. " deve mangiare seduto lì sopra e lo sa benissimo! Ed è inutile che prova con le moine!"
"Avanti..."Rincarò Kate allungando una mano. " datemi quella palla."
Wesley sbuffò, assumendo una comicissima espressione offesa, e dopo aver lanciato a Nia uno sguardo mortificato porse a Kate il pallone.
"Aguzzine...!" Soffiò fra i denti.
"Che cosa?!"
Kate dovette lottare per trattenere una risata quando Allen, prendendo al volo l'occasione datagli da sua madre, cominciò quasi a gridare: " aguzzine, aguzzine, aguzzine, aguzzina, aguzzine, aguzzine!" . Guadagnandosi uno sguardo al limite del panico da parte di Wesley e un pronto intervento di Lorne, che afferrò la faccia del bambino, avvicinandola alla sua.
"Ma perché non hai preso da mio cugino Hanfa?!" Esclamò. "Che è nato senza lingua?!"
Allen inclinò la testa, regalando a suo padre un sorriso assolutamente irrestibile...
Il sorriso di Cordelia.
"Papàààààààààààà!" Esclamò, e Kate fu certa di vedere gli occhi rossi del demone riempirsi di lacrime.
"Mamma ... " La chiamò Nia in quel momento, distraendola dalla scenetta che si svolgeva al suo fianco. " ma poi ce la ridai?"
Kate sollevò la palla, ritrovandosi improvvisamente addosso gli sguardi speranzosi della sua bambina, di Wesley e di Lorne.
"No ... " Disse. " non ne ho la benché minima intenzione! E non ti illudere... che qualcuno..."Si voltò, lanciando un significativo sguardo ad Angel che, con un sorriso adorante sulle labbra, stava assistendo alla la scena." te la riprenda quando volto le spalle!"
L'uomo sollevò le sopraciglia, assumendo un 'espressione di perfetta innocenza.
"Io non gliela riprendo!" Si difese.
"Ah, no, eh... "Esclamò lei, lanciandogli la palla.
"No... "Angel ci pensò un attimo. Io ci gioco!"
Kate rise, scotendo il capo.
"Il problema è che è pure vero!"
"Lorne!" Esclamò in quel momento Cordelia. " ti ho detto di non prenderlo in braccio!"
Dio...
Kate si voltò verso Angel, sorridendo.
E quando lo vide risponderle le parve che il suo cuore si aprisse.
Sei mesi...
E non era cambiato niente.
Sei mesi... ed era così felice che ne aveva una paura folle...
Ogni giorno viveva con il terrore che accadesse qualcosa... ogni notte si svegliava con quest'incubo... per poi stendere di più le braccia e stringere a se l'uomo che amava... e la bambina che irrimediabilmente Angel finiva col portare da loro, quando la trovava sveglia, intimorita dalla sua nuova, enorme stanza, nonostante i finti rimbrotti di Kate.
E lottava contro questa paura ogni secondo... perché non voleva che niente sciupasse ciò che aveva così dolorosamente conquistato...
Contro il terrore che la porta si aprisse, e ne entrasse un qualunque orribile demone deciso a strapparle ogni cosa, brandendo fra le mani un 'arma e sogghignando : vive qui il vampiro con l'anima?.
"Scusate ... vive qui il vampiro con l'anima?"
Kate sollevò gli occhi, sgranandoli ancor prima di vedere, sulla porta, stagliarsi l'immagine di un 'orribile demone antropomorfo, con il volto grottesco e violaceo e gli occhi percorsi da due lunghe fenditure oblique, che li fissava quasi disgustato, brandendo fra le mani una... enorme... tartaruga di peluche?
"Boone..."Esclamò Angel dietro di lei, superandola per avvicinarsi all'altro, mentre Kate, istintivamente, aggirava il tavolo, appoggiando una mano sulla spalla di Nia.
Il vampiro si passò una mano fra i capelli, evidentemente imbarazzato, e perfettamente consapevole degli sguardi di tutti puntati su di lui.
"Mm..."Mormorò, indicando il giocattolo. " è quello?"
"Questo..."Ripetè l'altro con la sua voce cavernosa, superandolo e avvicinandosi loro. " Penso sia per te..."
Allungò l'animale verso Nia, suscitando uno sguardo estasiato in direzione di Kate, subito rilanciato ad Angel.
