Tutto l'amore del mondo | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Capitolo IV- Il dolore |
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Piangeva già, Cordelia, quando Wesley uscì. Non era riuscita a trattenere le lacrime. Nemmeno per lui. Nemmeno per il suo amico che era così solo in quel momento. Nemmeno per i suoi occhi azzurri, vuoti e disperati. E per il suo dolore. Perduto… Per sempre… Quel bambino che aveva amato come fosse suo… Quel piccolo, meraviglioso regalo nel mezzo della sua vita così assurda… Il suo piccolo… piccolo Connor… Perduto… Finito… E non riusciva nemmeno a pensare… quell’altra parola… Non per lui… non per il suo piccolino … Non come Doyle… No… non come Doyle… Non poteva sopportare un altro colpo … E se era quella parte di demone che la faceva ancora respirare, se era quella che faceva battere il suo cuore, anche con una spada infilzata nel mezzo… allora potevano riprenderselo qual mezzo sangue… e che una visione si portasse via anche lei… Come Doyle… come Connor… E forse non avrebbero mai saputo chi lo aveva uccido… Stesa sul letto, scossa da singhiozzi che non poteva placare, Cordelia abbracciava il corpo inerte di Lorne. Mentre il dolore cresceva. Mentre la pervadeva interamente, e le lacrime la soffocavano. Sempre di più. Mentre desiderava finire. Come Doyle… come Connor… E si chideva come avrebbe potuto uscire da quella stanza, e rivedere le sue piccole cose… e come avrebbe potuto continuare a esistere… Giorno dopo girono… “Non parleremo più nemmeno di lui, ora, Lorne?” Ansò, affondando la testa sulla spalla dell’uomo. “ Faremo… finta… che non sia mai esistito? E poi… qualcuno arriverà… da chissà dove… a dirci che anche lui è stato solo un errore? Tu lo sai… tu lo vedi il futuro… se ci fossi stato tu non avremmo avuto bisogno di quell’assurdo incantesimo… se ci fossi stato tu… lo avremmo trovato…” Battè un pugno sul cuscino, affondando di più la testa contro di lui. E sollevò gli occhi, quasi stupita, quando all’orecchio le giunse, lento… il battito del cuore di lui… Il cuore di Lorne… Forte… chiaro… a dimostrare nonostante il suo livore che era ancora vivo… Cordelia tirò su col naso, sollevandosi leggermente. Vivo… si… vivo… Non come Connor… Non come Doyle… Lorne era vivo… Lorne era lì, di fronte a lei… e Cordelia non lo avrebbe lasciato andare… Cordelia non lo avrebbe perso… Non gli avrebbe permesso di lasciarla anche lui. Si passò la mano sul volto, pulendosi alla meglio la faccia. E di nuovo turò su con il naso. Vva bene…” Mormorò, sforzandosi perché le sue parole fossero coerenti.” Non è colpa tua… Lo so… non fare che… ora… ti arrabbi e magari… non ti svegli più… Perché… tu… sai essere veramente un bambino quando vuoi… Più dispettoso e… cocciuto di… “Strinse le labbra, le lacrime che le bagnavano il volto. “ … ma tu… non hai pochi mesi… tu sei… grande e grosso e… E dopotutto li dovremo prendere i bastardi che hanno fatto questo…” Si sollevò a sedere, e gli afferrò la mano, facendo attenzione alla steccatura.” E senza di te… sarà un’ altra ricerca senza fine, e sai…” Si sforzò di sorridere, ma ciò che venne fuori non dovette essere molto più di una smorfia.” chi lo tiene Angel…” “Allora è finita…” Disse Kate, scotendo leggermente la testa, la mano ancora posata al corrimano della grande scalinata che aveva percorso per ultima, dopo che, per lunghissimi minuti, era rimasta nella stanza dell’incantesimo, seduta in terra, di fronte ad Angel. Senza dirgli niente. E senza che lui desse il minimo segno di vederla, o di sapere che era lì. E prima di lasciarlo. Insieme a Buffy Summers. Non sapeva se lo avrebbe fatto, se lei non fosse stata lì. E anche così, erano trascorsi molti respiri prima che si alzasse e andasse via. Senza chiederle nulla. Senza rivolgerle la parola. Quasi a volerlo proteggere. Da Buffy… dal mondo… Ma Buffy non era qualcuno da cui proteggerlo, adesso. Buffy era