Tutto l'amore del mondo

Capitolo XIX- E il mondo tremò


Kate sentì il mondo tremare, e, senza bisogno che nessuno le spiegasse, capì.

Assordata di urla e frastuono, mentre l’acqua della laguna la bagnava, e Wesley non riusciva a proteggerla. Mentre qualcuno gridava e qualcun ‘altro rispondeva, e a pochi passi da lei la terra si squarciava per assorbire l’energia malevola di Sanjhan.

Mentre gente correva asalvare i bambini e l’influsso della magia su di loro finiva, facendoli scoppiare in un pianto dirotto.

Mentre tutto sembrava torcersi e gemere, e rivoltersi su se stesso… mentre il dolore finiva in un istante… Kate capì.

Capì che era finita.

Capì che avevano vinto.

E che ancora una volta, al mondo, nessuno avrebbe capito, o ringraziato chi li aveva salvati.

Capì che avrebbero cercato una spiegazione razionale… e capì che altri bambini sarebbero venuti al mondo.

Capì che ci erano riuscitì.

E l’unica cosa che le importò davvero capire, fu che Angel c’era ancora.

Poi, fu solamente il buio…



Cordelia non sapeva per quanto tempo il mondo avesse continuato ad agitarsi… non sapeva perché qualcuno non si fosse deciso prima a dargli un digestivo e anche se sapeva chi, con ogni probabilità, gli aveva tirato un bel pugno nello stomaco, la cosa al momento non era in cima alle sue priorità…

Non quanto liberarsi della schiena di Doyle sulla sua!

No, rettifica… perché quella era, senza ombra di dubbio, la schiana di Lorne…

La schiena di Doyle era di gran lunga più piccola e il “suo” mezzo demone le avrebbe fatto molto meno male finendole addosso nel tentativo di proteggerla dai mobili che cadevano e i calcinacci che si staccavano, dopo averla gettata… non aveva idea con cosa e non voleva chiederselo, dal momento che aveva entrambe le braccia ingessate, nel sottoscala stretto, scomodo e vergognosamente impolverato del sotterraneo…

Ma perché quell’uomo doveva sempre fare l’eroe!!

Potevano frullarlo in una luce accecante, trasformarlo in puro spirito, imbottigliarlo nel corpo di un altro, ma, cavolo, quel vizio non se lo levava mica!!

Senza contare poi che quando lo faceva la cosa tendeva ad avere conseguenze spaventose… nello specifico la sua schiena probabilmente rotta e i suoi jeans strappati in posti che non voleva nemmeno immaginare!!

Comunque… il lato positivo era che… a quanto pareva… qualcuno si era deciso a dare quel cavolo di digestivo al mondo…

“E’… finita…?” Mormorò, cercando inutilmente di voltarsi nonostante il peso dell’uomo. Che non si degnò minimamente di risponderle.

Ecco. Perfetto.

Da uno a dieci, si preparava ancora a fare l’eroe.

“Doyle!!” Sbottò.” Guarda che se per lo meno non ti volti non funziona… ehm… scusa, Lorne!!”

“E’ tutto okay, principessa… “ Sussurrò lui.

Oh… cazzo…

“E allora… perché la tua voce mi fa paura ?!”

Cercò di muoversi, e, per la prima volta dacchè la terra aveva smesso di tremare, si chiese se Lorne non stesse cercando di proposito di tenerla ferma…

“Doyle, che succede?!” Esclamò. “Siamo bloccati?! E’ caduto qualcosa e siamo chiusi qui?! Hai… visto qualcosa?!

Cavolo, Doyle, non lasciarmi così o giuro che ti cavo gli occhi con le pinzette per le ciglia!!

E’ successo qualcosa ad Angel e Wes?!?!”

“Shhh…”Lo sentì staccarsi da lei. Molto, molto lentamente. “ sta calma, principessa…”

“Bè, se quella rumba cosmica voleva dire che il mondo è salvo e tutta questa commedia era per sbattermi contro una parete giuro che …”

Si bloccò, e la mano corse ad afferrare la spalla dell’uomo, mentre il respiro le aumentava di intensità, ed aspirava il suo profumo.

E rischiava molto, molto, molto di soffocarla…

Perché qualcosa si era staccato dal muro,e non era affatto un calcinaccio…

Era la caldaia…

Quella… cavolo di… caldaia… vecchia e… sporca e… e lei lo aveva detto che avrebbero dovuto eliminarla… tanto… usavano il gas di città ora… a che poteva servire quella bestiona scura, se non a … creare casini… e a fare da prigione a una vampira pazza… solo per… staccarsi dalla parete e… e… oh, cavolo… si… un cavolo… un cavolo di vecchia, stupida caldaia!!