"Boone..."Si affretto a spiegare lui. " è un vecchio amico... "
Kate sorrise.
"Cinque anni fa mi aiutò a ridicolizzare pubblicamente Linsdey Mc Donald e Lhila Morgan..."
"Ti offro qualcosa da bere?" Esclamò lei, mentre Nia, letteralmente, si lanciava sulla tartaruga.
Boone si guardò intorno, fermando gli occhi su Lorne che, in quel momento, teneva Allen in braccio, e stringeva a se una bellissima Cordelia.
"Qualunque cosa ha preso lui!" Mugugnò, infrangendo in mille pezzi ogni residuo di ghiaccio rimasto... negli altri!
Perché per ciò che la riguardava chiunque avesse pubblicamente ridicolizzato Linsdey Mc Donald rientrava automaticamente fra i parenti stretti.
Nonostante ciò che Angel le aveva detto rimaneva uno dei suoi sogni colpire diritto sul muso quel verme... e non una volta sola.
"Aspetta..." Angel si avvicinò a Nia, e la prese in braccio, sostituendo contemporaneamente la tartaruga al suo cuscino." Serve a questo..."
"Guarda, mamma!" Esclamò lei. " Sono alta quanto il tavolo!"
"Scusa... "Kate sorrise maliziosamente. " e tu come facevi a saperlo?"
Angel non rispose. Non ne aveva bisogno. Si girò invece verso Boone, che si era avvicinando al tavolo.
"Grazie..."Mormorò.
L'altro scosse le spalle.
"Non ti illudere... volevo solo constatare di persona se mi avevi detto o no una balla!"
Di nuovo, Angel sorrise, ma non fece in tempo ad aggiungere una parola che nella stanza risuonò il grido di Cordelia.
"Ecco!"Esclamò. " Lo sapevo! Dici che arrivi in orario... prometti a questa povera donna di essere qui presto e invece che fai... ti dai ai bagordi con gli amici!
Vergognati!"
Angel sgranò gli occhi, lanciando a Kate una delle espressioni più mortificate che lei gli avesse mai visto in volto.
Mentre, davanti a lui, la "povera donna" scoppiava in una clamorosa risata.
Kate si voltò, incrociando gli occhi di Nia, che, seduta fra lei e Angel, le stava tirando decisamente la manica della camicetta. Guardandola con il visetto, attorno a cui si arricciavano leggermente i nuovi, splendidi capelli biondo oro, coperto da un 'espressione imbarazzata.
Non aveva bisogno che le parlasse per capire, eppure si chinò su di lei, per poi sollevare il volto, incrociando gli occhi di Angel, e sorridendogli con dolcezza.
"Signori..." Esclamò, alzandosi in piedi e prendendo fra le braccia la bambina . " Volenti o nolenti, dovete scusarci un attimo..."
Nia si aggrappò al suo collo, mentre Angel, che a tavola sedeva solo per il piacere della compagnia, si sollevò a sua volta.
"Aiuto?" Mormorò a voce bassissima.
"Noo... " Sorrise lei. " affari femminili..."
"Mamma!" Esclamò Nia, battendole una mano sul petto.
"Auh... ma che date da mangiare a questa piccola?"
"Chiedilo agli uomini!"Esclamò Cordelia ." La rimpinzano di ogni orribile, deliziosa porcheria rintracciabile in questo stato!"
"Deve guarire!" Si difese Angel.
"Deve crescere!" Rincarò Wesley.
"Adoriamo farlo!" Scoppiò Lorne, con un enorme sorriso.
"Signori e signore..." Terminò Kate. " vi presento il sesso forte!"
Scoppiarono tutti a ridere, compreso Boone, lo strano, scorbutico amico di Angel che aveva finito per rimanere con loro, e un attimo dopo Kate scosse la testa, uscendo dalla stanza.
"Su, su, su, su!" Esclamò Nia, indicando con la mano le scale.
Kate la fissò.
"Non ti va bene un bagno qualsiasi?"
"No, no!"Esclamò lei, puntando con l'indice il piano superiore.
Kate sospirò, entrando nell'ascensore.
"In questa casa ti stanno viziando troppo!"
"Non è una casa!"La contraddisse Nia." E' un castello!"
Kat rise.