qualcuno che, forse, poteva aiutarlo a vincere quel dolore che lo aveva schiacciato. Qualcuno che era già nel suore cuore, e che forse sarebbe riuscito a parlare ad esso… No… non l’avrebbe mai lasciato se lei non fosse stata lì. Gettando all’aria tutto ciò che sapeva di orgoglio… non lo avrebbe mai lasciato. Non avrebbe commesso di nuovo l’errore di sempre. E ora, guardando in quell’atrio enorme come tutti si apprestavano ad andarsene, le pareva che invece ognuno di loro lo stesse facendo. Che ognuno di loro stesse abbandonando quell’anima lacerata e anche… anche… “… la ricerca…” Proseguì, i volti che si sollevavano su di lei.” La speranza… tutto è… finito… Una manciata di polveri e delle parole sussurrate in una lingua persa vi dicono che non c’è più niente da fare ed è… così… semplicemente?” Vide Wesley e Giles scambiarsi una breve occhiata, prima che il secondo inforcasse gli occhiali, e posando la sacca che stava riempiendo di ibri si avvicinasse a lei. “Comprendo…”Mormorò. “ che tutto questo possa sembrare… strano e… nuovo per lei… e le assicuro… nessuno di noi vorrebbe abbandonare le ricerche di quel bambino, ma… “E allora non fatelo… continuate… Continuiamo… Angel… diceva che poteva essersi sbagliata…” L’uomo abbassò gli occhi, e fu Wesley a continuare per lui. “Kate… la magia non sbaglia… non questa magia… se l’occhio…”Voltò il capo, indicando una Tara ancora sconvolta, che sedeva sul divano con il capo reclinato, mentre Spike le porgeva un bicchiere di qualcosa.” Recepisce che … che la persona che cerchiamo è… morta… che non è più… in questo mondo… “ “Potremmo cercare un corpo…” Kate si mosse, passandogli davanti, ma fu gelata dalla voce profonda del vampiro. “Per portarlo bello e impacchettato ad Angel? Splendida idea, lo tirerebbe su di morale… Specialmente perché non sappiamo come lo hanno ridotto!” “Allora cerchiamo chi lo ha ucciso!” Esclamò Kate, esasperata, parte del dolore e della frustrazione che provava che eruttavano dalla sua voce concitata.” Troviamo il suo assassino” “E anche servirebbe?” Mormorò Giles. “ Se non a tormentare ancora Angel?” “A fare giustizia! A dargli una ragione per andare avanti, a fargli capire che non è stata colpa sua! Voi parlavate di… profezie, dicevate che il bambino di Angel non era… normale… che in molti lo volevano… se trovassimo chi lo ha ucciso Angel potrebbe accettare che non è stato a causa sua che lo hanno preso, ma per realizzare un rito o… o non lo so! “Lasciò cadere le braccia, esasperata.” Io pensavo di avere imparato molto su queste cose, e invece non so niente… “ “Angel non smetterà mai di pensare che lo ha ucciso lui…” Mormorò cupo Spike, voltando la schiena a Tara. Scosse le spalle. “ Non lo ha protetto… e questo basta…” Kate chiuse gli occhi, stringendoli. Lo sapeva… sapeva che era così… Lo aveva provato sulla sua pelle… Ma non voleva che Angel soffrisse… non voleva che soffrisse… come lei… Sentì Welsey avvicinarlesi, e la sua presenza rassicurante, gentile, accanto a se. “Kate… “ Mormorò piano. “ noi li cercheremo gli … assassini… di Connor… molto può dipendere da questo e dal perché lo hanno fatto… ma loro hanno altro a cui pensare… e altri compiti da svolgere… è inutile che restino… “ Già, soprattutto vista la concordia che regnava fra Sunnidale e los Angeles… “Io… volevo ringraziarti per quello che hai fatto…” Kate aprì gli occhi, scotendo la testa. “Ah, non tingrarmi, per cortesia! Io non ho fatto niente! Ringrazia… “Lasciò che il fiato le uscisse dalla gola in un sospiro che le tolse le forze.” Ringrazia Spike invece… “ Aveva parlato istintivamente, dicendo ciò che le pareva normale, ma doveva esserci qualcosa di assurdo e incomprensibile, invece, nelle sue parole, poiché vide il vampiro aggrottare la fronte, mentre il silenzio scendeva nella stanza, e guardarla come se lo avesse appena colpito. “Mi prendi in giro?!” Sputò. “Cosa?!” Stavolta era Kate