La caldaia più stupida che avesse mai visto… e probabilmente anche l’ultima, considerò, mentre fissava negli occhi Drusilla…

E lei, fresca come una rosa, passava lo sguardo da Cordelia a Doyle, dondolandosi lentamente a destra e sinistra… e fisandoli come due bei panini imbottiti…

“Sono indigesta!!” Urlò quasi.” Sono terribilmente indigesta… ho… devo avere un bel po’ di sangue demone da qualche parte, e lui… lui sa di verderame! Di rucola!! Non ti piace la rucola vero?!?! No che non ti piace… sei troppo di classe per mangiare roba del genere… noo…

Ti… ti verrebbe l’acido!!

A meno che… naturalmente, tu non voglia, semplicemente ucc…”

Doyle si girò a guardarla… o forse era Lorne… e in questo caso la parolaccia che gli lesse negli occhi era probabilmente in Phileaese…

“Spiacente…” Mormorò, cercando anche di abbozare un sorriso, mentre l’uomo tornava a fissare Drusilla.

“Non-fare-l’-eroe!!” Gli esclamò nelle orecchia.

“Ascolta…”Mormorò Doyle.

“Niente-eroismi!”

“Principessa!!”

“Scusa!!”

“Ascolta, “Riprese, mentre il sorriso di Drusilla si allargava sempre più.

Ma lei lo interruppe, cominciando a neniare con voce acuta:” i topi nel barile… i topi nel barile…”

Per circa dieci secondi, prima che Doyle scattasse letteralmente fuori, con un sonoro. “ Ma va a farti friggere!” che strappò a Cordelia un gemito disperato.” Tutta questa messinscena da teatrino degli orrori, e poi… niente!! Ma che serietà è!!

Non ti mettere a infartuare la gente se poi non hai intenzione di ucciderla!!”

Ecco… era uscito di senno… tutto assolutamente normale…

“Lorne…”Ansò, trovandosi faccia a faccia con Drusilla, mentre le sue mani cercavano freneticamente un’arma. “Lorne!!”

“Niente panico, principessa…non ti ucciderà…”

“Perché le sto simpatica?!?!”

“Perché…”Rispose lui, per niente impressionato.” Non lo farà e basta… io lo so, lei lo sa, per cui, per cortesia, se devi scappare scappa e levati dalle scatole!!

Che tra l’altro Angel sarà qui tra poco e quando vedrà tutto questo disordine gli prenderà un colpo…”

“Doyle!!” Urlò lei.”Mi hai lasciata sola con la maniaca e il pazzo da legare?!?!”

“Sono qui, principessa… “Risposero le stesse identiche labbra che avevano parlato poco prima.” Non ti preoccupare… ha ragione lui…”

Le stava venendo mal di testa… e se le veniva mal di testa dopo tutto il casino fatto con le visioni… qualcuno avrebbe pagato!! Non sapeva chi, ma qualcuno avrebbe pagato!!

“Nel futuro non c’è che Drusilla vi uccida… e lei lo sa benissimo…”

“Solo… in questo… futuro…”Lo interruppe la vampira.

Ecco. Lo sapeva che c’era l’inghippo.

“Già… e in questo stesso futuro c’è qualcosa di molto divertente… che però non si verificherà, se tu ci fai fuori… non è così , Drusilla…?!”

La vampira li fissò, passandosi pigramente le mani sul ventre.

“Lo sapevo che il mio bambino era tanto cattivo…”Mormorò. “ma il mio papà gli darà tante botte…”Ghignò, allontanandosi lentamente all’indietro.” Tante botte… “

“Allora!” Esclamò spazientito Lorne.” Te ne vuoi andare?!?! Mi fa male dove mi ricresce il corno!!”

Drusilla sorrise ancora, salendo le scale. Sempre all’indietro, senza mai voltarsi.

Ed era già con la maniglia della porta in mano, quando dondolò al’indietro la testa, passandosi la mano sul collo con fare sensuale.

“Non è questa… “Mormorò. “ la fine del mondo… non è questo… il figlio che Angel piangerà…”

Rise, scomparendo oltre la porta, e mentre Cordelia si lasciava scivolare contro il muro sentì Lorne sbuffare di nuovo.

“E ti pareva!! Non poteva andarsene senza una delle sue sciarade!!”

Cordelia ansò, venendo fuori come una furia dal sottoscala. Decisissima a gridare in faccia a qual folle doppio spiritato che se per caso per una volta nella sua inutile vita non ci avesse preso, e la pazza avesse allungato le sue belle unghie laccate per sfiorare il suo preziosissimo collo, le avrebbe chiesto come favore personale di potergli prima staccare a mozzichi l’atro corno!!