Certo...
Dopo sei mesi, e nonostante la riabilitazione, Nia non riusciva ancora a camminare bene, e tutti loro cercavano di farla stancare il meno possibile.
Stava guarendo, ma non era facile rimediare a un anno in cui non aveva quasi potuto alzarsi dal letto... a un anno di sofferenze e patimenti fisici ...
Le sue gambe erano quasi completamente atrofizzate, e secondo i medici ci sarebbe voluto ancora molto tempo prima che riprendesse a camminare stabilmente da sola.
Wesley faceva pronostici diversi, e ogni giorno portava alla sua bambina qualcosa di nuovo... qualche medicina "non usuale", delle vitamine, erbe che doveva combattere una dura battaglia con se stessa per farle prendere...
Si era innamorato di Nia...
Come tutti del resto...
Come Angel, che dubitava avrebbe potuto amarla di più, se fosse stata veramente sua figlia...
Spesso ripensava a ciò che aveva negato a tutti e tre, andandosene via... ma erano pensieri che allontanava con forza, quasi con ferocia.
Sempre per quella paura... sempre per il desiderio di godersi ogni attimo di felicità che riusciva ad afferrare...
Che Angel,e la loro bambina riuscivano a darle...
Ed erano tanti... più di quanti Kate avesse mai avuti...
Vederli insieme... osservarli ridere... fissare Angel mentre, con il gomito sul letto della bambina e la mano a sostenergli la testa, cercava di farla addormentare, e lei lo sfiniva per ore con le sue domande, o chiedendogli di raccontarle sempre qualcosa di nuovo... mentre lui non sapeva mai dirle di no...
Notare l'amore con cui la guardava, e quello con cui la sua bambina guardava lui...
E poi baciarla per augurarle la buonanotte, e prendere lui per mano... e cominciare a baciarlo ancor prima della camera da letto...
E sentire le sua labbra che le sfioravano il viso, e la sua mano che, come in una danza antica, le accarezzava il ventre...
Amare ... ed essere amata... Kate non aveva bisogno di niente altro al mondo...
Se solo fosse riuscita... a non avere... così paura...
Sospirò, mentre riportava Nia di sotto, e si specchiava nei suoi bellissimi occhi pieni di allegria.
Dio... era così cambiata...
Come ... rinata...
E a volte si comandava dove fosse andata quella creatura pallida, emaciata, stanca persino di respirare... che sapeva di medicine...
Angel diceva che Nia odorava di cioccolata e di sapone alla vaniglia ...
Si... dove l'aveva lasciata quell'altra bambina, questa creatura bianca e rosata come una pesca... solo un po' troppo magra, ma che nulla avrebbe potuto ricondurre all'altra... se non un segno di morso... sul suo piccolo collo.
Dove aveva potuto lasciarla... se non nel cuore di sua madre?
Uscì dall'ascensore, e si accorse subito che le luci, nella Hall e nella sala da pranzo, erano completamente spente.
Doveva essere accaduto mentre era in ascensore, poiché non lo aveva notato dal piano di sopra... ma se era così... perché non si era fermato?
D'istinto, strinse a se Nia, e portò la mano sul retro dei pantaloni, dove un tempo aveva avuto la pistola.
Peccato che una bambina piccola avesse dovuto imparare a riporla... almeno in casa...
"Angel?" Chiamò, senza muovere un passo.
Dall'altra stanza, le giunse chiaramente un brusio di voci.
"Kate? Scusami... dev'esserci stato un corto..."
"Ma di che ti scusi!" Sentì esclamare Cordelia. " Mica l'hai fatto apposta!"
Sentì il sospiro di Angel, e non potè trattenere un sorriso.
"Accendo una candela e vengo a prenderti... "
"Non preoccuparti... "Sorrise, mentre nell'altra stanza il crepitare leggero di una fiamma seguiva lo sfrigolio di un fiammifero, gettando un 'ombra leggera e dolcissima di luce oltre la porta. " ce la faccio a seguire una candela..."
Angel non rispose, e nonostante le sue parole Kate allungò il braccio su cui teneva seduta Nia, appoggiandosi alla parete e poi allo stipite della porta prima di entrare nella stanza.
"Ma scusa..." Esclamò. " perché ti serve una candela per venirmi a prendere? Tu non ci vedi al..."