stupefatta.” No! Tu hai salvato quei bambini, senza di te sarebbero morti… è normale che ti ringrazi…” “Non è normale…” Il vampiro abbassò gli occhi, scuro in volto.” Non si ringrazia un vampiro…” “Perché?!” Di nuovo quello sguardo stupefatto. Di nuovo la fissava come se si stesse prendendo gioco di lui. E di nuovo quel silenzio imbarazzato. Che fu interrotto dalla voce di Buffy Summers. “Perché un vampiro è un demone…” Disse, scandendo le parole con i passi sulle scale. Era molto pallida, ed aveva pianto. E Kate sentì stringersi il suo cuore… perché Angel non era insieme a lei. “ e non si ringraziano i demoni…” “Anche Angel è un vampiro…” Ribattè , guardando la ragazza negli occhi. “Kate…” Cominciò Wesley, ma Giles lo interruppe prima che finise. “Angel non è come Spike. Angel ha un ‘anima…” Kate dischiuse le labbra, con l’impressione che un pugno enorme le avesse appena colpito lo stomaco. Con l’impressione che il suo corpo non potesse resistere ad altri di quei colpi. Non più… E il dolore era già più grande di quanto non avesse immaginato di poter sopportare… “Non sapevi che Angel ha un ‘anima?” Buffy raggiunse l’atrio. E Kate ebbe come l’impressione che in un ‘altra circostanza ci sarebbe stato trionfo nella sua voce. Ma ora no… ora era solo… molto stanca. Deglutì, cercando le parole. “Sapevo… che aveva un anima… ma non sapevo… che gli altri non l’avessero… “ Distolse gli occhi, e sussurrò le parole così piano che fu certa che solo Spike la stesse udendo.” Io ho visto la sua anima… dentro i suoi occhi… “ “E’… complicato…”Sussurrò Wesley. Già. E che cosa non lo era.? “Avanti… “ Spike si chinò, prendendo di terra una borsa.” Andiamo a casa… nessuno di noi è più utile qua dentro…” Kate continuò a guardare Buffy, e si chiese se anche lei sarebbe andata via… se avrebbe lasciato Angel in quello stato. E quando le vide lanciare uno sguardo al vampiro biondo il cuore le si strinse in una morsa. Seguì i suoi occhi, e proprio in quel momento vide Tara sollevarsi leggermente dal dicano, e afferrare Spike per la manica dello spolverino, tirandolo verso di se, il volto serissimo che sembrava all’improvviso aver riacquistato lucidità “Spike…”Esclamò.” Che cosa hai qui dietro?” C’era stata Buffy lì… questo lo ricordava… Ma… non sapeva così avesse detto… Non … riusciva a riportarlo al cervello. Forse… non lo aveva sentito. Aveva piento… Come il suo bambino… Aveva pianto il suo bambino… mentre lo portavano via? Mentre lo uccidevano? Piangeva… come lui? Come suo padre? Che non lo aveva salvato… Che non era stato in grado di proteggerlo… Lo aveva odiato, il suo bambino, mentre lo uccidevano? La sua anima, adesso, si dibatteva fra cielo e terra,,, perché ancora lo odiava? C’erano lacrime sul suo volto… ma Angel non le sentiva. Piangeva… e non lo sentiva. Il suo corpo… quello… piangeva… mentre il suo cervello non sentiva le lacrime. Il suo cervello era intorpidito… da quel dolore… Da quella sofferenza, quella cosa soffocante che riempiva ogni parte di lui. Sudava freddo. Il suo corpo si richiudeva su se stesso. E non lo sentiva. Lo sapeva… ma non lo sentiva. Sentiva solo il suo bambino piangere. Sentiva solo il dolore. Era … solo… dolore… Chiuso… imprigionato nel bozzolo di quel male oscuro, non sollevò nemmeno il capo quando entrarono nella stanza vuota. Chi…non avrebbe saputo dirlo. Molti. Troppi. E tutti camminavano a passo di marcia sul suo cervello e sul suo cuore. “Angel, sta succedendo una cosa mostruosa!” Una… cosa… mostruosa… Si… era già successa… “Tara ha trovato qualcosa…” Wes… “della polvere di Shaja, sulla giacca di Spike…” “Mm… spolverino…!” Giles… Spike… “Ne era cosparsa la tunica di certi demoni, oggi… avevano dei bambini…” “Angel, ci stai ascoltando?” Buffy… “Angel…” Angel… Angel… Angel… Perché continuavano a parlare? Non capivano… che non poteva udirli…? Non capivano… che la sua mente non riusciva a farlo? Perché… non lo lasciavano