“Ma che cavolo ti è passato in quella testa di lattuga!”Urlò. “Che è questo?!?! Uno fa l’eroe e l’altro…”

Si bloccò, quando lo vide nel buio.

Quando si accorse che era appoggiato alla parete, la testa inclinata al’indietro, e la fissava.

E nei suoi occhi c’era qualcosa che somigliava sospettosamente alle lacrime.

E le fecero molta più paura di Drusilla…

“Doyle…”Ansò.” Che cosa c’è?!”

E lui le sorrise. Con infinita dolcezza ed infinito dolore.

“Il mondo è salvo, principessa…”Rispose solamente.



Lilah sbattè le palpebre, richiamata alla vita dalla vaga consapevolezza di braccia che la sollevavano con qualche rudezza, portandola via.

E con la certezza, dolosa, che non erano le braccia di Linsdey.

Respirò, aspirando odore di polvere , e tabacco, e sangue… odore di vecchio, che le fece scorrere un brivido lungo la schiena.

Era passato.

Il bruciore. Quel dolore terribile… era passato… lasciandola come… vuota,e con l’assurda sensazione di essere stata… usata…

Pensò di muoversi.

Non le piaceva restare così… passiva, in balia delle braccia di un uomo. Non aveva mai potto permetterselo. Non aveva mai potuto volerlo.

Ma fu la sua voce a fermarla. La voce dell’uomo che la stava portando.

Dura, un po’ arrochita, come quella della donna al suo fianco.

“Vorrei capire perché la stai portando via…” Mormorò lei, decisa, mentre Lilah, per abitudine e calcolo, ascoltava. Rabbrividendo, quando fu il turno dell’uomo.

“Perché era nel covo di Drusilla… e ci deve essere un motivo … “

Conosceva quella voce… le era… le era impossibile sbagliarsi…

“Ma sei certo che fosse Drusilla?” Riprese lei.” E se lo era veramente… sei certo che abbia a che vedere con… con quella scossa e quel… dolore?!”

“Drusilla arriva a Los Angeles … non fa altri danni che rapire lei… dopo di che si scatena un enorme terremoto e le donne di tutta la città cominciano a stare male… direi… che è più di una coincidenza…”

“Si… certo…”

“Tu come stai?” L’interruppe, e la donna parve compita, stupita dalla sua preoccupazione.

“Bene…”Rispose.” Grazie… Io… è finita…”

Tacquero,. Come se fossero andati troppo in là. Su un terreno che non avrebbero dovuto calpestare.

E Lilah conosceva bene quella sensazione.

Socchiuse gli occhi, lasciando che la luce tenue delle strade di Los Angeles filtrasse attraverso le sue ciglia scure.

E all’improvviso non le importò più che lo sconosciuto l’avesse salvata,

perché all’improvviso non era più uno sconosciuto.

Richiuse gli occhi, e un sorriso pigro le salì alle labbra. Cancellando in parte la rabbia e il ricordo del dolore.

Persino Holland, in quel momento, sarebbe stato fiero di lei.

Aveva trovato Holtz.



Lentamente, dolcemente, Drusilla dondolò tra le ombre, e una lacrima, silente, le lasciò il volto, che non riusciva a smettere di sorridere, nonostante il dolore di una parte del suo cuore.

Il suo amore se ne andava con la donna senza pentimento… il suo amore camminava di fianco alla sua assassina…

E non avrebbe mai saputo che lei era destinata ad amarlo…

E non l’avrebbe mai vista se non come un mostro…

E non avrebbe mai desiderato se non annientare ciò che lei era…

E non avrebbe potuto farlo…

Perché nessuno avrebbe mai potuto farlo… per molto… molto tempo….

Poggiò la testa a un pilastro di cemento, nel vecchio palazzo abbandonato…

In un teatro come quello… la cacciatrice aveva impalettato il cuore del suo bambino… e lui le aveva regalato la sua anima…

E in un teatro come quello… la ragazza che odorava di acqua aveva visto il volto del suo amore… per la prima volta…

E nessuno di loro sapeva… come Drusilla sapeva…

Chiuse gi occhi, aspirando a fondo l’odore del suo amore… di quell’amore che non sapeva di esser tale…

Perché non sapeva che lei poteva amare… e che lo amava… dalla notte dei tempi…

Ecco.

Ora tutto era come doveva essere…

Nessuno sapeva che le carte erano state mischiate.

Nessuno aveva idea che la partita fosse ancora all’inizio.

E, ancora una volta, nel cuore di Drusilla, restava posto, solo, per il suo nero padre…