Lasciò che le parole le cadessero letteralmente dalle labbra, dischiuse in un 'espressione allibita.
Paralizzandola sulla porta, proprio di fronte a Angel, che, in piedi al centro della stanza, la fissava.
Il volto illuminato dal fuoco tenue della candela che teneva in mano...
E delle decine d'altre che, più piccole, decoravano la più enorme, spropositata torta di panna montata che Kate avesse mai vista, mirabilmente in equilibrio sul suo palmo...
Si portò la mano alle labbra, non riuscendo a credere ai suoi occhi, mentre lui le sorrideva e, nall'aria calda della stanza, si levava, modulato e bellissimo, l' augurio di Lorne.
Come un canto d'angelo sospeso attorno a loro.
Sentì il rumore di un accendino, e subito dopo un 'altra candela si accese, illuminando il volto e il sorriso di Cordelia, e poi quello di Wesley, e persino del granitico Boone, mentre la loro voce si univa nell'augurarle un felice compleanno.
Anche Nia cominciò a cantare, e un secondo dopo Lorne, che era l'unico a non avere una candela in mano, le si avvicinò, prendendole la bambina dalle braccia, mentre lei era troppo stupita per pensare o fare qualsiasi cosa...
Vide sua figlia avvolgere le braccia attorno al collo del suo amico, e sorridere insieme a lui, accompagnando il suo canto...
Persino Allen lo stava facendo... o almeno ci provava, intonando una sequela di piccoli mugugni, che già da adesso ricordava sospettosamente la voce di suo padre.
Solo Angel non cantava...
Limitandosi a continuare a guardarla. Sorridendole, con un 'espressione sul volto che era insieme carica di amore e di orgoglio... e le ricordava il modo in cui l'aveva guardata un 'altra volta ... ormai molti anni prima.. quando a un 'altra festa era stata chiamata a parlare ...
E osservare i suoi occhi su di lei le aveva fatto accelerare il cuore.
Allora... aveva desiderato disperatamente che la amasse... adesso ... sapeva che era così... eppure... si sentiva piena di imbarazzo come allora... insicura come allora... tanto che persino i suoi passi erano incerti mentre avanzava verso di lui, accompagnata dal canto dei suoi amici, la mano premuta sulle labbra che pareva quasi non fosse in grado di spostare.
Tanto stupita che non aveva idea di cosa dire...
Si guardò intorno, quando la canzone finì e scrosciarono gli applausi, così in imbarazzo che avrebbe voluto rifugiarsi fra le braccia di Angel... e scomparirci dentro...
"Voi siete matti..." Mormorò, erompendo in quella che era a metà fra uno scroscio di riso e un 'esclamazione soffocata. "E tu... tu sei... "
Angel si chinò, e Kate non avrebbe forse mai capito come, ma con la torta in bilico su una mano e la candela nell'altra riuscì a baciarla sulla bocca, rapidamente, per poi abbassare a sua volta il viso, imbarazzatissimo. Fra le grida di incitamento di Cordelia e Boone.
"Mi hanno... proibito di cantare anch'io..."Si schernì, cercando di nascondere la vergogna. " e... con minacce molto truci..."
Kate sorrise, accarezzandogli il collo con la mano.
"Non importa...
Me la canterai in privato... se riuscirai a farti perdonare per ... tutto questo..."
Angel sollevò il volto, e le sorrise a sua volta.
E il suo sorriso era il sorriso di un ragazzo... imbarazzato, giovane e vibrante di amore...
Era il sorriso di un ragazzo felice...
Un sorriso senza ombre per una volta... nessuna nube a oscurare lo splendore i quegli occhi che l'avevano rapita...
E se poteva farlo lui...
Se poteva vivere Angel quel momento ... tutti i momenti che trascorrevano insieme... fino in fondo... senza permettere alla paura di avere il sopravvento... allora ... lo avrebbe fatto anche lei...
Avrebbe lottato per riuscirci...
E quella guerra l'avrebbero combattuta insieme ... ancora una volta...
C'era speranza... e c'era sole... se Angel sorrideva...
"Ci proverò... " Mormorò maliziosamente, inclinando la testa per catturare il contatto della sua mano sul collo.
Kate sentì un brivido percorrerle la spina dorsale... Ancora, come la prima volta...