morire… “Guarda…”Wes gli mise in grembo un libro, e lui sollevò il volto. Ma non vide gli occhi del suo amico. Continuò a fissarlo… senza riuscire a vederlo… senza riuscire ad udire le parole. “La polvere, le tuniche, tutto combacia… solo pochi accenni… una setta di demoni che ha più di tremila anni di cui si è persa l’identità precisa…” “Demoni con grandi poteri, ma fisicamente non troppo forti… da sempre sconfitti nella battaglia contro gli uomini…” “Votati alla distruzione del genere umano, per poter ridare alla loro gente il dominio della terra… “ “L’Apocalisse… forse…da realizzarsi mediante un rito potentissimo e sconosciuto…” Le voci di Giles e Wesley si intrecciavano fra di loro… veloci… come fossero una… Se il suo cervello avesse potuto percepirla… avrebbe sentito la loro paura… E se il suo cuore avesse avuto ancora vita… forse… gli sarebbe importato… “Abbiamo chiamato Fred in ospedale… è entrata nel computer del Concilio, con la password di Giles…” Voleva dormire… Voleva sognare il suo bambino… E non voleva svegliarsi… Avrebbe voluto vomitare… se fosse stato in grado di farlo… “… è per domani Angel… domani ci sarà la congiunzione astrale, domani notte… dopo più di tremila anni…” Voleva che il dolore se ne andasse… e lo voleva bere, fino all’ultima stilla… Perché lui doveva pagare… Perché lui aveva ucciso suo figlio… “ Abbiamo chiesto a Willow di penetrare ancora più a fondo… nei documenti più segreto del Concilio… per scoprire qualcosa di più… ma per ora sappiamo solo che per compiere questo rito ci vogliono delle anime pure… dei bambini…” Aveva ucciso suo figlio… “… può darsi che sia per questo che hanno preso anche Connor… Angel!” “Non sprecate il fiato, idioti… non vi accorgete che non gli importa un fico secco del mondo e del genere umano?!” “Angel…”Le mani di Wesley erano forti sulle sue spalle, e i suoi occhi… i suoi occhi erano così lontani… così incredibilmente lontani… “ Angel… lo so che stai male, ma abbiamo poco tempo… dobbiamo scoprire dove si svolgerà il rito, dobbiamo capire come fermarlo… Spike ha visto due demoni nemici per razza lottare insieme… pensiamo che si stiano riunendo intorno a chiunque stia preparando tutto questo… “ C’era Buffy dietro Wesley, e non parlava… e Spike… e doveva esserci Kate… si… sentiva il suo profumo… “non sappiamo quanti siano… forse centinaia … migliaia… attirati dall’opportunità di sterminare i nemici umani… Angel… “ Chiuse gli occhi. Gli pareva che la testa gli girasse… Che ogni cosa lo disgustasse fin nella sua anima… Ma perché… perché non lo lasciavano ? “ Angel… potrebbe essere la profezia… non capisci? L’arrivo del Tro-clan, la congiuntura di eventi che potrebbe portare alla distruzione del mondo… e il vampiro con l’anima che evita l’ Apocalisse… potrebbe essere questo… potrebbe essere la profezia che si avvera…” “Di che profezia parla?” “Si, cos’è questa storia?” “Giles, Buffy, per favore… non ora!” Perché non lo lasciavano morire? Si alzò. Il suo corpo lo fece. Il suo corpo lo guidò verso la porta. Battendo contro la spalla di Spike. Mentre Buffy lo afferrava per il braccio. “E’ questo che vuoi fare?” Esclamò.” Chiuderti nel tuo dolore? Abbandonare tutto e tutti ? Pensavo che fosse finito quel periodo, Angel?!” “Angel…” Ripetevano il suo nome come una cantilena… ma lui era stanco di sentirlo… Udiva la voce di Kathy nelle orecchia… quando lo aveva usato per la prima volta… Non avrebbe mai raccontato a Connor della sua sorellina… Non avrebbe mai mostrato a suo figlio le immagini su un libro del luogo in cui era nato… Non lo avrebbe mai sentito parlare… Non lo avrebbe mai chiamato papà… Perché Buffy non lo capiva… perché Wes non lo capiva? “ potrebbe essere stato per questo… potrebbero aver preso Connor per impedire a te di reagire… e in questo caso tu staresti facendo il loro gioco… “ Lo sapeva… Lo aveva sempre saputo… Aveva sempre saputo di averlo ucciso lui… Ora… solo… lo aveva ucciso due volte… Wesley era spaventato… Molto spaventato… Probabilmente più di quanto non lo avesse mai sentito… Ma lui no… non più… non c’era più nulla al mondo… che lo potesse spaventare… Camminò. Solo questo. Non si strattonò ne fece forza su di loro. Semplicemente… si voltò… e non riuscirono a impedirgli di lasciarli… C’era Kate davanti a lui, ferma nel corridoio buio. Discosta dagli altri… Sapeva che c’era… Fissò i suoi occhi, per un unico, singolo istante, mentre alle sue spalle vibrava la voce di Buffy. “Farò a meno di te!” Gridò. “ Il mondo ne farà a meno! Tutti ne faremo a meno! Com’è sempre stato!” Camminò ancora. E passò davanti a Kate. Mentre la voce della Cacciatrice, di nuovo, si incrinava. “Angel… torna indietro… “ Chiuse la porta alle sue spalle. E il letto sembrò troppo lontano. C’era ancora il sangue di Lorne a terra, dove nessuno lo aveva ripulito. E dentro di lui. Nel suo cervello. E c’era la culla del suo bambino… con le farfalline di plastica sparse tutto attorno… C’erano il suo odore… e l’eco della sua voce… Tutto quello… che era stato il suo mondo. Il letto era veramente troppo lontano per lui… E il suo corpo sembrava voler esplodere… Sul pavimento, gettato come un animale in pena… Le membra che gli tremavano per una sofferenza di cui non gli importava… Forse sentiva… che il mondo sarebbe finito… Forse il suo demone voleva sopravvivere… Ma lui no… Lui no… Lui aveva ucciso suo figlio. Demoni. Decine, centinaia di demoni. Assemblati in un anfiteatro di pietra e sangue. Umidità e acqua putrescente che scendeva dalle periti, confondendosi con gli umori delle creature oscure. Dolore. Tanto che una volta l’avrebbe uccisa… La sofferenza di decine di creature innocenti… Pianto di neonati… Attorno a un volto spaventoso. Un volto che passava per umano… che poteva mutare… In cui era racchiuso così tanto odio da spaventare tutti quelli che lo circondavano, e che erano molto, molto più forti di lui. Avrebbero potuto annientarlo, se lo avessero voluto… Ma non lo volevano… Perché lui aveva il potere… Lui conosceva il rito più antico del tempo … poiché egli stesso era il figlio bastardo del tempo… Lui conosceva le parole e il sangue che avrebbero dovuto spargere, per annientare i parassiti che ammorbavano la terra… Di una fine che era dolore, per creature che di dolore si nutrivano... Di una fine che s’inarcava fra le pieghe del tempo… e lui non temeva il tempo… Cordelia sollevò il volto, incontrando come sempre l’espressione inerme di Lorne, imprigionato nel suo sonno senza fine. E, come sempre, gli parlò. Mentre lui, n’era certa, l’ascoltava. “Devo… devo… devo andare! Devo dirglielo… E’… mostruoso!” Saltò giù dal letto, correndo alla porta per poi tornare indietro, e in un gesto infantile gli spinse sul petto l’orsacchiotto che era stato di Connor. “Io torno subito… ti fa compagnia lui, okay?! Non me ne andrei se non fosse importante… oh, ma non preoccuparti, niente di grave… cioè… vogliono distruggere il mondo… però… niente che non abbiamo già visto! Va bene… voglio dire… qualche differenza c’è però… “Si chinò, e vinta da un istinto che non avrebbe mai creduto di poter provare gli baciò velocemente la fronte. “Devo andare…”Ripetè.” Devo spiegargli… farò più in fretta che posso…” Corse fuori, il cuore che le batteva furiosamente in petto . Nel corridoio, e poi giù per le scale. A precipizio. Verso l’ufficio di Wesley. Mentre all’orecchio le giungevano le voci concitate degli altri. “Profezie o non profezie troveremo questi bastardi e gli ricaccemo in gola i loro trucchi!” Era Buffy… la voce altissima in cui vibravano collera e dispetto. In contrapposizione con quella calma e controllata di Giles. “Non è facile come credi. Se veramente si stanno riunendo potrebbero essercene molti più di quanti non crediamo, e Angel conosce quello che c’è sopra e sotto la città come noi probabilmente non potremo mai fare… senza