Sempre... come la prima volta...
Come la prima volta che l'aveva visto.
Come la prima volta che aveva sentito la sua pelle.
E la prima volta che aveva fatto l'amore con lui...
Quel giorno che sembrava impresso a fuoco nella sua memoria...
"Ragazzi..."Si schiarì la voce Welsey. " vi ricordo che siete in pubblico!"
"Angel... "Rincarò Cordelia. "mi meraviglio di te... baciala e falla finita!"
"Si, si!"Esclamò Nia, battendo le mani. " Baciala!"
"No!" Esclamò Angel, lanciando loro uno sguardo di fuoco.
Kate rise ancora, coprendosi la bocca.
Innamorata dell'imbarazzo di lui... e di tutto il resto.
"Ma dai... "
"No!"
"... siamo una famiglia "
"Noo..."
"Antipatico!"
"Cordelia!"
Kate si appoggiò alla sua spalla, continuando a ridere.
"Okay... "Esclamò subito dopo, allontandosi e lottando per riprendere il controllo. " okay... che cosa devo fare adesso?
Voglio dire..." Sgranò gli occhi, guardandosi intorno. " l'ultima volta che ho avuto una festa di compleanno... portavo una gonna a balze azzurre!"
"Oh, be... quanto a gusto nel vestire non è che..." Lorne si ingoiò le parole... più qualche organo interno, probabilmente, in risposta all'eloquentissimo sguardo di Angel.
"Spegni le candeline, mamma!" Gridò Nia. " Ed esprimi il desiderio che Angel mi insegna ad andare a cavallo!"
Kate si voltò, guardando la figlia... il ritratto perfetto dell'innocenza.
"Grazie, amore... è quello che ho sempre sognato! "
"... e un cagnolino!"
Kate aprì la bocca, ma di nuovo non riuscì a trattenere un sorriso, accompagnata da tutti nella stanza.
" ... e... un cagnolino... forse..."
"Sii!" Esclamò Nia, perforando lo stomaco di Lorne con una poderosa gomitata.
"Di la verità..." Kate sollevò il capo, guardando negli occhi Angel. " hai organizzato tutto questo per farmi dire si..."
Angel sollevò gli occhi, fingendo di pensarci.
"Si... direi... si...
... adoro sentirti dire si... "
Kate fece per rispondere, ma lui glielo impedì, sollevandole davanti la torta.
"Candeline..." Ricordò.
"E desideri!" Aggiunse Nia dietro di loro.
Uno dopo l'altro, spensero le candele, e quando anche Angel avvicinò la sua alle labbra e soffiò piano, accarezzandole con il fiato la pelle del volto, rimasero solo le decorazioni della torta a illuminare fiocamente la stanza... gettando una luce dorata sul volto dell'uomo che amava.
Più di se stessa.
Più di quanto non aveva mai pensato possibile amare.
E bruciando, con la stessa intensità e la stessa passione dei suoi occhi nocciola.
"Ti amo... " Sospirò Angel, facendo muovere leggermente le fiammelle.
"Ti amo..."Rispose Kate, un attimo prima di soffiare sulla torta.
E mentre quella piccola, dolcissima luce si spegneva, e attorno a lei scrosciavano di nuovo gli applausi, più forti di prima, sentì il braccio di Angel chiudersi dietro le sue spalle, e attirarla a se.
Sul suo petto...
Verso la sua bocca che si schiuse per accogliere quella di lei.
E Kate non aveva bisogno di luce per trovare la via delle sue labbra, o delle spalle attorno a cui intrecciò le braccia.
Gli regalò tutto quello che era con quel bacio, e accolse dentro di se ciò che era lui... insieme alla sua anima e al suo cuore... e a quel fuoco che era solo di Angel... e che bruciava e cullava insieme...
Non si chiese come facesse a stringerla... ma per quegli attimi rubati, in cui furono avvolti dal buio, si abbandonò completamente in lui...
Nel suo bacio e nel suo amore.
Tornando a dirgli con le labbra e il corpo e l'anima che era sua... come lui stava gridandole che apparteneva a lei.
A Kate...
A Kate, che non aveva mai avuto niente...
Lo strinse a se, soffocando un singhiozzo .
Mentre, attorno a loro, gli applausi continuavano a scrosciare .