contare che se si tratta della… apocalisse… descritta nella profezia di Aberjian, solo Angel può evitare che si verifichi…” “Angel”Scattò la ragazza. “ ha deciso di dare forfait al mondo, e richiudersi nel suo dolore, per cui, che lo si voglia o no, non è più affar suo! Ce la vedremo noi, come sempre! E che non sia facile, bè, non è di certo una novità! Ho affrontato una dea, posso affrontare anche questo!” “No, non puoi.” Cordelia avanzò nella stanza, e nonostante ciò che provava, ossia panico puro e semplice, si costrinse a modulare la voce e ad apparire più calma di quanto non fosse, mentre guardava negli occhi la cacciatrice. Non le avrebbe permesso di vederla sconvolta… e poteva ringraziare solo l’emergenza in cui si trovavano se non le rifilava finalmente le scarica di ceffoni che le spettava da almeno sei anni! “ Contro questo non ce la puoi fare! E non ce la farebbe da solo Angel, o nessun ‘altro… ” La superò, rivolgendosi a Giles e Wesley.” Avete detto che pensate si stiano riunendo… bè… è vero. Ma voi non avete la benché minima idea di quanti siano…” “Perché”Si intromise Buffy.”tu si?” Cordelia si voltò, esasperata. “Falla parlare.” Tagliò Kate Lockley, che dalle spalle di Buffy fece un passo in avanti. Se n’era rimasta appoggiata alla parete, vicino a Spike, e così in silenzio che nemmeno l’aveva vista. E per prima volta in quella lunghissima, terribile giornata, Cordelia si ritrovò a guardarla. E il dolore che lesse sul suo volto le strinse il cuore in una morsa. “Hai avuto una visione?”Chiese Wesley, aggirando la scrivania per venirle davanti. Annuì. “Sono centinaia… E ogni giorno ne arrivano di nuovi… Si riuniscono intorno a lui, gli procurano i bambini per la sua cerimonia…”Si sfiorò con la mano la fronte, nel tentativo di raccogliere le idee. E di esprimere a parole le sensazioni che aveva avvertito, e le immagini che aveva visto. “… loro… vogliono distruggere il genere umano… Quello che… vedono… è un mondo senza uomini… e vogliono farlo con…” Deglutì.” Con Il lungo tormento… Lui ha… detto così…” “Cordelia…”Si intromise Giles.” Lui chi?” Scosse le spalle. “Non lo so… io… non so chi sia… l’ho solo visto… Ha un volto… livido… deforme, come se la sua pelle fosse coperta da decine di cicatrici… e può mutarlo… in quello di un uomo… “ “Sai altro?!” “Si… che è diverso… La sua crudeltà è diversa… E’ più profonda… come un odio nutrito per secoli… E che vuole ucciderci… Se solo ci fosse Lorne… lui… saprebbe dirci di più, ma io… l’unica cosa di cui sono certa è che il suo esercito è diventato talmente esteso… e per domani notte lo sarà ancora di più… che ne Angel ne… “Lanciò un ‘occhiata a Buffy.” Nessun altro potrebbe farcela da solo… per quanto possa esserne sicuro…” “ A meno che…” Mormorò Wesley.” Non si tratti dell’evento descritto nella profezia di Aberjian…” Strinse le labbra, quella luce di decisione negli occhi che una volta l’avrebbe stupita e che ora non poteva che ammirare. Come tutto di lui. Come ammirava la sua dolcezza. E il suo coraggio senza fine. E come ammirò il dolore e insieme la dignità nella sua voce. “Cercherò di nuovo di parlare con Angel… Forse… forse lo abbiamo stordito prima… aggredendolo tutti insieme…” Non ebbe cuore di guardare nessuno mentre lo diceva, e velocemente la raggiunse, indicandole con gentilezza la porta perché lo precedesse. Povero… povero Wes… Non ci credeva nemmeno lui… Nessuno credeva che ci sarebbe riuscito … Ma non sarebbe stato solo… no… Cordelia non glielo avrebbe fatto affrontare da solo. Passò accanto a Kate uscendo dalla stanza. E ancora una volta guardò il suo volto tirato e i suoi occhi bassi. Non si erano certo lasciate da amiche, un anno prima… ma probabilmente, in un ‘altra occasione, si sarebbe farmata… anche solo per dirle una parola… Lei amava Angel… lo amava da talmente tanto tempo… e le cose che aveva dovuto affrontare e scoprire in così poco dovevano averla distrutta, nonostante la sua apparente forza… E invece… le passò di fianco. E solo per un secondo la guardò restare immobile, sulla soglia di quello studio sovraffollato. Mentre tutti gli altri parlavano fra loro. Ignorandola completamente. Sapeva che non ce l’avrebbe fatta… Lo sentiva. E quando lo vide scendere dalle scale, con il volto basso, Kate ebbe la prova di aver avuto ragione. La sconfitta si leggeva sul volto di Wesley… ed era una sconfitta che non aveva niente a che fare con la salvezza del mondo… “Mi dispiace… “Mormorò soltanto l’uomo. Gli altri tacquero, e solo Buffy ebbe un gesto di stizza, battendo un pugno sulla scrivania. “Non fartene una colpa…” Disse Kate piano, attirando su di se gli occhi di Wesley, e parlando per la prima volta dopo quel terribile incantesimo… dopo che aveva creduto che non sarebbe più riuscita a farlo… “ha perso suo figlio… nessuno può dire quando ne uscirà…” Wesley strinse le labbra, ma c’era gratitudine sul suo volto. Almeno quanta amarezza c’era nella voce di Giles. “Purtroppo il tempo è ciò che non possiamo permetterci… mentre abbiamo dannatamente bisogno di Angel, se ciò che Cordleia ha detto corrisponde a verità…” Kate deglutì, cercando di dominare una scatto di rabbia. “Ha perso un figlio…”Ripetè.” Se fosse chiunque altro lo lascereste stare!” “Se fosse chiunque altro non avremmo così bisogno di lui…” “Ossia se non fosse un vampiro!” Scosse il capo. Aveva male dappertutto. Al cuore, al volto, agli occhi in cui le lacrime sembravano spingere dall’interno. Aveva male all’anima. Che sembrava soffocare sempre più, e gridare, perché tutto il dolore, tutta l’umiliazione e tutta la frustrazione accumulati in quelle ultime ore potessero finalmente esplodere… prima di ucciderla… “Lo trattiamo come se fosse una bestia… Perché è un vampiro… ma poi è della sua natura che abbiamo bisogno… e lo usiamo… proprio perché c’è questa bestia in lui…” Era a se stessa che si rivolgeva, e per qualche istante nessuno le rispose, come se nessuno fosse in grado di farlo. Fino a che nella stanza troppo piccola per tutti risuonò la voce profonda di Spike. “Esatto, dolcezza… hai beccato in pieno l’essenza della nostra vita fra gli umani… e visto che le cose stanno così e non si possono cambiare…”Si mosse verso di lei, e verso la porta.” Ora Angel farà il piacere di mangiarsi il suo dolore e venire a dare una mano, o se preferisce ci farà il piacere di trasformarlo in rabbia, il suo dolore, e ammazzarci qualche centinaia di quelle bestiacce… Anche se dovessi portarlo giù di peso…” “No.”Wesley si spostò, frapponendosi fra Spike e la porta.” Non ci riuscirai, e per come sta in questo momento potrebbe impalettarti senza nemmeno accorgersene… credimi… l’ho già visto in questo stato…” Il vampiro sollevò le sopracciglia, e di nuovo quello sguardo stupito gli passò negli occhi. Pareva… pareva che non riuscisse proprio a capacitarsi che qualcuno si preoccupasse per lui. “Bè”Sbuffò.” Tanto non fregherebbe niente a nessuno… e poi… se mi ammazzano tutti gli esseri umani, cosa mangerò dopo che mi avranno tolto dalla testa questo affare?” Fece per passare, spostando Wesley con la mano, ma, prima ancora che lui potesse ribattere, Buffy lo afferrò per la spalla, e voltatolo verso di se gli tirò un sonoro pugno sul naso. “E’ possibile che sei sempre il solito idiota buono a nulla?!” Esclamò.” Pensi di risolvere qualcosa andando su a farti ridurre in cenere da Angel, o lo fai a bella porta per crearci altri guai?!” Spike la guardò, ammiccando. “Angel ha un forte autocontrollo…” Si intromise Giles. “ non credo che lo ucciderebbe… forse Spike potrebbe …” “No!” Tagliò corto Buffy.” Non lo impaletta, okay, gli rompe tutte le ossa, dopo di che a che ci serve?! “ Abbassò per un attimo gli occhi… imbarazzata… si… lei era… imbarazzata… “Invece così può… uscire, e vedere di scoprire qualcosa fra i suoi amici… “ Kate strinse leggermente gli occhi. Poteva essere che Buffy Summers… “Non ha tutti i torti.” Mormorò Wesley. “ Al momento Spike è il più utile qua dentro… anche perché sarà facile per lui mostrarsi interessato alla fine del genere umano… Spariti gli uomini… anche il chip cessa di avere importanza…” “Sicuro!” Spike fece un passo indietro. “ sarei di nuovo quello di un tempo… anzi… non vedo perché mai non dovrei uscire e unirmi anche io a questa riunione di fratelli… non vedo perché mai voi dovreste… fidarvi di me…” Guardava Buffy ora. E c’era speranza nei suoi occhi. Una speranza che spezzò il cuore di Kate. Poteva essere un vampiro… un mostro… ma era il mostro che aveva fatto scudo a un bambino con il suo corpo… e che era stato pronto ad affrontare Angel per la donna che amava… Poteva essere un mostro, ma soffriva per amore… e lei si sentiva estremamente vicina a quel mostro… “Noi non ci fidiamo di te, Spike…”Scandì piano Buffy. “Ci fidiamo del fatto che tu non voglia essere scuoiato e poi fritto nell’olio!” Calò di nuovo il silenzio nella stanza. Ed era un silenzio pesante. Denso. Un silenzio carico di tensione. Rabbioso, come gli occhi di Spike… Ferito, come lo sguardo in quelle profondità celesti. Mentre lui annuiva piano, quasi al rallentatore… E poi passava di fianco a Buffy, senza dire una parola. Verso la porta dell’Hyperion, e poi fuori, sbattendosela con violenza alle spalle. Il corpo che gli vibrava letteralmente di collera. Lasciandosi dietro l’eco della sua umiliazione… E quella della pena… Kate non conosceva il motivo per cui Spike era cambiato… Possedeva solo stralci di conversazione per darsi una ragione. E non aveva idea di ciò che volesse dire per lui… Ma qualcosa… nel più profondo della sua anima, le diceva di potersi fidare… proprio come una volta aveva saputo per istinto di potersi fidare di Angel… Forse sbagliava… Dopotutto… non sapeva niente di lui… Però sapeva molto del dolore… E dell’amore… E il sentimento che aveva letto negli occhi di Spike non era morboso o sadico… era … pulito… e anche se avrebbe dovuto stupirla … non riusciva a farlo… “Faith…” Si voltò, la sola parola che la faceva passare rabbrividire. Come tutti nella stanza… Tutti che , come lei, guardavano Wesley. “Ci serve Faith…” Spiegò l’uomo.” Soprattutto adesso, con Angel fuori gioco. E’ la creatura più forte che io abbia mai incontrato… persino più forte di Angel… e questo due anni fa… E con lui così… la nostra sola speranza…” “No.”Esclamò Buffy.” Non se ne parla! Non ci si può fidare di Faith.Ci pugnalerà alla schiena alla prima occasione!” “Faith è cambiata…”Ribattè Welsey. Senza nessun effetto. “Faith è cattiva dentro! Non cambierà mai!” “Faith ha commesso degli errori, sa di averlo fatto e sta cercando di espiare…” “E’ solo una commedia…” Sputò la cacciatrice. “ la solita commedia di Faith, come quella che recitò a Sunnydale quattro anni fa!” “Se fosse così sarebbe già uscita di galera.” “E infatti mi sorprende che non lo abbia fatto!” “Okay, ora basta!” Kate spostò di nuovo gli occhi, incontrando il volto deciso… quasi duro… di Rupert Giles. “Wesley, dove si trova lei esattamente?!” “Ma Giles…”Cercò di obbiettare Buffy. “ Buffy, io non voglio che tu muoia! Non voglio che succeda qualcosa a Tara o a nessun altro. E, soprattutto, io, come ogni singola persona qui dentro, ho il dovere di fare qualsiasi cosa in mio potere per scongiurare questa minaccia terribile… “ La ragazza abbassò gli occhi, stringendo le labbra, mentre Giles sospirava tristemente. “Pare che ogni anno sia sempre la stessa storia…” Mormorò. “Non abbiamo molto tempo…”Si intromise nuovamente Wesley.” Dobbiamo trovare un modo per far uscire Faith…” “e per questo…”Ripetè Giles.” Dobbiamo sapere esattamente dove si trova. Finalmente, Kate si staccò dalla parete della stanza. “Questo non è un problema…”Mormorò.” Vi serve anche una pianta?” |
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